Eccellenze Italiane. A Gianni De Gennaro il “Premio Francesco Cossiga per l’Intelligence”

Sarà assegnato al prefetto Gianni De Gennaro il Premio Cossiga per l’Intelligence Edizione 2025 nel corso di una manifestazione solenne in programma alla Camera dei Deputati il prossimo 12 febbraio nell’Aula dei Gruppi di Via Campo Marzio alla presenza delle massime autorità politiche italiane. Relatore ufficiale Gianni Letta.

di Pino Nano
Martedì 21 Gennaio 2025
Roma - 21 gen 2025 (Prima Pagina News)

Sarà assegnato al prefetto Gianni De Gennaro il Premio Cossiga per l’Intelligence Edizione 2025 nel corso di una manifestazione solenne in programma alla Camera dei Deputati il prossimo 12 febbraio nell’Aula dei Gruppi di Via Campo Marzio alla presenza delle massime autorità politiche italiane. Relatore ufficiale Gianni Letta.

L’iniziativa porta anche quest’anno la firma personale di Mario Caligiuri, Presidente della Società Italiana di Intelligence, ma soprattutto professore universitario accademico e studioso di questo settore come pochi altri oggi in Italia e nel mondo.Il Premio di quest’anno è stato assegnato al prefetto Gianni De Gennaro, l’uomo che è stato  il primo direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza della Repubblica, nel 2007, e che ha ricoperto il ruolo di Autorità delegata per la sicurezza durante il Governo Monti.Un accellenza italiana di altissimo profilo morale e istituzionale.

Per lui sarà la consacrazione ufficiale di quello che lui è stato nella vita, come poliziotto, e di quello che, come uomo di Stato, ha fatto al servizio della Repubblica. L’apertura dei lavori -moderati da Giorgio Rutelli, vicedirettore dell’Adnkronos.sarà affidata a Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, seguita dagli indirizzi di saluto di Mario Caligiuri, presidente della SOCINT, e Giuseppe Cossiga, figlio del Presidente emerito e custode della sua eredità politica e istituzionale. La relazione centrale – pare di capire che sarà una vera e propria lectio magistralis- sarà tenuta dal presidente della Giuria Gianni Letta. Dopo di lui, l’intervento di Lorenzo Guerini, presidente COPASIR, e infine le conclusioni dello stesso Gianni De Gennaro.

Il “Premio Cossiga”, lo ricordiamo, istituito nel 2020 dalla dalla SOCINT, onora la memoria del Presidente emerito della Repubblica, scomparso nel 2010 all’età di 82 anni, e “riconosce il contributo di personalità che hanno approfondito e promosso la cultura dell’Intelligence nel nostro Paese”. Il riconoscimento, giunto alla quinta edizione, è stato conferito negli anni scorsi a Carlo Mosca (2020), Paolo Savona (2021), Franco Gabrielli (2022) ed Elisabetta Belloni (2023). La scelta del prefetto De Gennaro – cui sarà consegnata un’opera celebrativa realizzata dal Maestro orafo Gerardo Sacco – sottolinea – anticipa il prof Mario Caligiuri- l’apprezzamento per il suo lungo servizio alle istituzioni e il suo contributo al settore dell’Intelligence”.

Del resto, chi non sa chi sia oggi in Italia Gianni De Gennaro? Forse davvero in pochi. Prefetto, investigatore di altissimo profilo internazionale, “uomo di Stato” sempre ai massimi livelli istituzionali, Capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, nonché capo di Gabinetto del ministero dell’Interno, Direttore Generale del dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza e sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio del governo Monti con delega ai servizi di informazione e sicurezza. Davvero uno degli uomini di Stato più influenti e più potenti della storia del paese.

Nato a Reggio Calabria il 14 agosto del 1948, sposato, due figli, una laurea brillantissima in giurisprudenza all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", l’uomo alle spalle un altro pezzo di famiglia segnata dall’orgoglio di Stato.Suo fratello, il più piccolo, Andrea De Gennaro, è infatti oggi il nuovo Comandante Generale della Guardia di Finanza dal 23 maggio scorso, 2023.

Dal 2013 al 2020 lui stesso, Gianni De Gennaro, è stato anche presidente di Leonardo (ex Finmeccanica), per divenire poi Presidente della Banca Popolare di Bari dal 2020 al 2022. Ma dal 2013 fino ad oggi è anche apprezzatissimo Presidente del Centro Studi Americani a Roma.

Gianni De Gennaro, vi dicevamo, ha come bagaglio personale una carriera brillantissima in tutti i sensi. Si arruola giovanissimo in polizia nel 1973, primo incarico quello di commissario presso la questura di Alessandria. Poi viene trasferito a Roma, alla sezione narcotici della Squadra mobile, dove diventa quasi un’icona del suo mondo. Promosso per meriti straordinari nel 1980 a vice questore aggiunto per aver posto fine, con irruzione solitaria e un conflitto a fuoco, al sequestro di trenta persone all'interno dell'ambasciata belga a Roma, nel 1981 viene mandato a dirigere la sezione della Criminalpol del Lazio, e nel 1984 il "Nucleo centrale anticrimine".

Durante la sua carriera ha modo di collaborare anche con Giovanni Falcone, svolgendo varie indagini anche a livello internazionale nella lotta contro Cosa nostra, e nel 1984 si occupa personalmente dell'estradizione dal Brasile di Tommaso Buscetta, il boss che rivelò poi la struttura di cosa nostra, pur non essendo mai stato un pentito, nei colloqui avuti con Falcone dopo che lo stesso Gianni De Gennaro aveva cercato inutilmente di farlo parlare durante il viaggio aereo di rientro in Italia.

Il nome di Gianni De Gennaro è oggi legato alle indagini che portarono, nel 1990, alla liberazione della bambina Patrizia Tacchella, e per le indagini e per l'irruzione, da lui guidata e condotta a mano armata, in una casa di Colonia, per l'arresto di due ricercati per l'omicidio di Rosario Livatino.

Fine 1989, è il primo direttore del Servizio centrale operativo, e nel 1990 viene promosso di nuovo, al grado di dirigente superiore, per meriti straordinari maturati per la "conclusione di una serie di importanti operazioni di rilievo internazionale contro la mafia siciliana" Nel 1992 passa alla Direzione Investigativa Antimafia come vicedirettore, e nell’aprile 1993 assume lui stesso l'incarico di Direttore della DIA.

Il 19 dicembre 1997 il Consiglio dei ministri gli affida l'incarico di vicecapo della Polizia vicario, e il 26 maggio 2000, il Governo Amato II lo nomina Capo della polizia - direttore generale della pubblica sicurezza.

Il 2 luglio 2007 De Gennaro diventa Capo di gabinetto del Ministero dell'interno, mentre dall'11 gennaio al 26 maggio 2008 riveste anche l'incarico di commissario straordinario per la crisi dei rifiuti in Campania.

Ma non finisce qui la storia dell’uomo.

L'11 maggio 2012, il governo Monti designa Gianni De Gennaro Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, assegnandogli la delega pesante alle “Informazioni per la sicurezza della Repubblica”.

Infine, 3 luglio 2013, il Governo Letta lo designa per il ruolo di presidente di Finmeccanica, importantissima Azienda del settore difesa a partecipazione statale successivamente ridenominata “Leonardo”.

Una vita, dunque, al servizio del Paese, sempre e comunque, e mai in seconda fila. Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana, Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana, Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana. Insomma, di tutto di più in Italia.

Ma anche all’estero lo considerano molto più di un Grand Commis di Stato. Questo gli vale l’Onoreficienza di Commendatore dell'ordine di Leopoldo II in Belgio, e la celeberrima “FBI's Medal of Meritorious Achievement” degli Stati Uniti d’America che gli viene consegnata a Washington la mattina dell’8 dicembre del 2006. Primo e unico non americano ad aver ricevuto la massima onorificenza dell'Fbi, il che la dice lunga sulla sua vita e la sua storia professionale.

Ora al suo palmares anche il Premio Cossiga per l’Intelligence.


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