Panetta (Bankitalia): "Il rilancio dell'economia italiana passa dagli investimenti e dalla produttività"
"La nostra economia soffre da oltre due decenni della stagnazione della produttività del lavoro, a fronte di un aumento annuo dell’1% nel resto dell’eurozona".
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Giovedì 30 Novembre 2023
Roma - 30 nov 2023 (Prima Pagina News)
"La nostra economia soffre da oltre due decenni della stagnazione della produttività del lavoro, a fronte di un aumento annuo dell’1% nel resto dell’eurozona".
"Il rilancio dell’economia italiana passa per un sentiero che va dagli investimenti alla produttività e quindi alla crescita. Date le prospettive demografiche, l’occupazione potrà dare un contributo all’attività economica tutt'al più nullo, anche negli scenari più favorevoli. La crescita dipenderà quindi dalla capacità di aumentare il prodotto per unità di lavoro".

Così il Governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, nel corso del suo primo intervento pubblico, in occasione del 60esimo anniversario di Iccrea.

Il fatto che "l’Italia abbia un problema strutturale di crescita è noto, come note sono le cause del problema", ha poi ricordato Panetta.

L'economia italiana, ha precisato il Governatore, "soffre da oltre due decenni della stagnazione della produttività del lavoro, a fronte di un aumento annuo dell’1% nel resto dell’eurozona. Un tale andamento è spiegato principalmente dalla deludente dinamica della produttività totale dei fattori, ossia i guadagni di efficienza derivanti dalle nuove tecnologie, dai miglioramenti organizzativi, dall’innovazione di prodotto e dall’espansione delle imprese più efficienti. In assenza di correzioni, questi andamenti continueranno a condizionare lo sviluppo anche negli anni a venire".

Nel nostro Paese, ha proseguito, "va soprattutto ridotto il debito pubblico in rapporto al prodotto. Un debito elevato sottrae risorse alle politiche anticicliche, agli interventi sociali e alle misure in favore dello sviluppo" e "accresce il costo dei finanziamenti per le imprese private, riducendone la competitività e l’incentivo a investire", inoltre "rende la nostra economia e in ultima istanza l’intero paese vulnerabili ai movimenti erratici dei mercati finanziari".

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