Calcio, Italia, Spalletti guarda avanti: "Questa squadra ha qualità"

A Coverciano primo allenamento per gli Azzurri in vista delle trasferte di Nations League con Francia e Israele. Il Ct: “Ho passato una bruttissima estate, forse all’Europeo ho caricato i ragazzi di troppe responsabilità”.

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Lunedì 02 Settembre 2024
Firenze - 02 set 2024 (Prima Pagina News)

A Coverciano primo allenamento per gli Azzurri in vista delle trasferte di Nations League con Francia e Israele. Il Ct: “Ho passato una bruttissima estate, forse all’Europeo ho caricato i ragazzi di troppe responsabilità”.

Altro giro, altra corsa. La Nazionale riparte dalla Nations League e dalla doppia trasferta con Francia e Israele, primi due impegni stagionali per gli Azzurri che oggi pomeriggio a Coverciano inizieranno a preparare la sfida in programma venerdì a Parigi con i Bleus. Come da tradizione ad aprire il raduno è stata la conferenza stampa del Commissario tecnico Luciano Spalletti, pronto a voltare pagina a poco più di due mesi dalla sconfitta con la Svizzera negli ottavi di finale del Campionato Europeo: “Ho passato una bruttissima estate - ha esordito incontrando i giornalisti - perché alla fine il discorso andava sempre lì. Si è parlato di ‘fallimento Europeo’ anche se sarebbe stato giusto fare un’analisi più corretta perché ad essere stata bruttissima è stata la partita con la Svizzera soprattutto per l’atteggiamento, per il fatto di essere stati così arrendevoli e per non aver onorato la nostra nostra storia. È da trent’anni che faccio questo lavoro e non ho memoria di una mia squadra che non ha lottato come in quella partita lì”.

L’assunzione di colpa è totale: “Penso che quello che mi succede intorno dipenda interamente da me, i giocatori sono sollevati da queste responsabilità, sia quelli che oggi sono qui sia quelli che non ho chiamato. Dovevo fare delle scelte anche andando a vedere la data di nascita dei ragazzi, credo che questo sia il momento per fare qualcosa di differente. Forse all’Europeo ho caricato troppo i giocatori da un punto di vista delle responsabilità, ora vado a creare un nuovo gruppo trasferendo meno pressioni ai ragazzi e facendogli sentire la bellezza di vestire la maglia della Nazionale”.

Per ripartire tre è il numero perfetto. Tre come difesa a tre, in entrambe le fasi di gioco: “Nelle richieste un po' troppo esigenti c'era anche quella di difendere a quattro e costruire a tre, di cambiare vestito durante la partita e probabilmente quello è stato un errore. Ho riflettuto ed è una delle cose che cambierò, voglio togliere questa complicanza: giocheremo sempre con il 3-5-2, il 3-4-2-1 o il 3-5-1-1. In avanti si è un po' più liberi di interpretare le qualità che si hanno, ma il sistema è quello”.

Da tre a ventitré, Spalletti ha deciso di puntare su un gruppo ristretto con un duplice obiettivo: “Chiamandone di più poi gli allenamenti non vengono bene, sei lì continuamente a cambiare e loro non sono liberi di allenarsi al meglio. E poi così si sentiranno totalmente dentro il progetto di queste due partite, voglio tutti i giocatori molto interessati alla causa".

Si riparte anche dai giovani e dal loro entusiasmo: “Da questi ragazzi ci deve essere una voglia straordinaria di portare a casa anche una rimessa laterale in più. Oggi è un giorno bello, ci si ritrova qui a far parte della Nazionale e abbiamo tutte le caratteristiche per poter far bene. Devo essere il primo a credere che si abbia una forza differente rispetto a quello che abbiamo fatto vedere e devo essere il primo ad avere fiducia in quello che è il lavoro che posso portare avanti. Dentro questa convocazione abbiamo calciatori con un illustre passato, abbiamo a che fare con una squadra che ha grande qualità. Prima ho parlato con i ragazzi e mi sono sembrati determinati, con lo sguardo giusto per l’importanza della competizione che andiamo a fare, che può consentire di rifarci un vestito corretto per andarci a giocare la qualificazione al Mondiale”.

Tra i 23 convocati sono 17 i reduci dell’Europeo e sarebbero stati 18 con Barella, rimasto a Milano per sottoporsi ad un intervento programmato da tempo: “Con Barella ci ho parlato, mi ha informato delle sue difficoltà respiratorie e bisogna metterlo nelle condizioni di esprimersi al meglio. Gli voglio bene perché è un professionista serio e un grande calciatore, lo aspetto per la prossima convocazione”.

Un altro assente è Federico Chiesa, che dopo un’estate da separato in casa alla Juventus non poteva essere al meglio della condizione. A Liverpool avrà l’occasione per fare un ulteriore step di crescita: “Con Federico ci siamo sentiti e abbiamo fatto una valutazione equilibrata – ha rivelato Spalletti - l’avrei portato non facendolo partecipare alle due partite e lui mi ha detto che aveva bisogno di fare una preparazione adeguata e di sviluppare un periodo di allenamento duro con la sua nuova squadra. Fa parte del gruppo su cui vogliamo puntare”.

Anche per Locatelli le porte delle Nazionale non sono chiuse, anzi: “Sta facendo bene, è dentro il gruppo che pensiamo possa far parte della Nazionale. Sappiamo già quello che può essere il suo apporto, mentre ad esempio giocatori come Fagioli e Ricci devono ancora far vedere qual è il vero livello”. Dopo gli assenti giusto però parlare anche di chi ha varcato per la prima volta il cancello di Coverciano e di chi è tornato con la voglia di rimettersi in gioco. Due le novità, il difensore del Leicester Caleb Okoli e il centrocampista dell’Atalanta Marco Brescianini: “Okoli ha fatto vedere di avere grande forza fisica e velocità in campo aperto, poi è ovvio che deve migliorare qualcosa, come nel posizionamento. Ma quello è possibile, mentre i cento metri in dieci secondi o li sai fare o non li sai fare".

Prime convocazioni con Spalletti per Moise Kean e Sandro Tonali, che ha scontato la squalifica per scommesse ed è finalmente a disposizione del Ct: “Tonali si è allenato bene, ha fatto tutta la preparazione anche se è da tanto che non gioca una partita intera. Nutriamo la massima fiducia in lui. È uno di quelli che ho sentito di più in questo periodo, mi sembra che abbia riflettuto molto ed è un motivo in più per portarlo con noi. Kean ora gioca con continuità, ho parlato con Palladino che è entusiasta delle sue qualità. Noi nutrivamo fiducia in queste sue qualità, l'avevamo già portato e gli avevamo fatto giocare spezzoni di partita importantissimi”.

E a proposito di fiducia, dopo l’Europeo il Ct ha sempre sentito vicina la FIGC e il presidente Gravina: “La mia volontà di proseguire è passata dall’aver capito che la partita con la Svizzera non cambiava niente nella considerazione del presidente e della Federazione nei miei confronti. Questa fiducia mi ha permesso di mettermi subito al lavoro per trovare soluzioni alternative, per capire come evitare in futuro gli errori che hanno causato questa sconfitta. Ho sentito Gravina ogni tre giorni al telefono e spesso è stato lui a chiamarmi per trasferirmi la sua fiducia nei miei confronti, che poi è uno dei principali motivi che mi hanno spinto ad accettare questo incarico all’inizio”. 

Al suo secondo anno sulla panchina della Nazionale, il Ct nella sessione di settembre è chiamato subito a superare un esame molto difficile con la Francia di un certo Kylian Mbappé. Usciti sconfitti nelle ultime tre sfide con i cugini d’oltralpe, gli Azzurri non hanno mai vinto al Parco dei Principi e l’ultimo successo a Parigi risale addirittura a 70 anni fa: “Bisogna andare a fare una grande partita in Francia. Ci aspettano delle gare di altissimo livello, che ci daranno ulteriore esperienza per affrontare le qualificazioni al Mondiale”.


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