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Kallas (Ue): "Sua elezione illegittima". Meloni: "Da Maduro un altro atto di inaccettabile repressione". Usa: "Totale mancanza di rispetto per le norme democratiche".
Kallas (Ue): "Sua elezione illegittima". Meloni: "Da Maduro un altro atto di inaccettabile repressione". Usa: "Totale mancanza di rispetto per le norme democratiche".
Si è tenuto oggi, all'Assemblea Nazionale di Caracas, il giuramento di Nicolas Maduro per il suo terzo mandato da Presidente del Venezuela.
“Giuro che sarò garante di tutti gli obblighi stabiliti dalla Costituzione e le leggi della Repubblica”, ha detto, giurando nelle mani del Presidente dell'Assemblea Nazionale, Jorge Rodriguez.
Il nuovo mandato, che terminerà nel 2031, sarà quello “della pace, della prosperità, l’uguaglianza, e della nuova democrazia”. Maduro ha giurato in base alla proclamazione della vittoria alle Presidenziali, annunciata dal Consiglio nazionale elettorale (Cne) senza, però, che siano mai stati diffusi i dati relativi al voto.
“Il potere che io ho, che rappresento, e che mi concede la Costituzione, non me lo ha dato un governo straniero, né tantomeno un governo ‘gringo'”, cioè quello degli Stati Uniti, ha proseguito Maduro. “Non sono stato collocato al potere dal governo degli Stati Uniti, o dai governo pro imperialisti della destra latinoamericana. Vengo dal popolo, sono del popolo e il mio potere emana dalla storia e dal popolo”, ha aggiunto.
I partiti d'opposizione, sulla base degli scrutini realizzati dai rappresentanti di lista presenti nella quasi totalità dei seggi, rivendicano la vittoria dell'ex diplomatico Edmundo Gonzalez Urrutia con un ampio vantaggio. Urrutia, che ora vive in esilio in Spagna, ha promesso di tornare in Venezuela per far nascere il suo governo.
Il giuramento di Maduro si è svolto all'indomani delle manifestazioni organizzate nel Venezuela e in diverse città del mondo proprio per sostenere la causa di Urrutia. In un municipio di Caracas, la leader delle opposizioni e possibile Vice Presidente, Maria Corina Machado, ha guidato il corteo, tornando a farsi vedere in pubblico dopo una clandestinità di 130 giorni. Alla fine del comizio, il comitato “Comando con Venezuela” ha denunciato il “sequestro” dell'ex deputata, “intercettata e fatta cadere” dalla moto su cui stava lasciando la piazza. Poco dopo, la stessa Machado ha fatto sapere di essere stata rilasciata, aggiungendo che fornirà altri dettagli sull'accaduto in un altro momento.
“Iniziamo oggi una nuova tappa di lotta, per la libertà del Venezuela sul territorio nazionale (…) Edmundo Gonzalez Urrutia è colui che deve prestare giuramento come presidente, perché così ha deciso la maggioranza della popolazione. La volontà del popolo, che ha votato con speranza, va rispettata”, ha fatto sapere la Piattaforma unitaria democratica (Pud), in un comunicato diramato poco dopo il giuramento di Maduro. Nel testo, la Pud fa riferimento anche al “ruolo degli alleati oltre i confini nazionali” che vogliono “un Venezuela libero”.
L'Ue ha stabilito l'adozione di un nuovo pacchetto di sanzioni contro 15 persone accusate di attaccare la democrazia, lo Stato di diritto o i diritti umani in Venezuela. Lo dichiara, in una nota, l'Alto Rappresentante Europeo per la Politica Estera, Kaja Kallas. “L’obiettivo delle sanzioni è sostenere una soluzione negoziata e democratica della crisi, e l’Unione europea non ha adottato alcuna misura che possa danneggiare il popolo venezuelano o l’economia”, prosegue la nota.
“La responsabilità di porre fine alla crisi in Venezuela spetta alle sue autorità. L’inversione delle sanzioni dell’Ue dipenderà da progressi tangibili nel campo dei diritti umani e dello Stato di diritto in Venezuela, insieme a passi significativi verso un dialogo autentico e una transizione democratica”, aggiunge Kallas.
Bruxelles, continua l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, è “è solidale” con i venezuelani, che hanno votato “per un cambiamento democratico”, appoggiando Edmundo Gonzalez Urrutia “con una maggioranza significativa”. “Poiché le autorità si sono rifiutate di pubblicare le registrazioni ufficiali dei seggi elettorali, i risultati annunciati non sono stati verificati e non possono essere riconosciuti come rappresentativi della volontà popolare. Le autorità venezuelane hanno perso un’occasione fondamentale per rispettare la volontà popolare e assicurare una transizione democratica trasparente con garanzie per tutti. Nicolas Maduro non ha quindi la legittimità di un presidente democraticamente eletto”, conclude Kallas.
Per la premier italiana, Giorgia Meloni, "le notizie che arrivano dal Venezuela rappresentano un altro inaccettabile atto della repressione del regime di Maduro, di cui non riconosciamo la proclamata vittoria elettorale. Intendiamo continuare a lavorare per una transizione democratica e pacifica. Le legittime aspirazioni di libertà e democrazia del popolo venezuelano devono finalmente trovare realizzazione".
“Nicolas Maduro ha dimostrato ancora una volta la sua totale mancanza di rispetto per le norme democratiche”. Così il coordinatore per le comunicazioni strategiche al Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, nel corso di un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti, ricordando che il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha visto lunedì alla Casa Bianca il leader dell'opposizione venezuelana, Edmundo Gonzalez Urrutia, a cui Washington si riferisce con l'appellativo di “presidente eletto”.
La volontà del popolo, ha proseguito Kirby, va rispettata. “Abbiamo dato ogni opportunità a Maduro per ripristinare la democrazia nel Paese, ma non ha voluto farlo quindi oggi abbiamo preso la nostra decisione”, ha continuato commentando le sanzioni annunciate stamani dal Tesoro e dal dipartimento di Stato Usa contro vari funzionari militari e governativi di Caracas.
Washington ha aumentato a 25 milioni di dollari ognuno la ricompensa che andrà a chi fornirà informazioni che possano portare all'arresto o alla condanna del Presidente venezuelano, Nicolas Maduro, e del suo Ministro degli Interni, Diosdado Cabello. Lo ha reso noto il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, aggiungendo che il Dipartimento da lui guidato ha offerto un'altra ricompensa di 15 milioni di dollari per chi fornirà informazioni che possano portare all'arresto del Ministro della Difesa venezuelano, Vladimir Padrino. In più, le autorità Usa hanno aggiornato la lista di persone a cui è vietato il visto d'ingresso, aggiungendo altri funzionari del governo di Caracas.
“Oggi, Nicolas Maduro ha partecipato ad una cerimonia di inaugurazione illegittima in Venezuela, nel disperato tentativo di rimanere al potere: il mondo e i suoi cittadini sanno la verità”, ha dichiarato Blinken, per poi aggiungere che Maduro ha "chiaramente" perso le Presidenziali dell'anno scorso.