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Iniziati i lavori al Terminal Morandi dell’aeroporto di Catania. Confindustria esulta per il passo avanti ma chiede garanzie sui tempi e sulla continuità decisionale per un’infrastruttura strategica per la Sicilia orientale.
Iniziati i lavori al Terminal Morandi dell’aeroporto di Catania. Confindustria esulta per il passo avanti ma chiede garanzie sui tempi e sulla continuità decisionale per un’infrastruttura strategica per la Sicilia orientale.
Parte la demolizione del Terminal Morandi all’aeroporto di Catania-Fontanarossa, segnando l’avvio concreto di una nuova fase di sviluppo per lo scalo etneo. Un traguardo atteso da anni e che apre la strada alla realizzazione di strutture più moderne e funzionali alle esigenze del traffico passeggeri e del sistema produttivo siciliano.
“La partenza dei lavori è una notizia positiva, attesa da troppo tempo, e rappresenta finalmente un punto di partenza concreto”, ha dichiarato Cristina Busi, presidente di Confindustria Catania, salutando con favore l’apertura del cantiere. L’intervento, ha sottolineato, non ha solo un valore infrastrutturale ma anche economico e strategico: “Non riguarda solo il traffico aereo, ma la competitività di tutto il sistema produttivo locale”.
Secondo Busi, settori come industria, turismo, logistica e servizi avanzati dipendono direttamente dalla capacità di collegamento del territorio. In quest’ottica, l’aeroporto di Fontanarossa resta un nodo fondamentale per l’intera Sicilia orientale, capace di attrarre investimenti e favorire l’internazionalizzazione delle imprese.
La leader degli industriali catanesi però richiama anche alla cautela: “Abbiamo già pagato ritardi lunghissimi. Ora è indispensabile garantire tempi certi, procedure chiare e continuità decisionale a tutti i livelli – locale, regionale e nazionale”. L’obiettivo, ha aggiunto, è evitare nuovi rallentamenti per non compromettere un’occasione di sviluppo e di creazione di nuovi posti di lavoro.
Il cantiere rappresenta dunque una sfida per le istituzioni e per il territorio: completare un’opera attesa e necessaria che può restituire competitività e impulso economico alla Sicilia, collegando meglio l’isola al resto del Paese e ai flussi internazionali.