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Patrimonio oltre 1,3 miliardi e forte avanzo: la gestione previdenziale dei giornalisti autonomi consolida il suo equilibrio.
Patrimonio oltre 1,3 miliardi e forte avanzo: la gestione previdenziale dei giornalisti autonomi consolida il suo equilibrio.
Il Consiglio di Indirizzo Generale dell’INPGI ha approvato il Bilancio di assestamento 2025 e il Bilancio previsionale 2026, confermando un quadro di sostanziale solidità per la gestione previdenziale dei giornalisti autonomi e parasubordinati. Al 31 agosto 2025 il patrimonio supera 1 miliardo e 179 milioni di euro, con una crescita del 18,6% rispetto al 2024, mentre le stime per il 2026 sfiorano 1 miliardo e 361 milioni, a testimonianza di una politica di investimento efficace anche in un contesto economico complesso.
L’assestamento 2025 registra un avanzo economico di 185 milioni di euro, mentre il previsionale 2026 indica un risultato atteso di oltre 181,6 milioni, in linea con il trend di equilibrio strutturale emerso negli ultimi esercizi. A sostenere questi numeri è in particolare la gestione patrimoniale, che beneficia di rendimenti positivi, e l’aumento consistente dei contributi non obbligatori legati alle ricongiunzioni ex legge 45/1990, con la contribuzione complessiva 2025 che raggiunge 205,9 milioni di euro, oltre 67 milioni in più rispetto al 2024.
Le prestazioni erogate nel 2025 crescono fino a 24,1 milioni di euro, con un incremento significativo delle pensioni IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti) che arrivano a 20,5 milioni, segnalando l’ampliamento della platea tutelata. L’aumento del numero e dell’importo delle prestazioni non intacca però l’equilibrio della gestione, che mantiene un saldo ampiamente positivo tra entrate contributive e uscite, garantendo così capacità programmatoria, sostenibilità di lungo periodo e spazio per ulteriori interventi a tutela degli iscritti.
Nel suo documento, il CIG sottolinea come questi risultati rappresentino un segnale di fiducia per l’intera comunità professionale dei giornalisti autonomi, parasubordinati e liberi professionisti. L’INPGI, nella sua configurazione attuale, si conferma infatti una gestione previdenziale solida e stabile, capace di offrire continuità di protezione sociale in un mercato del lavoro segnato da precarietà, trasformazioni tecnologiche e crisi strutturale del settore editoriale.
Proprio la condizione di fragilità reddituale di molti freelance rende centrale il tema dell’equo compenso, richiamato anche nella relazione al bilancio dal Consiglio di amministrazione, che evidenzia come i compensi di una parte rilevante degli iscritti restino troppo bassi rispetto al lavoro svolto. La crescita del patrimonio e l’avanzo di gestione, pur essendo segnali positivi, si inseriscono così in una cornice in cui l’obiettivo non è solo consolidare i conti, ma rafforzare le tutele, sostenere la dignità del lavoro giornalistico autonomo e accompagnare le trasformazioni del settore con strumenti previdenziali adeguati.
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