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Trovato un altro profilo genetico sotto le unghie di Chiara Poggi.
Trovato un altro profilo genetico sotto le unghie di Chiara Poggi.
Oltre ad Andrea Sempio, c'è anche un altro ignoto su cui la Procura di Pavia e i Carabinieri del nucleo investigativo di Milano stanno indagando, in merito all'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco (Pv) il 13 agosto 2007: sotto le unghie della ragazza, infatti, è stato rinvenuto un secondo profilo genetico, catalogato come "Ignoto 2".
Per la sua identificazione, è possibile che gli inquirenti optino per un altro prelievo di Dna.
Quindi, l'inchiesta, che nel 2015 ha portato Alberto Stasi in carcere, dove sta scontando 16 anni, riparte dalle tracce biologiche. Stando ai pm, il dna di Sempio, che è amico del fratello di Chiara, Marco, non può essere finito sulle dita della ragazza tramite un oggetto, come la tastiera del pc di famiglia, anche perché risultava spento dal 10 agosto 2007, ma per contatto diretto. E gli inquirenti pensano che la stessa cosa sia accaduta per "Ignoto 2".
Dunque, per trovare altre tracce biologiche, continuerà la caccia ai reperti in gran parte distrutti o introvabili, come il pigiama, il tappetino del bagno o la tastiera del pc, per effettuare altri confronti con il dna di Sempio, mentre dalle sedi investigative e giudiziarie stanno spuntando fuori alcuni oggetti che stavano nella villetta.
Sempio era già stato indagato due volte, nel 2017 e nel 2020, proprio per la presenza di Dna sulle unghie di Chiara, ma la sua posizione fu archiviata in entrambi i casi.
Comunque, a breve inizieranno gli esami genetici: la Procura dovrebbe affidare l'incarico a Carlo Previderè, l'esperto del caso Yara, che aveva già firmato una prima consulenza dopo quella fatta per la difesa di Stasi, con gli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis, in cui aveva concluso che "uno dei cinque aplotipi repertati, e precisamente quello relativo ad Andrea Sempio, risultava compatibile con quelli ottenuti dai margini ungueali della vittima".
Nel frattempo, l'ex comandante del Ris di Parma Luciano Garofano ha riferito che dovrebbe affiancare la difesa di Sempio, rappresentata dagli avvocati Massimo Lovati e Angela Taccia. "Le tracce di dna trovate sotto le unghie della povera Chiara non erano idonee per una identificazione personale", ha commentato Garofano.
Ci sarà anche un'altra consulenza, sull'impronta di scarpa trovata sul luogo del delitto, oltre ad un'analisi di tutte le tracce comparabili, e le impronte digitali repertate saranno sottoposte a rivalutazione. Una relazione tecnica, firmata dal consulente Oscar Ghizzoni nel 2020, per conto dell'allora legale di Stasi, Laura Panciroli, aveva rilevato che sul dispenser del sapone in bagno, oltre alle due impronte di Stasi, ci sarebbe stato anche un "frammento papillare" denso "di informazione dattiloscopica" ma mai "utilizzato per un successivo confronto".
L'avvocato della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, dovrebbe depositare una nomina come parte offesa della famiglia, che ha sempre fatto affidamento sul consulente Marzio Capra. "Dopo la sentenza passata in giudicato, della vicenda se ne sono occupati una quarantina di magistrati, tutti sostenendo la piena responsabilità di Stasi", ha detto l'avvocato, riassumendo la posizione della famiglia di Chiara. Durante l'interrogatorio della scorsa settimana, il fratello Marco aveva ribadito l'amicizia con Sempio. Nei prossimi giorni, saranno sentiti anche i genitori e gli altri familiari della ragazza.