Arte: a Nuoro il silenzio secondo Gregorio Botta

Al Museo Man dal 21 marzo al 15 giugno.

(Prima Pagina News)
Lunedì 17 Marzo 2025
Nuoro - 17 mar 2025 (Prima Pagina News)

Al Museo Man dal 21 marzo al 15 giugno.

In principio era la luce. Ma anche l’acqua e il fuoco, la cera e il piombo levigati dal tempo e dagli eventi atmosferici. Nell’opera dell’artista napoletano (classe 1953), l’energia arcaica degli elementi dialoga con iconografie classiche, con i temi del sacro e dell’invisibile.

 Per il MAN di Nuoro, Gregorio Botta studia un progetto inedito che, partendo dalla sua ricerca sull’equilibrio e sul silenzio, distilla nello spazio presenze astratte, giochi di riflessi e trasparenze nella materia, geometrie pure e gocce di pioggia, rivoli d’acqua e pentagrammi punteggiati di forme minimali.

Il titolo della mostra “Il silenzio è così accurato”, ispirato a una frase di Mark Rothko, abbraccia un percorso in cui la precisione del disegno tratteggia orizzonti prossimi, scandisce il tempo nei circuiti e negli ingranaggi di piccole macchine celibi, come le avrebbe definite Duchamp; macchine assurde, prive di una funzionalità specifica, ma poetiche nel loro orchestrare movimenti nel vuoto, produrre suoni, vapori o grafie libere nello spazio.

Il ferro e il vetro, l’alabastro e i fiori secchi, combinati fra loro producono paesaggi intimi, architetture da camera, riferimenti a iconografie quotidiane, oggetti, simboli, allegorie di una esistenza cucita sulla carta cerata, che si consuma, si logora e trasfigura nell’attesa. Epifanie e sparizioni, segreti e rivelazioni impercettibili tradiscono la vocazione di Botta per “un’arte del togliere, del poco, del meno, sperando di arrivare a un’arte del niente. Un’arte che sparisca e lasci solo, come una vibrazione, come un motore segreto, l’azione per la quale è nata”.

L’impronta è traccia di un retaggio nella serie Pompei. Il peso del fumo è sopravvivenza della materia nell’opera che dona il titolo alla mostra. E poi la cera fusa in forme archetipiche evoca geometrie morandiane su un piano di cristallo che si distende all’infinito nel ciclo degli Orizzonti, dove il tema eterno della soglia porta con sé la lunga letteratura del limite fra visibile e invisibile, fra contingenza e immateriale.

La mostra è in programma al Museo Man dal 21 marzo al 15 giugno.


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