Dazi: Federvini chiede l’esclusione di vini e spiriti

Federvini auspica che le Istituzioni europee e americane trovino un accordo, preservando una relazione commerciale che ha dimostrato, nel tempo, di generare benefici reciproci e un forte interscambio economico.

(Prima Pagina News)
Mercoledì 12 Marzo 2025
Roma - 12 mar 2025 (Prima Pagina News)

Federvini auspica che le Istituzioni europee e americane trovino un accordo, preservando una relazione commerciale che ha dimostrato, nel tempo, di generare benefici reciproci e un forte interscambio economico.

Federvini, la principale associazione italiana dei produttori di vini e spiriti, si unisce alle associazioni europee rappresentanti, rispettivamente, i produttori di vino (CEEV) e di spiriti (spiritsEUROPE), nell’appello alle Istituzioni europee affinché vini e spiriti vengano esclusi da misure ritorsive che non hanno alcuna attinenza con le controversie commerciali in atto. L’applicazione di dazi che arriverebbero fino al 50% su prodotti quali il whiskey statunitense rischierebbe di inasprire ulteriormente le tensioni commerciali tra Europa e Stati Uniti, mettendo in pericolo migliaia di posti di lavoro e danneggiando intere filiere produttive e distributive su entrambe le sponde dell’Atlantico.

Federvini auspica che le Istituzioni europee e americane trovino un accordo che escluda vini e spiriti dall’ambito delle contromisure tariffarie preservando una relazione commerciale che ha dimostrato, nel tempo, di generare benefici reciproci e un forte interscambio economico.

"Il settore dei liquori e cordiali italiani ha già subito, tra il 2019 ed il 2021, gli effetti dirompenti dei dazi americani - dichiara Micaela Pallini, Presidente di Federvini - Oggi, memori di quanto accaduto, è ancora più importante unire le forze per intensificare il dialogo con gli Stati Uniti e proteggere la competitività delle rispettive produzioni, evitando che vini e spiriti vengano usati come pedine in dispute commerciali che hanno ben poco a che vedere con le nostre filiere. Il dialogo e la collaborazione tra Europa e USA sono una chiave dalla quale non si può prescindere se si vuole guardare a un futuro di crescita condivisa".   


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