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Non ha dubbi il Consigliere Roberto Alesse, direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli:” La delega è "un'occasione per riorganizzare la normativa sulle dogane e monopoli.”
Revisione della disciplina doganale; revisione e riordino normativo e di semplificazione procedimentale per il settore delle accise; e riordino del settore giochi.
Sono questi gli argomenti centrali affrontati dal Direttore dell’Agenzia durante il suo intervento alla Camera.
Per Roberto Alesse che in Commissione Finanza ha tenuto una vera e propria lectio magistralis sul suo mondo “È necessario poi prevedere per gli operatori una semplificazione degli adempimenti tributari in misura direttamente proporzionale al grado di compliance che riescono ad assicurare".
Sostanzialmente- ha spiegato il direttore - “La delega fiscale è un'importante occasione legislativa per affrontare le questioni legate alle competenze dell'Adm” indicando tra i campi di intervento le semplificazioni degli adempimenti per gli operatori, anche la necessità di omologare le sanzioni a quelle comunitarie e la necessità di una maggiore digitalizzazione delle dogane.
Ma non basta. Per il Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli “Il riordino normativo deve riguardare anche le sanzioni per adeguarle ai principi di proporzionalità, effettività e dissuasione, nonché le procedure di liquidazione, accertamento, revisione dell’accertamento e riscossione, anche al fine di una migliore gestione contabile delle risorse proprie e di tutti gli altri tributi che, pur non avendo natura doganale, sono riscossi all’atto dell’importazione, garantendo, altresì, una maggiore tracciabilità dei flussi di riscossione e, conseguentemente, dell’effettivo gettito fiscale”.
In questo sforzo di aggiornamento delle disposizioni nazionali, è poi necessario prevedere per gli operatori una semplificazione degli adempimenti tributari in misura direttamente proporzione al grado di compliance che gli stessi riescono ad assicurare all’Amministrazione finanziaria.
Ma tutto questo a che condizioni diventa realizzabile?
“Per tendere a questo obiettivo ambizioso e per mettere a fattor comune delle pubbliche amministrazioni le alte professionalità specialistiche proprie dell’Agenzia- risponde Alesse-, è necessario sviluppare un miglior coordinamento tra le singole Autorità doganali e le altre amministrazioni, con particolare riferimento proprio al procedimento di controllo frontaliero delle merci”.
Delicatissimo il passaggio successivo: “A differenza delle norme relative ai tributi tradizionali, la delega prevista per il settore dei giochi -sottolinea Roberto Alesse- non ha per oggetto soltanto gli aspetti di natura fiscale, ma anche quelli relativi all’attività amministrativa, regolatoria, socio-sanitaria e di contrasto della criminalità.Di fondamentale importanza è la conferma del modello organizzativo adottato e cioè di un sistema che prevede la coesistenza di un regime concessorio e di un regime autorizzatorio, indispensabile al fine di garantire la fede pubblica, l’ordine e la sicurezza”.
-Ma perché tutto questo?
Perché “Tale modello – ripete Roberto Alesse- costituisce un forte presidio contro le attività delle organizzazioni criminali, con particolare riferimento al riciclaggio, ed è funzionale a garantire la corretta e continua riscossione del prelievo tributario e delle entrate erariali derivanti dai giochi pubblici”.
Altro punto di forza della disciplina spiegata dal manager in Commissione è che “I criteri e principi direttivi della delega sono finalizzati a garantire una piena tutela dei soggetti maggiormente vulnerabili mediante l’introduzione di specifiche misure tecniche e normative, nonché a prevenire il fenomeno dei disturbi da gioco d’azzardo (DGA) e quello del gioco minorile”.
-Le novità sono queste.
La delega prevede, inoltre, un’intensificazione delle attività di contrasto nei confronti del gioco illegale e delle infiltrazioni delle organizzazioni criminali nell’offerta di gioco mediante il rafforzamento della disciplina sulla trasparenza e sui requisiti soggettivi e di onorabilità di tutti gli operatori di gioco.
Nei dettagli spiega il manager :“Sono previsti, in particolare, la diminuzione dei limiti di giocata e di vincita, l’obbligo di formazione per i gestori ed esercenti dei punti di raccolta, il rafforzamento dei meccanismi di autoesclusione dal gioco, le caratteristiche minime che devono possedere le sale e gli altri luoghi in cui si offre gioco, la certificazione di ogni singolo apparecchio, con passaggio graduale ad apparecchi che consentano il gioco solo da ambiente remoto, ed il divieto di raccogliere gioco su competizioni sportive dilettantistiche riservate esclusivamente a minori di anni diciotto”.
Nei fatti, il primo obiettivo della delega è, quindi, quello di assicurare la riduzione dei rischi connessi al disturbo da gioco d’azzardo patologico attraverso alcune specifiche misure, alcune delle quali possono essere sicuramente perseguite senza il rischio di alcun significativo riflesso sulle ingenti entrate erariali; peraltro, l’Agenzia si è già attivata in tal senso, sin dal 2019, sospendendo l’accettazione delle scommesse sulle competizioni riservate esclusivamente ai minori di età.
Insomma, una vera e propria rivoluzione culturale su temi di grande impatto sociale e generale. Non a caso Roberto Alesse azzarda una sua proposta concreta: “Appare quindi auspicabile e imprescindibile riattivare la Conferenza unificata per la predisposizione di un nuovo piano di distribuzione dei punti di gioco che preveda un sistema unico di dislocazione dei punti di gioco e l’individuazione di criteri di distanza uniformi”.
Ma vi rimandiamo alla lettura del testo integrale del Direttore Roberto Alesse per l’interesse le novità e la articolata esposizione fatta in Commissione Parlamentare.