Esercito: "Vannacci sollevato dall'incarico di Comandante dell'Istituto Geografico Militare"
"Sarà trasferito in forza extra organica al Comfoter Area Territoriale". Crosetto: "Voci su destituzione? Non esistono processi sommari". Zan (Pd): "Il semplice trasferimento non basta".
(Prima Pagina News)
Venerdì 18 Agosto 2023
Roma - 18 ago 2023 (Prima Pagina News)
"Sarà trasferito in forza extra organica al Comfoter Area Territoriale". Crosetto: "Voci su destituzione? Non esistono processi sommari". Zan (Pd): "Il semplice trasferimento non basta".
In seguito alle polemiche scoppiate per le sue dichiarazioni contro gay, femministi e migranti nel suo libro "Il mondo al contrario", il generale Roberto Vannacci è stato sollevato dall'incarico di Comandante dell'Istituto Geografico Militare.

E' quanto ha stabilito l'Esercito in un provvedimento d'impiego.

"Il generale Vannacci, in data 20 agosto 2023, cessa dall'incarico di Comandante dell'Istituto Geografico Militare. In data 21 agosto è trasferito in forza extra organica al Comfoter Area Territoriale ed è posto a disposizione del Comandante area territoriale per incarichi vari, sede Firenze", scrive l'Esercito nell'informativa interna.

"Il generale Panizzi, mantenendo l'incarico primario di Comandante area territoriale, in data 21 agosto 2023 assume l'ulteriore incarico di Comandante dell'istituto Geografico Militare", continua.

"Quando scrivevo questo libro sapevo che avrebbe dato da discutere ma sicuramente non mi aspettavo questo polverone. Non replicherò a decisioni che arrivano da una catena gerarchica. Lo farò nelle sedi opportune", ha detto Vannacci al "Diario del Giorno" su Rete4.

In merito a quanto detto su Paola Egonu, ha proseguito, "le mie parole sono state travisate. Anche io la vorrei come figlia".

"Nel mio caso mi si contesta l'espressione delle mie idee, ma mi si toglie anche la dignità di interloquire, cercando di farmi apparire come una persona malata, con problemi psicologici. Questo non lo ammetto, fino a oggi non ho avuto nessuna malattia e sono sempre stato idoneo per compiti istituzionali e sportivi", ha detto.

"La libertà di opinione e le idee si devono confrontare sul piano delle argomentazioni e non della gogna mediatica", ha continuato.

"Chi indossa una divisa ricopre un ruolo istituzionale però la libertà di parola è garantita dalla Costituzione. Io combatto il pensiero unico che vieta la critica a una determinata categoria di persone. L'odio è un sentimento come l'amore, e quindi io penso che sia lecito provare disprezzo per qualcosa o per qualcuno. Questo non vuol dire istigare alla violenza: sono libero di provare odio per gli stupratori o per chi fa del male ai bambini. Questo non vuol dire che stia istigando al linciaggio di queste persone", ha aggiunto Vannacci.

"L'obiettivo era quello di scrivere un libro per manifestare opinioni che sono personali, senza attuare una vera e propria denuncia com'è stato detto, ma proponendo temi sui quali riflettere. I temi sono quelli del buon senso, al quale dedico il primo capitolo, e di quella che definisco la normalità, cioè quello che pensa la maggior parte della popolazione.

La normalità non ha accezione positiva o negativa in sé. Uno dei più grandi dizionari conosciuto da tutti definisce normalità la condizione consuetudinaria di quello che pensa la maggioranza", ha detto ancora Vannacci.

Interpellato su cosa intendesse dire con "gli omosessuali non sono normali", ha risposto: "Intendevo dire che rappresentano una porzione minoritaria della società e quindi come tali escono dai canoni della normalità. Proprio a questo riguardo, sono il primo a dire che ho sempre rifuggito la normalità nella mia carriera, in quello che ho fatto e mi sono sentito. Non per questo mi devo sentire migliore o peggiore di qualcun altro.

Nel mondo degli anormali o di quelli che non seguono i canoni della normalità, sono in buona compagnia con tutti gli omosessuali che ci sono su questo pianeta. Non la considero un'offesa, ma una considerazione da un punto di vista statistico".

"In questo libro non parlo di servizio, non tratto di argomenti riservati e non faccio propaganda politica, che sono esattamente le cose proscritte ai militari che si esprimono pubblicamente e che in questi casi devono richiedere un'autorizzazione alla catena gerarchica. Tratto di questioni di pubblico dominio che coinvolgono la nostra società. Sono pareri che rientrano nella libera manifestazione dei pensieri, che possono non essere condivisi.

Io combatto il pensiero unico, il fatto di doversi inquadrare tutti in una corrente di pensiero che vieta la critica a determinate categorie di persone. Posso criticare gli operai, i professori, i carabinieri, posso criticare tutti ma se critico gli omosessuali questa è la reazione. Probabilmente questa reazione dà ragione al tono del mio libro", ha proseguito.

Su X, il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha precisato che Vannacci non è stato destitutito: "Girano voci incontrollate che parlano della destituzione (nel senso di allontanamento dalle forze armate) per il generale Vannacci. Ribadisco ciò che ho detto chiaramente: non esistono processi sommari fatti su social o media ma solo leggi e codice dell'ordinamento militare", ha scritto.

"Da un lato chiedono 'punizioni esemplari', dall’altro mi insultano perché sarebbe stato punito. Non è stato punito e non avrà punizioni esemplari sommarie perché, come ho scritto, ci sarà un regolare 'esame disciplinare'. La Difesa ha le sue regole e Vannacci le conosce bene", ha concluso.

"Il semplice trasferimento di Vannacci non è sufficiente. La sua presenza ai vertici dell'Esercito continua a recare discredito e disonore alle forze armate, a cui va sempre il riconoscimento per difendere i valori costituzionali che lui offende". Così il Responsabile del Dipartimento Diritti della Segreteria del Partito Democratico, Alessandro Zan.

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