Aifa: nel CdA soltanto uomini, è polemica

M5S: "Foto è specchio di un Paese arretrato". Sbrollini (Iv): "E' impressionante". Bonetti (Az): "Ancora troppe barriere e troppi pregiudizi verso le donne".

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Venerdì 19 Aprile 2024
Roma - 19 apr 2024 (Prima Pagina News)

M5S: "Foto è specchio di un Paese arretrato". Sbrollini (Iv): "E' impressionante". Bonetti (Az): "Ancora troppe barriere e troppi pregiudizi verso le donne".

E' polemica in merito alla foto che ritrae i membri del nuovo Consiglio di Amministrazione dell'Agenzia Italiana del Farmaco, riunitosi ieri con il Presidente Robert Giovanni Nisticò e composto da soli uomini.

“Sono particolarmente significative le immagini del Consiglio d’Amministrazione di Aifa, con dieci uomini seduti al tavolo di comando intorno al nuovo presidente Nisticò. Si tratta del secondo CdA consecutivo in cui l’Agenzia italiana del farmaco non riserva nemmeno un posto a una donna.

Nei giorni in cui in Aula stiamo tornando a combattere per il diritto delle donne all’interruzione volontaria di gravidanza, ci troviamo davanti a un altro segnale inquietante. L’Aifa non è tenuta per legge a rispettare le cosiddette quote rosa, previste per le società quotate e la PA, ma il fatto che si tratti di un’isola infelice non legittima affatto questa scelta retrograda.

Da un’agenzia che si occupa di governare la spesa farmaceutica in Italia e di garantire l’accesso ai farmaci di tutti i cittadini, ci si aspetterebbe che rappresentasse più fedelmente il Paese.

Ma è davvero possibile che non ci fosse una sola direttrice sanitaria, una sola ricercatrice da poter coinvolgere? La verità è quella foto è lo specchio di un Paese arretrato, schiavo di un’impostazione patriarcale e lontano anni luce da una reale parità di genere. Noi crediamo in un’Italia diversa, in cui le decisioni nell’interesse delle donne e degli uomini devono essere prese da donne e da uomini. Sarebbe francamente ora che l’Italia sbarcasse nel terzo millennio”. Così, in una nota congiunta, i parlamentari del M5S delle Commissioni Affari sociali di Camera e Senato.

“Facciamo gli auguri di buon lavoro al presidente Nisticò, ma la foto del nuovo Consiglio di amministrazione dell’Aifa con tutti uomini fa davvero impressione. Sembra sia stata scattata nel secolo scorso, e invece siamo nel 2024”. Così la Vicepresidente della Commissione Affari sociali del Senato e senatrice di Italia Viva, Daniela Sbrollini.

“Si tratta di qualcosa di incredibile per almeno due motivi: il primo è che in Italia, in questo settore, ci sono tantissime professioniste assolutamente capaci e preparate. Il secondo è che quello della scelta dei farmaci è un compito delicato, nel quale ci sono importanti risvolti di genere. Che siano solo uomini a decidere della salute delle donne è qualcosa che sconcerta. E ancora di più che tutto questo accada mentre a palazzo Chigi siede la prima donna presidente del Consiglio. Segno che forse le quote servono ancora, almeno finché il tetto di cristallo non sarà davvero infranto, in tutti i settori”, ha concluso Sbrollini.

“Nel mondo della ricerca scientifica italiana ci sono donne straordinarie. Eppure nessuna di loro è stata vista o è stata ritenuta in grado di partecipare alla gestione di una delle Agenzie più importanti del Paese. Per rispondere a chi si chiede perché nel 2024 servano ancora le quote rose, basta guardare la realtà dei fatti: ancora troppe barriere e troppi pregiudizi verso le donne. Un’altra occasione sprecata per fare un passo in avanti sulla parità di genere”, ha scritto su X la capogruppo di Azione-Per Renew Europe alla Camera dei Deputati, Elena Bonetti.


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