Rai 3: Paolo Guido racconta a “Magistrati” la sua caccia a Matteo Messina Denaro, 20 anni di indagini

Si intitola "Magistrati" il nuovo programma della rete in onda da domenica 10 novembre su Rai 3 in seconda serata.

di Pino Nano
Mercoledì 13 Novembre 2024
Roma - 13 nov 2024 (Prima Pagina News)

Si intitola "Magistrati" il nuovo programma della rete in onda da domenica 10 novembre su Rai 3 in seconda serata.

Non sappiamo di chi sia stata l’idea originaria, sappiamo però che il risultato finale è a dir poco eccellente. Parliamo oggi di un programma andato in onda su Rai Tre il 10 novembre scorso in seconda serata dal titolo “Magistrati”, condotto da un insuperabile Cesare Bocci, e che per la prima volta porta in televisione il racconto elegante, sobrio, severo, di uomini di stato che passeranno alla storia per quello che hanno fatto da magistrati. Un’ora di racconto giornalistico dal taglio “personale”, quasi “intimo”, di uomini e donne che ogni giorno sacrificano la propria vita per gli altri, e soprattutto lo fanno con discrezione, in silenzio, rispettosi di tutto, soprattutto rispettosi del “nemico” da combattere. In questo caso, il nemico da combattere per tutti loro è il mondo organizzato del crimine, le grandi organizzazioni mafiose, un “pianeta” senza confini netti e definiti ma che è diventato sempre più spietato e sempre più invasivo.

Il programma, a cura di Giuseppe Feyles, porta la firma di Anna PaglianoRaffaella Soleri, e Cristina Monaco, la delegata alla produzione RAI è Silvia Caputi, la regia di Roberto Laurenzi. Sono sei puntate in tutto, ma noi speriamo che ne seguano tante altre ancora, condotte appunto da un grande Cesare Bocci, per scoprire chi sono veramente questi uomini - spesso al centro delle cronache quotidiane - come vivono, qual è la loro storia, quali i valori che li animano, quali le difficoltà, le paure, le soddisfazioni del loro lavoro.

Il programma -sottolinea una nota ufficiale di Viale Mazzini- “intende approfondire i caratteri di una professione tra le più prestigiose e ambite, ma al tempo stesso difficile e di grande responsabilità. Il magistrato non visto come un eroe, ma come un uomo, che da un lato è come tutti noi, ma dall’altro è investito di una funzione delicatissima, perché è custode della legalità e della giustizia, spesso arbitro della nostra libertà e in alcune circostanze chiamato persino al sacrificio della vita”. Francamente non si poteva fare scelta migliore di questa.

Ogni puntata- spiegano gli autori del format- partirà dall'analisi di un caso noto di cronaca giudiziaria, attraverso immagini e documenti, sempre con lo scopo di offrire al telespettatore un ritratto completo della vita e del lavoro dei magistrati. Omicidi, storie di mafia, femminicidi, rapine, violenze sui minori: casi di cronaca italiana noti, ma anche meno noti, saranno ripercorsi con lo sguardo e la voce dello stesso magistrato che ha svolto l’inchiesta o il processo. E Cesare Bocci costruirà una vera e propria narrazione delle storie, trasportando il telespettatore nei luoghi degli avvenimenti e nelle vite dei protagonisti. Attenzione, cosa che nella prima puntata andata già in onda Cesare Bocci fa da vero mattatore della scena quale egli è sempre stato, da cordone di collegamento tra il programma e il personaggio raccontato, e lo fa con grande carisma devo dire e con grande efficacia.

La prima puntata di “Magistrati ha avuto come protagonista il procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido che, insieme con il procuratore Maurizio De Lucia, ha coordinato le operazioni che hanno portato alla cattura del boss della mafia Matteo Messina Denaro, ed è stato un affresco di questo giudice di trincea che nessuno fino a ieri conosceva e che da vent’anni era sulle tracce di Matteo Messina Denaro, una vera icona della lotta contro Cosa Nostra ed è suggestiva la risposta che Paolo Guido dà allo stesso Cesare Bocci “Ma non mi sogno neanche lontanamente di essere paragonato a Giovanni Falcone, o a Paolo Borsellino. Altra storia, altro stile investigativo, loro erano dei numeri uno davvero”. Bellissima immagine questa che ne viene fuori di Paolo Guido, figura di magistrato quasi superba per lo stile e il rigore con cui questo "servitore dello Stato” racconta la sua vita e la sua indagine più difficile e che alla fine ha portato all’arresto del boss Messina Denaro.

Le puntate successive saranno dedicate invece al Procuratore Generale di Torino, Lucia Musti, che racconta delle sue indagini sull’infiltrazione della mafia in Emilia-Romagna e di molti altri casi che ha seguito, come quello della Uno Bianca, e all’ex PM di Perugia Giuliano Mignini, protagonista delle indagini sull’omicidio di Meredith Kercher e della riapertura del caso del “Mostro di Firenze” con la pista perugina sulla “strana” morte del Dott. Narducci.

Lo stile della narrazione sarà sempre la stessa, quella che Cesare Bocci ha già sfoggiato nella prima puntata da Palermo.

Protagonista del quarto appuntamento sarà la Maria Letizia Mannella, coordinatrice del V dipartimento della Procura di Milano, che si occupa della tutela della famiglia, dei minori e di altri soggetti deboli, in una puntata, che andrà in onda alla vigilia del 25 novembre, “Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne”, nella quale verrà affrontato anche il drammatico tema dei femminicidi.

La quinta puntata vedrà protagonista Tiziano Masini, attualmente Magistrato di Cassazione, che ha seguito diversi casi, tra i quali gli omicidi delle “Bestie di Satana” mentre la sesta sarà con Federico Frezza, oggi Procuratore di Trieste, che segue tra gli altri il delicato tema dell’immigrazione clandestina della cosiddetta “Rotta Balcanica” e, da anni, svolge inchieste sui traffici internazionali di droga.

Finalmente un programma di cronaca per le famiglie, per il grande pubblico italiano che ha voglia di conoscere meglio gli “Uomini dello Stato” che hanno preso il posto di Falcone e Borsellino, e che con il loro lavoro silenzioso e mai “gridato” fanno onore alla storia della Repubblica. Che dirvi di più? Buona visione.


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