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323 schede bianche, 10 nulle, 9 disperse.
323 schede bianche, 10 nulle, 9 disperse.
Ottava fumata nera al Parlamento, riunito in seduta comune per l'elezione di un nuovo giudice della Corte Costituzionale. L'esito è di 323 schede bianche, 10 nulle e 9 disperse.
La maggioranza ha dato indicazione di votare scheda bianca, mentre le opposizioni non hanno preso parte al voto.
Inoltre, 28 parlamentari della maggioranza risultano assenti: per la Lega mancavano Lucia Borgonzoni, Gianmarco Centinaio, Matteo Salvini, Simona Bordonali, Umberto Bossi, Francesco Bruzzone, Andrea Crippa (che però era a Montecitorio), Giancarlo Giorgetti, Elena Maccanti, Nicola Molteni, Massimiliano Panizzut, Rossano Sasso; per Fratelli d'Italia non c'erano Giovanbattista Fazzolari, Daniela Santanchè, Andrea Di Giuseppe, Raffaele Fitto, Elisabetta Gardini, Giorgia Meloni, Attilio Pierro, Eugenia Roccella; per Forza Italia, invece, mancavano Licia Ronzulli, Deborah Bergamini, Patrizia Marrocco, Pietro Pittalis, Alessandro Sorte, Antonio Tajani. Infine, per Noi Moderati, risultano assenti Calogero Pisano e Franco Tirelli.
“Solo per quel senso dello Stato e di responsabilità che è proprio del centrodestra i nostri parlamentari voteranno, per l’ultima volta, scheda bianca, auspicando che anche nell’opposizione prevalga il rispetto delle istituzioni piuttosto che le logiche di parte”. Così i capigruppo di Camera e Senato del centrodestra, in una nota, prima della votazione.
“A fronte della esigenza di eleggere il giudice vacante della Corte costituzionale, che a norma di legge dovrebbe essere individuato entro un mese dalla cessazione dalla carica e non dopo 10 mesi, come ogni volta, le forze di maggioranza hanno convocato i propri gruppi per procedere alla nomina – proseguono -. Come noto, l’elezione richiede un quorum più ampio dei numeri su cui può contare la maggioranza parlamentare, e quindi nessuna forzatura o blitz possono essere attuati, come qualcuno prova a raccontare in queste ore.
È istituzionalmente imbarazzante l’atteggiamento delle forze di opposizione, che hanno trasformato in un ring di spartizione partitica un dovere così importante del Parlamento”.
“La sinistra è arrivata addirittura ad imporre ai propri parlamentari di non ritirare la scheda, temendo che, di fronte all’emersione in sede parlamentare di un nome autorevole, potessero saltare i propri diktat- aggiungono -. È molto grave precludere la libertà di giudizio e di espressione a deputati e senatori, che sono stati di fatto limitati nell’esercizio delle proprie funzioni. E ben poca solidità hanno le preclusioni della sinistra verso eventuali candidati che hanno in qualche modo hanno collaborato con l’attuale governo, visto che in passato, e senza polemica alcuna, sono state elette alla Corte personalità che avevano avuto significativi ruoli non solo in politica ma anche nei partiti che le proponevano.
Solo per quel senso dello Stato e di responsabilità che è proprio del centrodestra i nostri parlamentari voteranno, per l’ultima volta, scheda bianca, auspicando che anche nell’opposizione prevalga il rispetto delle istituzioni piuttosto che le logiche di parte”.
“La compattezza delle opposizioni ha fermato la forzatura che la maggioranza voleva fare. Ora accettino il dialogo con le opposizioni che si sono rifiutati di avere fino a qui. E quando dico dialogo non intendo fare chiamate spicciole a parlamentari di opposizione per cercare dei voti per andare avanti sulla propria forzatura, intendo chiamare le forze di opposizione a un dialogo sulla composizione della Corte Costituzionale”, ha dichiarato la Segretaria del Pd, Elly Schlein, parlando in Transatlantico con la stampa.
“Se esiste una maggioranza qualificata per questo voto – ha aggiunto – è proprio perché la Costituzione prevede un dialogo tra maggioranza e opposizione. Noi non siamo stati nemmeno cercati, abbiamo cercato noi un dialogo e la risposta fin qui è stata un muro. Speriamo che il fatto che si siano fermati sia la premessa al dialogo su un passaggio così importante che ha visto storicamente sempre il dialogo tra maggioranza e opposizione”.
“Intanto abbiamo appreso dalla stampa che avevano un nome e volevano tirare dritto senza nemmeno avvertire le opposizioni. Dopo il passaggio di oggi, dove la nostra compattezza li ha fermati, mi aspetto che il dialogo si apra. Poi vediamo come andrà”, ha evidenziato, replicando ad una domanda in merito alla possibilità di un dialogo sull'elezione di Francesco Saverio Marini.