Il Sottosegretario all'Economia Durigon alla Verità: "Basta cartelle fino al 30 aprile. Saranno cancellate 65 milioni".
In una intervista rilasciata a La Verità, diretta da Maurizio Belpietro, uscita questa mattina e firmata da Daniele Capezzone, il sottosegretario anticipa le misure del decreto Sostegno e dice: «Sul fisco l’ipotesi è azzerare i debiti fino a 5.000 euro. Stanziato in un colpo quanto fatto da Conte in quattro tranche». Riprendiamo in maniera integrale l’intervista del collega Daniele Capezzone per l’interesse generale dei temi trattati e per le soluzioni fondamentali avanzate dallo stesso uomo di Governo.(m.p.)
(Prima Pagina News)
Lunedì 08 Marzo 2021
Roma - 08 mar 2021 (Prima Pagina News)
In una intervista rilasciata a La Verità, diretta da Maurizio Belpietro, uscita questa mattina e firmata da Daniele Capezzone, il sottosegretario anticipa le misure del decreto Sostegno e dice: «Sul fisco l’ipotesi è azzerare i debiti fino a 5.000 euro. Stanziato in un colpo quanto fatto da Conte in quattro tranche». Riprendiamo in maniera integrale l’intervista del collega Daniele Capezzone per l’interesse generale dei temi trattati e per le soluzioni fondamentali avanzate dallo stesso uomo di Governo.(m.p.)
Claudio Durigon, deputato leghista, laziale con radici familiari in Veneto, già apprezzato sottosegretario al Lavoro nel governo gialloverde, è stato nuovamente nominato sottosegretario, stavolta all’Economia, nel governo guidato da Mario Draghi.

Ha accettato di conversare con La Verità nella settimana che dovrebbe portare al varo dell’atteso decreto Sostegno. E esordisce subito con un paragone rispetto alla gestione del governo giallorosso: «Lo scriva, mettiamo nel nostro primo provvedimento, come indennizzi alle aziende, quello che il vecchio governo aveva messo in ben quattro provvedimenti. La differenza è enorme». Sottosegretario Durigon, quando esce il provvedimento? «Esce in settimana, stiamo valutando in queste ore gli ultimi aspetti tecnici».

Ci aiuti a capirne non i dettagli (quelli li leggeremo in Gazzetta ufficiale), ma almeno alcuni punti fermi. Intanto, come lei ha detto subito, ci metterete dentro un sacco di soldi, 10 miliardi di euro, pari in un colpo solo alla stessa cifra totale che l’ex premier Giuseppe Conte destinò in tutto il 2020 al sostegno alle aziende. «Non solo, ma il provvedimento sarà aperto a tutte le aziende, a tutte le attività.

Finisce finalmente la questione dei codici Ateco, ed è un grande passo in avanti, che tantissimi ci avevano chiesto. Le aziende e le partite Iva che saranno interessate da questi indennizzi dovrebbero essere 2,8 milioni. Questa cosa di far saltare i codici Ateco è importantissima». Quale criterio sarà previsto per il riconoscimento del diritto ai ristori? Stando alle prime notizie, pare che partirete dal raffronto tra il fatturato di gennaio-febbraio 2021 e gli stessi mesi di due anni fa.

«No, smentisco quello che è uscito a questo proposito. Il raffronto sarà tra l’anno 2019 e l’anno 2020: quindi su base annuale. Serve il 33% di perdita, e questa perdita annuale sarà suddivisa per 12 mesi. La quota mensile sarà moltiplicata per due, e quello sarà il ristoro una tantum» .

Si può provare a fare qualcosa che sia ancora migliorativo, più aderente all’effettiva perdita di fatturato? Molte categorie vi sollecitano a fare assai di più . «Lo ripeto: è già equivalente a ciò che il governo Conte fece in quattro provvedimenti. E io sono convinto che faremo un altro scostamento, e quindi un altro intervento, ad aprile.

Anche in considerazione del fatto che abbiamo allargato la platea dei beneficiari». Un altro elemento positivo: viene introdotta la cassa integrazione per artigiani e autonomi. «Per tutti, e stiamo ragionando considerando tutto l’anno, quindi dando certezza e uscendo dal caos in cui tanti si sono trovati per tutto il 2020». Divieto di licenziamento: si parla di un’altra proroga.

Non temete che la pentola a pressione scoppi, e che alla lunga il blocco dei licenziamenti faccia saltare le aziende impedendo loro di effettuare qualunque fisiologico turn over? «Abbiamo ricevuto richiesta di prorogare fino al 30 giugno. Certo, stiamo ragionando e facendo valutazioni su alcuni settori. Penso a un cantiere edile: se il cantiere finisce la sua attività, mantenere il divieto di licenziamento sarebbe abbastanza strano.

Cercheremo dunque di ridurre alcuni vincoli: nelle prossime ore avrò un incontro con il ministro del Lavo ro » . Altra nota negativa. Si parla di un rifinanziamento del reddito di cittadinanza e anche di un ulteriore reddito di emergenza. Sono proprio necessarie queste concessioni al grillismo ?

«Si ragionerà in termini una tantum: ma sul reddito di emergenza più che sul reddito di cittadinanza. Del resto, c’è la necessità di dare una risposta a cifre che sono davvero preoccupanti sulla povertà». Diversi partiti, Lega inclusa, chiedono di non sciupare 5 miliardi di euro sul cashback e piuttosto di rimpolpare con quelle somme i ristori. Sarebbe una buona cosa? «Indubbiamente è uno degli ambiti dove si possono trovare risorse. Purtroppo è una pratica già avviata, che ci siamo trovati sul tavolo. Cercheremo di individuare un compromesso idoneo, e di capire dove si possa mettere un termine temporale » .

Non sarebbe il caso, anziché mantenere in piedi l’o p e ra z ione illiberale del blocco degli sfratti deciso dal vecchio governo, di aiutare concretamente le aziende rispetto al pagamento degli affitti, dando sicurezza sia a loro sia ai proprietari degli immobili coinvolti? «Non c’è dubbio, specie per i ristoranti questa è una delle possibilità. Tenga presente che l’obiettivo è quello di scrivere un provvedimento non troppo appesantito: una ventina di articoli, senza troppi decreti attuativi » .

Veniamo al piatto forte, cioè la parte fiscale. Intanto, c’è un mini rinvio di un paio di mesi dei termini previsti per i pagamenti … «Quando siamo arrivati, non era purtroppo stato deciso alcun rinvio dal governo precedente. È stata la prima cosa a cui mi sono e ci siamo dedicati. E abbiamo scelto il 30 aprile come termine di rinvio, legando la cosa alla durata dello stato di emergenza». Però le cartelle riprendono a partire.

Ma se uno riceve adesso una busta dell’Agenzia delle entrate, scusi la parola, si incazza veramente… «No, no. Fino al 30 aprile non parte proprio niente. Possono esserci accertamenti su situazioni preesistenti». Dopo di che, dovrebbe esserci una cancellazione delle cartelle più piccole e vecchie, relative al periodo compreso tra il 2000 e il 2015.

Nell’ultima bozza del decreto Sostegno che abbiamo potuto visionare, avete fatto diverse ipotesi sul costo di una simile operazione: cancellare le cartelle fino a 3.000 euro (ipotesi che costerebbe allo Stato 730 milioni), oppure quelle fino a 5.000 (930 milioni), fino a 10.000 (1,5 miliardi), fino a 30.000 (2 miliardi), fino a 50.000 (2,3 miliardi). Che scelta farete alla fine? «Si sta ancora ragionando.

In queste ore rivedrò il direttore dell’Agenzia delle entrate. Un’ipotesi è quella che riguarda le cartelle fino a 5.000 euro. Tenga presente che, su un monte di 137 milioni di cartelle, in questo modo se ne eliminerebbero circa 65 milioni». Scusi sottosegretario, non sarebbe una decisione santa e benedetta prendere la misura più larga possibile? Il rischio che si tratti di crediti inesigibili è altissimo.

«Guardi che è già una battaglia portare a casa il risultato fino a 5.000…». Lo vedo: Leu e un pezzo della sinistra sono già scatenati e gridano allo scandalo per il «condono»… Ma dove vivono? Hanno idea della condizione in cui versano imprese e partite Iva in Italia?

«Occorre chiarire che non è un condono. È una messa a punto dell’archiviazione da parte dell’Agenzia. Si tratta di somme che non verrebbero mai pagate, e anche di persone a cui occorre consentire di rimettersi in gioco». Veniamo al piatto forte del decreto: che cosa prevedete di fare per il periodo 2016-2020? Non varrebbe la pena anche lì di dare una chance a tutti? Ricordiamo che qui non si tratta di casi di evasione fiscale, ma di somme che un contribuente ha dichiarato e poi non è stato in grado di pagare. «Stiamo ragionando su diverse soluzioni, anche agendo sulla mora e sulle sanzioni: mi auguro sia possibile un alleggerimento in tal senso, cioè su sanzioni e interessi, per uno o due anni tra il 2016 e il 2020.

Confidiamo anche nell’iter parlamentare e nella spinta che ci potrà essere nel corso della discussione in Parlamento». Diciamocelo: il saldo e stralcio per i contribuenti con Isee fino a 20.000 euro non servirebbe a niente, è una soglia troppo bassa. « Vero » .

Non varrebbe la pena, anche per questi mancati pagamenti più recenti, di togliere interessi e sanzioni per tutti gli anni in questione (ripeto: dal 2016 al 2020) e consentire una mega rateizzazione decennale (magari anche più lunga) a partire da gennaio 2022, dando un po’ di tempo per respirare e organizzare i pagamenti mensili? «Per lo meno bisogna togliere sanzioni e interessi per un paio d’anni.

Anche confidando, lo ripeto, in quello che si potrà fare nel corso dell’iter parlamentare » . Lei lo sa che tanti elettori vi aspettano al varco su questi te mi ? «So benissimo quanto sia grande, e giustamente, l’attenzione dei cittadini.

So anche quanto sia forte la spinta della Lega su questi temi, che sono oggetto di nostre lunghe battaglie. Confermo i grandissimi passi in avanti che ci saranno in questo provvedimento rispetto al passato. Ritengo anche, come le ho detto, che ci sarà un altro scostamento in primavera. E segnalo inoltre che, anche grazie a questo provvedimento, ci sarà una notevole spinta sul fronte vaccinale: stanziamenti per acquisto di vaccini, per la somministrazione, per i poli di produzione…».

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

Agenzia delle Entrate
cartelle esattoriali
La Verità
PPN
Prima Pagina News
Sottosegretario al Mef Claudio Durigon

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU