Lav: orsa F43 come Daniza, morta dopo tentativo di cattura
"Chiediamo copia dei verbali delle operazioni, non esiteremo a denunciare se dovessero emergere responsabilità e mancanze degli operatori intervenuti".
(Prima Pagina News)
Martedì 06 Settembre 2022
Trento - 06 set 2022 (Prima Pagina News)
"Chiediamo copia dei verbali delle operazioni, non esiteremo a denunciare se dovessero emergere responsabilità e mancanze degli operatori intervenuti".
L’orsa F43 è morta a seguito di un tentativo di cattura. Non si tratta del primo caso nella gestione degli orsi della Provincia di Trento: accadde a Daniza nel 2014 e accadde anche nel 2008, quando una giovane orsa annegò nel lago di Molveno in seguito ad un’operazione di telenarcosi. F43 non è sopravvissuta alle complicazioni conseguenti l’iniezione che avrebbe dovuto sedarla per consentire la sostituzione del radiocollare di cui era dotata dallo scorso anno.

L’orsa era considerata “confidente” perché aveva imparato che le aree urbanizzate sono una fonte inesauribile di cibo e per questo motivo le frequentava regolarmente. Un comportamento indotto dalla presenza in quell’area di cassonetti dei rifiuti non adeguatamente protetti, del quale sono quindi responsabili tutte le amministrazioni provinciali che negli anni si sono succedute senza mai provvedere alla messa in sicurezza delle fonti di cibo di origine antropica.

“Se F43 era un’orsa confidente, la responsabilità è esclusivamente di noi umani – dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV, Animali Selvatici - la mancata messa in sicurezza dei cassonetti dei rifiuti da parte della Provincia, che in più di 20 anni non è riuscita a completarne la sostituzione con quelli provvisti di dispositivo anti-orso, è di fatto la causa della spregiudicatezza degli orsi che in quei cassonetti identificano una mensa a disposizione, al punto da riuscire a superare la loro innata paura nei confronti dell’uomo”.

F43 era da tempo oggetto di azioni di dissuasione condotte con l’uso di pallottole di gomma e cani anti-orso, ma è evidente che la prevenzione è l’unica soluzione possibile per evitare la creazione di nuovi orsi confidenti. Il ritardo della Provincia nella sostituzione dei cassonetti è la prima, vera, causa dell’avvicinamento degli orsi alle aree urbane; non si vede quindi per quale motivo gli animali debbano essere perseguitati fino alla morte per le inadempienze dell’Amministrazione provinciale.

È risaputo in tutto il mondo scientifico che il controllo delle fonti di alimentazione è il primo compito delle amministrazioni per garantire la sicurezza dei cittadini, evitando allo stesso tempo che gli orsi modifichino i loro comportamenti.

“Vogliamo accertare la verità per capire quello che è realmente successo nelle scorse ore, durante le operazioni di cattura dell’orsa, e qualora emergessero delle responsabilità non esiteremo a denunciare” ha proseguito Vitturi. “Vogliamo capire se le procedure si sono svolte correttamente e se il personale veterinario aveva a disposizione tutta la strumentazione d’emergenza per eseguire le importanti operazioni di rianimazione dell’animale in caso di necessità”.

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