La pittura come antidoto alla vecchiaia. Al Museo dei Brettii una rassegna di successo, 18 artisti in gara contro il tempo

Università della Terza Età di Cosenza, 40 anni di successi coronati oggi da una rassegna di pittura al Museo dei Brettii degna delle migliori tradizioni pittoriche. Per Maria Pia Ponti “un traguardo importante”.

di Pino Nano
Martedì 14 Maggio 2024
Cosenza - 14 mag 2024 (Prima Pagina News)

Università della Terza Età di Cosenza, 40 anni di successi coronati oggi da una rassegna di pittura al Museo dei Brettii degna delle migliori tradizioni pittoriche. Per Maria Pia Ponti “un traguardo importante”.

Una rassegna di letteratura, una grande mostra di pittura, una performance del coro musicale, un incontro sul benessere e lo stato fisico delle persone anziane, e una festa finale per riaffermare il ruolo di una Università di grande tradizione come questa di Cosenza. Grande festa in questi giorni a Cosenza per la conclusione dei corsi dell’Università della Terza Età, una festa dominata dai colori di una mostra di pittura a cui partecipano gran parte degli iscritti ai corsi di quest’anno, soprattutto donne che per la prima volta in vita loro si sono cimentate nell’arte della pittura.

Questi sono i nomi dei 18 artisti in gara: Giovanna Baglione, Anna Ceraudo, Pasqualina Colella, Valeria De Marco, Dina Falsetto, Carmela Giuffrè, Eloisa Lucchetta, Luigina Lucchetta, Elena Maki, Anna Ivana Parise, Rossana Pelizzoni, Gustavina Peluso, Francesca Pezone, Maria Pulicicchio, Rosa Quartaruolo, Silvana Ritacca, Francesco Salituro, e Maria Sarnelli.

Quasi una provocazione culturale, ma che a quanto pare ha funzionato benissimo, se si tien conto della qualità delle opere esposte e presentate al Museo dei Bretti.

“Tutto quello che passa attraverso cuore, anima e mente, successivamente arriva alla mano. E quello che ne esce è arte. La Mostra Collettiva degli artisti ospitata nel prestigioso Museo dei Brettii e degli Enotri- scrive sul catalogo di presentazione Maria Pia Ponti, che è la direttrice del corso di Pittura- è dedicata alla passione per l’arte, in particolar modo per la pittura. Passione sinonimo di vivo desiderio, di grande interesse, grande amore. Certi della caducità della vita non possiamo permetterci il lusso di rifiutare i piaceri che ci offre trovando il tempo da dedicare a noi stessi e ai nostri interessi”.

L'arte – aggiunge Maria Pia Ponti- nasce spesso come puro atto di passione, è proprio essa che anima le composizioni del pittore, del poeta, del musicista.

“Attraverso le loro opere `artisti della mostra esprimono al meglio concetto di “artisti per passione", sulle loro tele un colore predomina e svela il senso delle loro emozioni: il colore dell’amore. Tanti sono gli artisti che frequentano la scuola da più anni, pittori che vengono anche da esperienze diverse e che hanno trovato nella nostra Università un luogo piacevole e costruttivo dove esercitarsi nella propria ante e passione, con quel pizzico di leggerezza che ci può far superare i momenti in cui la vita diventa più difficile”.

Ma non finisce qui. Il catalogo predisposto da Maria Pia Ponti per “raccontare” la rassegna non è altro che uno strumento di conoscenza reciproca: “L'UNITER di Cosenza, nella sua offerta formativa- sottolinea la professoressa Ponti- riserva grande spazio alle arti quali migliori arti per combattere esclusione sociale e isolamento, soprattutto nella terza età. Sensibilità, poesia, sentimenti regnano nei dipinti dei nostri artisti, le loro pennellate sono un inno alla vita. Essi apportano un messaggio di grande qualità artistica, ciascuno esprimendosi attraverso la propria e le proprie tecniche, ma tutti rivolti alla ricerca di un modo nuovo di porsi e di proporsi. Ogni artista, insomma, lancia ed esprime un pensiero, un messaggio e a noi il piacere di coglierlo”.

Tutto questo conferma che le Università della Terza Età sorte in questi anni in ogni parte d’Italia, alla fine, -dice il direttore dell’Università di Cosenza Mario De Bonis -hanno svolto e continuano a svolgere un ruolo-guida per quanti, una volta magari andati in pensione, si iscrivono all’Università della Terza Età proprio per dare un senso alla propria vita, e per evitare che la noia e la solitudine prevalgano sul corso della vita futura.

Che dire di più? Evviva, e lunga vita a questi straordinari artisti in erba.


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