FIGEC.Carlo Parisi: “Ci siamo anche noi al Congresso Nazionale della Cisal”
Al X Congresso Nazionale della CISAL in corso al Marriot Park Hotel di Roma il Segretario Generale del Sindacato Autonomo Franco Cavallaro presenta al “popolo CISAL” l’ultima creatura nata in casa CISAL, la FIGEC, e dà la parola al suo Segretario Generale , il giornalista Carlo Parisi, storico direttore di Giornalistitalia.
di Pino Nano
Mercoledì 19 Aprile 2023
Roma - 19 apr 2023 (Prima Pagina News)
Al X Congresso Nazionale della CISAL in corso al Marriot Park Hotel di Roma il Segretario Generale del Sindacato Autonomo Franco Cavallaro presenta al “popolo CISAL” l’ultima creatura nata in casa CISAL, la FIGEC, e dà la parola al suo Segretario Generale , il giornalista Carlo Parisi, storico direttore di Giornalistitalia.

Ultima nata nel cuore Cisal c’è la FIGEC, la Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione, federata alla Cisal, un sindacato “per” e non “contro”, ripete qui al Marriot Park Hotel di Roma il suo segretario generale Carlo Parisi, delegato anche lui insieme a Lorenzo Del Boca al X Congresso Nazionale della Cisal, che dopo la relazione del suo Segretario Generale Franco Cavallaro ha visto anche la presenza e la partecipazione di almeno 5 ministri diversi del Governo Meloni.

“La FIGEC – ripete Carlo Parisi- parlando alla platea dei 600 delegati CISAL- è un sindacato nel quale la diversità rappresenta un’occasione di riflessione e di crescita non un problema da eliminare annientando chi non si adegua al pensiero unico”.

-Carlo Parisi, crede davvero che al mondo della comunicazione servisse un altro Sindacato ?

Noi siamo un sindacato nuovo, a cominciare dall’organizzazione: saldamente ancorato alla realtà e al territorio, al passo con i tempi, propositivo, controparte e non nemico delle aziende. Un sindacato di vero servizio, grazie ai Caf e ai Patronati della Cisal presenti in tutte le province italiane e a disposizione di tutti gli iscritti. Un sindacato che raccoglie le istanze ed è vicino anche all’ultimo dei lavoratori, non un circolo esclusivo impegnato a difendere i privilegi di pochi, derogando al proprio ruolo per non urtare gli interessi dei grandi gruppi economici e di potere.

-Non teme di essere schiacciato dal ruolo protagonista della CISAL?

Glielo spiego meglio, noi siamo un sindacato federato alla più grande e importante organizzazione sindacale autonoma d’Italia: la Cisal del segretario generale Francesco Cavallaro presente nel Cnel, all’Aran e nel Comitato di Indirizzo e Vigilanza dell’Inps. E proprio grazie alla Cisal ed all’Unione Stampa Periodica Italiana che, nel 2020, è nato il Protocollo Uspi-Cisal per la regolamentazione dei rapporti di lavoro di natura redazionale nei settori della comunicazione e dell’informazione periodica locale e on line e nazionale no profit, che presto sarà assorbito dal nuovo contratto nazionale per il lavoro giornalistico e la comunicazione Figec Cisal – Uspi. Un contratto moderno, già leader nelle principali testate dell’informazione online, che garantisce sostenibilità alle aziende e dignità ai lavoratori grazie a diritti e tutele, molti dei quali mai riconosciuti prima da alcun contratto nazionale di lavoro giornalistico.

-Non solo Giornalisti mi pare di capire?

Diciamo prima di tutto che noi siamo un sindacato nato nel nome di una libertà che non può e non deve rimanere solo sulla carta e del rispetto per ciascun lavoratore non solo dei settori tradizionali dell’informazione, della comunicazione, della cultura, dell’arte, ma anche e soprattutto delle nuove figure professionali legate al mondo del web.In questo siamo davvero un sindacato moderno. Che include, non esclude. In una parola, un sindacato nuovo. Per tutelare e difendere i diritti di chi lavora, per dare valore al merito, per dare a tutti un’opportunità, soprattutto a quanti il lavoro non ce l’hanno, ma lo reclamano disperatamente perché l’hanno perso o non l’hanno mai avuto.

-Come racconta al Congresso della Cisal la sua nuova creatura?

Semplice, spiegherò perché siamo un sindacato vero, fatto di persone, dal nostro presidente Lorenzo Del Boca a tutta la Giunta Esecutiva, al Consiglio Nazionale, a tutti gli iscritti. Persone che non vogliono lasciare indietro nessuno. Con umiltà e a testa alta. Perché chi ha bisogno deve essere aiutato, e chi vuole aiutare, creando lavoro serio, pulito e dignitoso, deve essere messo nelle condizioni di farlo. Perché non c’è libertà senza lavoro e non è lavoro tutto ciò che viene fatto, non solo sotto ricatto e sfruttamento, ma anche senza retribuzione adeguata.

-E’ il concetto espresso alla Cisal dal Capo dello Stato ieri nel suo messaggio da Varsavia?

Ha perfettamente ragione il Presidente Mattarella e non poteva fare regalo più bello al Paese ricordarndoci il valore costituzionale del lavoro.La libertà ha un prezzo che ogni democrazia è chiamata a pagare assicurando a tutti lo strumento essenziale per ottenerla: il lavoro. Un costo che si paga ogni giorno, con sacrificio e fatica, subendo spesso amare delusioni per non veder riconosciuti merito e valore.Un prezzo che, a testa alta, ogni persona onesta è disposta a pagare per potersi guardare allo specchio senza provare vergogna e, soprattutto, per guardare negli occhi le persone alle quali vuole più bene.

-Il suo appello finale?

Il lavoro per tutti: è questo il primo impegno che chiediamo al Governo guidato da Giorgia Meloni. Il lavoro: è questo il miglior augurio che rivolgiamo a quanti non ce l’hanno, l’hanno perso o lo stanno perdendo. Il lavoro: l’unico lasciapassare per la normalità. Eccoci, ci siamo anche noi.Ma non solo qui oggi al Marriot, ma ci saremo domani e negli anni che verranno in ogni redazione e in ogni realtà dove oggi si fa informazione e comunicazione.

-Buon lavoro allora Segretario…

Seguiteci nei mesi che verranno, vedrà che risultati porteremo a casa al servizio del mondo del giornalismo e della comunicazione di questo nostro paese.


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