Germania, Volkswagen: possibile la chiusura di 3 impianti, verso scontro con politica e sindacati

Si profila il taglio di migliaia di posti di lavoro.

(Prima Pagina News)
Lunedì 28 Ottobre 2024
Roma - 28 ott 2024 (Prima Pagina News)

Si profila il taglio di migliaia di posti di lavoro.

E' quasi scontro tra la Volkswagen, il governo tedesco e i sindacati: i dirigenti della casa automobilistica puntano a chiudere 3 impianti tedeschi su 10, per cui è possibile che vengano tagliati migliaia di posti di lavoro. A lanciare l'allarme è Daniela Cavallo, Presidente del Consiglio aziendale, che rappresenta i lavoratori nel direttorio.

A seguito di due giorni di consultazioni con il management, Cavallo ha incontrato i dipendenti al quartier generale di Wolfsburg, e ha riferito che il piano di riassetto dell'azienda prevede anche una riduzione della busta paga dei 300 mila lavoratori del 10%, nonché il congelamento per il 2025 e il 2026, per una riduzione complessiva degli stipendi pari al 18%.

E' la prima volta, nei suoi 87 anni di storia, che la Volkswagen chiude impianti nella sua madre patria. Stando ad alcuni analisti ripresi dal Financial Times, gli elementi fino ad ora descritti potrebbero essere una posizione negoziale per tentare di raggiungere un'intesa sulla chiusura di 2 stabilimenti, e questo mentre sono attesi per mercoledì i risultati di Bilancio del terzo trimestre. Poi, dovrebbero iniziare le trattative con i sindacati. I quali, come dice il capo negoziatore di Ig Metall, Torsten Groege, minacciano "una resistenza che non possono nemmeno immaginarsi" contro quella che si ritiene essere “una pugnalata al cuore dei lavoratori”.

Stando sempre al Financial Times, un portavoce del Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha chiesto che “i possibili errori gestionali del passato non si scarichino sui dipendenti”.

In una nota, però, il direttore del marchio Volkswagen, Thomas Shaeffer, evidenzia che alcuni impianti tedeschi hanno costi pari al doppio degli stabilimenti delle case automobilistiche concorrenti. Inoltre, non si guadagna abbastanza per ogni auto prodotta e questo, avverte, “non può andare avanti sul lungo termine”.

Come altre case automobilistiche in Europa, anche il Gruppo Volkswagen sta scontando duramente gli effetti causati dalla debolezza economica e dalle difficoltà dovute a più fattori, cioè il rincaro dei prezzi dell'energia per la guerra in Ucraina e le sanzioni imposte contro la Russia, le ricadute per la transizione energetica dell’Unione europea, le cui politiche puntano alla messa al bando delle auto a combustione, in particolare i motori diesel, su cui le aziende europee erano maggiormente competitive, per incentivare l'uso dell'elettrico, settore in cui le case automobilistiche europee sono insidiate dalla concorrenza dei cinesi.

Stando a quanto riferisce Cnbc, il Gruppo Volkswagen, oltre a chiudere tre impianti, vuole anche ridurre l'attività sugli altri siti tedeschi e punta anche ad annullare gli accordi collettivi in base ai quali paga gratifiche e bonus ai dipendenti.

Com'è inevitabile, la vicenda avrà risvolti politici, questo perché, a titolo di esempio, lo Stato della Bassa Sassonia è uno degli azionisti più importanti, detenendo il 20% dei diritti di voto nella capogruppo, e in precedenza ha già fatto sapere che la sua priorità è quella di mantenere i livelli occupazionali. Inoltre, a settembre del prossimo anno, la Germania tornerà alle urne per le Elezioni nazionali.

Intanto, alla Borsa di Brancoforte, il titolo Volkswagen registra il - 2,41%, a 95 euro per azione ordinaria, mentre l'indice Dax va verso la parità (+0,99%).


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