Breaking news infrastrutture - Porti d’Italia Spa, Ferrovie dello Stato pronte a entrare nell’azionariato: spinta all’intermodalità porto-ferro

L’ipotesi dell’ingresso di FS nella società “Porti d’Italia” prende quota e si intreccia con il nuovo corso della governance portuale. L’obiettivo è rafforzare i collegamenti ferroviari dei porti, attirare risorse aggiuntive e sostenere una logistica più integrata lungo le grandi direttrici nazionali ed europee.

(Prima Pagina News)
Domenica 21 Dicembre 2025
Roma - 21 dic 2025 (Prima Pagina News)

L’ipotesi dell’ingresso di FS nella società “Porti d’Italia” prende quota e si intreccia con il nuovo corso della governance portuale. L’obiettivo è rafforzare i collegamenti ferroviari dei porti, attirare risorse aggiuntive e sostenere una logistica più integrata lungo le grandi direttrici nazionali ed europee.

L’asse tra porti e ferrovia torna al centro del dibattito infrastrutturale e logistico italiano. Nelle ultime ore si rafforza lo scenario di un ingresso del Gruppo Ferrovie dello Stato nell’azionariato di Porti d’Italia Spa, un’operazione che, se confermata, potrebbe cambiare passo alla strategia di integrazione tra terminal portuali e rete ferroviaria, con ricadute dirette su movimentazione merci, efficienza dei corridoi e competitività del sistema Paese.

L’interesse di FS viene letto come un passaggio coerente con l’esigenza di gestire in modo più coordinato i terminal ferroviari che si innestano sulle infrastrutture nazionali, superando logiche frammentate e migliorando la continuità operativa tra banchine, piazzali, retroporti e nodi intermodali. In un contesto dove il tempo di attraversamento delle merci è sempre più determinante, il rafforzamento della “catena” porto-ferro diventa un fattore chiave per intercettare traffici e consolidare le rotte verso i mercati del Centro e Nord Europa.

Sul piano finanziario e industriale, l’apertura a nuovi soci viene interpretata come una leva per dare maggiore solidità alla società, riducendo la dipendenza da risorse interne al perimetro portuale e puntando su partner in grado di contribuire con capitali, competenze e capacità di programmazione. L’obiettivo, in termini pratici, è sostenere investimenti e gestione senza rallentamenti, soprattutto in una fase in cui la portualità italiana deve accelerare su digitalizzazione, adeguamento infrastrutturale e accessibilità ferroviaria, elementi decisivi anche per la transizione ecologica della logistica.

L’operazione si inserisce inoltre in un passaggio politico-istituzionale delicato: la riforma della governance dei porti è destinata a entrare nel confronto nazionale e potrebbe ridefinire ruoli, strumenti e coordinamento tra i diversi attori del settore. Per questo, l’eventuale ingresso di FS in Porti d’Italia viene considerato da molti osservatori un segnale di “sistema”, capace di collegare più stabilmente strategie di trasporto, programmazione degli investimenti e obiettivi industriali.

In prospettiva, un’integrazione più stretta tra porti e Ferrovie può tradursi in maggiore capacità di attrarre volumi su ferro, ridurre congestione stradale nelle aree portuali e rendere più affidabili i flussi lungo le principali direttrici logistiche. La sfida, però, sarà trasformare l’indirizzo strategico in governance e procedure operative snelle: dalla gestione dei terminal ferroviari alle regole di accesso, fino alla pianificazione degli interventi che servono a rendere davvero competitivi i collegamenti “ultimo miglio” tra porto e rete nazionale.


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