Forze Armate, Crosetto: "I riservisti servono in caso di attacco diretto"
"Non servono per fare la guerra, ma per difendersi, in supporto alle forze armate regolari".
(Prima Pagina News)
Lunedì 29 Gennaio 2024
Roma - 29 gen 2024 (Prima Pagina News)
"Non servono per fare la guerra, ma per difendersi, in supporto alle forze armate regolari".
“Abbiamo trasformato le forze armate con l’idea che non ci fosse più bisogno di difendere il nostro territorio e che la pace fosse una conquista di fatto irreversibile. Le forze armate, in questo quadro, al massimo partecipano a missioni di pace, senza arrivare a scontri veri e propri. Ora i recinti sono stati abbattuti, non ci sono più regole”.

Così il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, al quotidiano "La Stampa", interpellato sulla sua proposta sui riservisti.

“Non servono per fare la guerra, ma per difendersi, in supporto alle forze armate regolari, e solo nel caso, poco probabile, di un attacco diretto - continua -. Non c’è una visione ideologica, ma pragmatica. Come in Svizzera che non partecipa a conflitti da secoli ma è pronta a difendersi”.

Il riferimento è a “volontari che, in caso di necessità, possono essere attivati per affiancare le forze armate. I militari dovranno specializzarsi sempre di più, ma poi serve un bacino più ampio”.

Per quanto riguarda la missione nel Mar Rosso, prosegue Crosetto, “l’Italia manderà una nave che si aggiunge alle altre già presenti in zona per le altre missioni”.

“Per andare più rapidi abbiamo trovato un accordo con Francia e Germania. Poi, però, per dei puri dettagli, si perdono settimane e ora non ce lo possiamo permettere”, evidenzia poi il Ministro, secondo cui “quella del governo spagnolo è una diffidenza ideologica. Sànchez ha fatto prevalere l’interesse dei suoi accordi politici su quelli della sicurezza internazionale”.

“C’è una guerra commerciale in atto che vuole alterare le regole globali.. Le navi russe e cinesi non vengono attaccate e la cosa viene annunciata apertamente. Questo crea un disallineamento commerciale, perchè le loro merci hanno costi di trasporto e di assicurazioni inferiori, cosa che si riflette sui prezzi. E’ una guerra che si innesca su un’altra guerra”, precisa ancora Crosetto.

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