Sono "dispiaciuta" nel "constatare che parte delle forze politiche italiane ed europee, per ragioni ideologiche o peggio per calcolo politico, remino contro".
Così la premier, Giorgia Meloni, nel corso del Consiglio dei Ministri di oggi. Meloni, nello specifico, si riferisce "alla lettera dell'Alto rappresentante per la Politica estera europea Borrell, agli appelli dei socialisti europei e alle prese di posizione di diversi esponenti della sinistra ma non solo".
Pare, aggiunge la premier, che "facciano di tutto per smontare il lavoro che si sta portando avanti".
"Tutte azioni che vanno nella medesima direzione di provare a sostenere che nessuno dei Paesi del Nordafrica è uno Stato sicuro con il quale è possibile accordarsi per fermare le partenze o per rimpatriare gli immigrati illegali. In sostanza, la volontà della sinistra europea è rendere ineluttabile l'immigrazione illegale di massa", prosegue.
"La lotta all'immigrazione illegale di massa e ai trafficanti di esseri umani è una battaglia epocale per l'Italia e per l'Europa", ricorda la premier.
"La proposta del Pd prevede, sostanzialmente, l'accoglienza di chiunque arrivi per poi provare a chiedere la redistribuzione in Europa. E' sempre stata indifendibile la linea italiana di chiedere all'Europa di accogliere gli immigrati illegali che l'Italia faceva entrare mentre gli altri controllavano i propri confini, ma diventa addirittura un boomerang in questa epoca storica", continua Meloni.
"La segretaria del Pd", Elly Schlein, "probabilmente non si è resa conto che attualmente i Paesi dell'est Europa accolgono milioni di rifugiati ucraini e pertanto, se dovesse passare un meccanismo automatico e aritmetico di redistribuzione, l'Italia si ritroverebbe a doversi far carico di molti più richiedenti asilo di quanti non ne abbia attualmente. Non saremmo noi a ricollocare migranti all'est, ma i Paesi di Vysegrad a ricollocare rifugiati nell'Europa occidentale", evidenzia Meloni.
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