Breaking news infrastrutture – Porti, Traversi (M5S): “La riforma Rixi-Salvini è un ritorno nel buio”

Il deputato del Movimento 5 Stelle attacca la riforma del sistema portuale approvata dal governo: “Con la nuova società Porti d’Italia Spa si svuotano le Autorità di Sistema Portuale. È un modello centralista che rallenterà la logistica nazionale”.

(Prima Pagina News)
Lunedì 22 Dicembre 2025
Roma - 22 dic 2025 (Prima Pagina News)

Il deputato del Movimento 5 Stelle attacca la riforma del sistema portuale approvata dal governo: “Con la nuova società Porti d’Italia Spa si svuotano le Autorità di Sistema Portuale. È un modello centralista che rallenterà la logistica nazionale”.

Si accende lo scontro politico sulla riforma dei porti varata dal Consiglio dei Ministri. “Non è la riforma di cui l’Italia aveva bisogno, ma un salto nel buio per il sistema logistico nazionale”, dichiara Roberto Traversi, deputato del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione Trasporti alla Camera.

 

Nel mirino dell’ex sottosegretario ci sono le modifiche al modello di governance, che prevedono la nascita di “Porti d’Italia Spa”, una nuova società chiamata a coordinare le attività portuali. Secondo Traversi, il provvedimento rappresenta “un atto di sfiducia verso i territori e verso le Autorità di Sistema Portuale (AdSP)”, che verrebbero private delle principali competenze in favore di una struttura accentrata a livello nazionale.

 

“Si parla di efficienza – afferma il deputato M5S – ma si costruisce un modello burocratico e centralista che non esiste in nessun altro Paese europeo. Invece di semplificare le procedure, si rischia di rallentare tutto: dai dragaggi alla digitalizzazione dei processi”. Traversi accusa la Lega di incoerenza politica: “Dopo anni di battaglie sull’autonomia, oggi impone un commissariamento di fatto degli scali, drenando risorse dai canoni e dagli avanzi di amministrazione delle autorità portuali per finanziare un nuovo centro di potere romano”.

 

La critica si estende anche alla mancanza di visione strategica. “La riforma – denuncia ancora Traversi – ignora la transizione ecologica e la tutela del lavoro portuale. Si punta soltanto alle opere infrastrutturali, come se lo sviluppo dei porti fosse fatto solo di cemento, dimenticando che la vera competitività nasce dalla logistica integrata e sostenibile”.

 

Secondo il parlamentare, centralizzare risorse e funzioni significherà “togliere ossigeno finanziario ai territori”, rallentando gli interventi di manutenzione ordinaria e indebolendo le opere di protezione costiera che restano in carico agli enti locali, spesso senza adeguate coperture economiche.

 

La riforma, ora attesa al vaglio parlamentare, promette di aprire un confronto politico acceso tra governo e opposizione circa il futuro del sistema portuale italiano e il suo ruolo strategico nel Mediterraneo.


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