Giornalismo & Editoria, FIGEC e Governo Meloni, Carlo Parisi “Lavoreremo insieme”

“Dopo lunghi anni di silenzio e di assenza dai tavoli del dibattito di Governo i giornalisti e il mondo della comunicazione- dice il Segretario Generale di FIGEC Carlo Parisi- tornino protagonisti del dibattito nazionale”.

di Pino Nano
Sabato 22 Ottobre 2022
Roma - 22 ott 2022 (Prima Pagina News)

“Dopo lunghi anni di silenzio e di assenza dai tavoli del dibattito di Governo i giornalisti e il mondo della comunicazione- dice il Segretario Generale di FIGEC Carlo Parisi- tornino protagonisti del dibattito nazionale”.

“Carlo Parisi e Lorenzo Del Boca, a nome della Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione, federata Cisal, augurano proficuo lavoro alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e alla squadra dei ministri indicati per i rispettivi dicasteri". È quanto scrivono in una nota ufficiale inviata a Palazzo Chigi i vertici del nuovo sindacato Figec.

Per il Segretario Generale di FIGEC Carlo Parisi, "il momento che vive il mondo del giornalismo, dell’editoria e della cultura, è complicato e le sfide che abbiamo davanti riguardano sia le emergenze italiane che quelle internazionali. Proprio nelle difficoltà occorre però aumentare il livello di coraggio e determinazione: qualità, che, in questi mesi non sono mancate ma che, in futuro- aggiunge lo stesso Presidente di FIGEC Lorenzo Del Boca- saranno ancora di più indispensabili”.

“I giornalisti italiani -sottolinea Carlo Parisi- stanno vivendo una stagione persino troppo lunga di stagnazione e guardano con fiducia ai colleghi che fanno parte della composizione ministeriale. Dai 'professionisti' Giorgia Meloni, Eugenia Maria Roccella, Matteo Salvini, Gennaro Sangiuliano, Antonio Tajani e Adolfo Urso, ai 'pubblicisti' Nello Musumeci e Andrea Abodi".

"Con il nostro istituto di previdenza Inpgi- spiegano Parisi e Del Boca- transitato da una gestione autonoma all'Inps, i giornalisti avranno necessità di confrontarsi opportunamente con il ministro del lavoro Marina Calderone e con quello dell'economia Giancarlo Giorgetti, oltre che con il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in materia di riforma dell'ordinamento professionale".

Ma di cosa parliamo? Partiamo prima di tutto dal nome. Si chiama Figec, e sta per Federazione Italiana Giornalismo, Editoria, Comunicazione e Cultura. Nei mesi scorsi, Segretario Generale della nuova Federazione Sindacale è stato eletto Carlo Parisi, giornalista professionista, in passato Segretario Nazionale Aggiunto della FNSI, ma anche segretario regionale del sindacato dei giornalisti della Calabria. Lorenzo del Boca, storico inviato speciale della Stampa, ex Presidente Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Italiani, saggista storico e scrittore di vecchia data, è invece il nuovo Presidente della Federazione, il primo della storia FIGEC.

“Noi vogliamo essere- ripetono all’unisono Carlo Parisi e Lorenzo Del Boca il sindacato dei giornalisti, dei praticanti, ma anche dei web master, dei web designer, dei blogger, dei social media manager, dei montatori, degli opinionisti, dei saggisti, degli scrittori, dei divulgatori scientifici, degli artisti nel senso più lato della parola. Figure diverse, ma tutte parimenti meritevoli di avere un posto in cui riconoscersi. E di avere accanto un sindacato moderno. Che includa, non escluda”.

Il prossimo 9 novembre si riunirà per la prima volta a Roma il Primo Consiglio Nazionale della FIGEC.

“Sarà il nostro -sottolinea Carlo Parisi- un sindacato “per…” e non “contro…”, un sindacato nel quale la diversità rappresenti un’occasione di riflessione e di crescita, non un problema da eliminare annientando chi non si adegua al pensiero unico. Un Sindacato – ripete più volte Carlo Parisi- assolutamente nuovo e moderno, che nasce con la precisa volontà di essere il sindacato di tutti quanti lavorano oggi nel mondo dell’informazione, dei media, della comunicazione, della cultura e che di fatto non hanno mai avuto una propria rappresentanza sindacale a tutela dei loro interessi”.

Chi si aspettava da Carlo Parisi, soprattutto il giorno della presentazione ufficiale del sindacato in Senato-  un discorso di “attacco” alla FNSI ci sarà rimasto anche molto male, ma il vecchio leader sindacale preferisce i toni equilibrati dell’analisi del momento politico e sociale, che è grave, e in cui si muove anche muove la comunicazione in Italia, per riflettere sulla necessità e sulla urgenza di “mettere in piedi un sindacato assolutamente nuovo, a cominciare dall’organizzazione, saldamente ancorato alla realtà e al territorio, al passo con i tempi, propositivo, che sia controparte e non nemico delle aziende”.

Quello di cui il nuovo Segretario Generale della Figec si augura fortemente è che la Figec “possa diventare un sindacato che raccolga le istanze generali di questo settore così articolato come lo è quello della comunicazione, e che sia soprattutto un movimento di tutela vicino anche all’ultimo dei nostri lavoratori”.

Il passaggio più forte che Carlo Parisi affida ai giornalisti e ai comunicatori italiani nel raccontare il nuovo sindacato è invece questo:” Non vogliamo diventare un circolo esclusivo impegnato a difendere i privilegi di pochi, derogando così al proprio ruolo per non urtare gli interessi dei grandi gruppi economici e di potere. Vogliamo invece imparare ad ascoltare sempre di più le tantissime istanze che provengono dal nostro mondo”. E per rafforzare la sua riflessione Carlo Parisi ha usato tre termini diversi, quello della solitudine, dell’accoglienza, e della speranza. Perchè per uscire dalla solitudine in cui i giornalisti oggi vivono relegati rispetto alla propria organizzazione sindacale- spiega Carlo Parisi- c’è bisogno di un nuovo senso dell’accoglienza e soprattutto di tanta speranza.

La novità storica di questo progetto la si coglie subito nel corso della presentazione del nuovo sindacato, “Nel nome di una libertà che non può e non deve rimanere solo sulla carta – sottolinea il nuovo Presidente della Figec Lorenzo Del Boca.

Il messaggio è abbastanza chiaro e forte.

Lorenzo Del Boca nel suo intervento, infarcito alla sua maniera di numeri nomi e dettagli legati alla dinamica del mercato editoriale di questi anni e di questi mesi, mette l’accento sul temi del “del rispetto assoluto che il sindacato deve avere per ciascun lavoratore, nella consapevolezza che ognuno di noi viene da percorsi differenti, perché ha lavorato e lavora in comparti differenti”.

Eccolo l’uovo di Colombo. “In un mondo, quello dell’informazione, che continua a frammentarsi come un caleidoscopio e in cui i giornalisti non sono più soli- ripete con grande passione Lorenzo Del Boca- al loro fianco, da tempo, ci sono fotoreporter, cineoperatori e grafici. Ora è necessario aggiungere e riconoscere tutte le nuove figure legate al mondo del web, persino gli studenti che decidono di iscriversi e di frequentare una scuola di giornalismo”.

In una parola, “un sindacato nuovo, di cui il Paese e il mondo della comunicazione in Italia- ribadisce Carlo Parisi- aveva fortemente bisogno e che da domani si prepara a confrontarsi con il nuovo Governo appena eletto a cui chiederemo una sola garanzia: che il mondo della comunicazione italiana, quindi del giornalismo, dell’editoria, dello spettacolo, dei social manager, di tutti coloro i quali oggi fanno informazione e producono news, torni al centro dell’attenzione del Governo per tutto quello che serve a regolamentare e a tutelare meglio il nostro mondo e il nostro lavoro”.


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