Potenti (Lega): multare chi usa parole come "sindaca". Carroccio: "Norma non condivisa, la ritiriamo"

"La pdl di Potenti è un'iniziativa del tutto personale".

(Prima Pagina News)
Lunedì 22 Luglio 2024
Roma - 22 lug 2024 (Prima Pagina News)

"La pdl di Potenti è un'iniziativa del tutto personale".

E' scoppiata la polemica, in merito alla proposta di legge che porta la firma del senatore della Lega Manfredi Potenti, che prevede una multa per chi declina al femminile le cariche istituzionali o professionali, usando neologismi come "sindaca" o "avvocata".

Secondo la bozza, arrivata in Senato l'11 luglio, è vietato utilizzare “il genere femminile per neologismi applicati ai titoli istituzionali dello Stato, ai gradi militari, ai titoli professionali, alle onorificenze, ed agli incarichi individuati da atti aventi forza di legge“.

L'obiettivo dichiarato nella premessa della bozza è quello di “preservare l’integrità della lingua italiana, e in particolare evitare l’impropria modificazione dei titoli pubblici, come ‘Sindaco’, ‘Prefetto’, ‘Questore’, ‘Avvocato’ dai tentativi ‘simbolici’ di adattarne la loro definizione alle diverse sensibilità del tempo”. Un articolo prevede anche l'introduzione di una multa da 1.000 a 5.000 euro per i trasgressori.

La proposta ha scatenato molte reazioni, tra chi parla di una proposta "anacronistica" e chi l'ha definita una “scemenza da repertorio”. La Lega ha chiesto il ritiro immediato della norma, perché non condivisa: “La Lega precisa che la proposta di legge del senatore Manfredi Potenti è un’iniziativa del tutto personale. I vertici del partito, a partire dal capogruppo al senato Massimiliano Romeo, non condividono quanto riportato nel ddl Potenti il cui testo non rispecchia in alcun modo la linea della Lega che ne ha già chiesto il ritiro immediato“, hanno detto fonti del Carroccio.


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