Migranti naufragati a Lampedusa (Ag): arrestati i presunti scafisti

Avrebbero fatto entrare illegalmente i 15 migranti salvati il 1 agosto.

(Prima Pagina News)
Mercoledì 07 Agosto 2024
Agrigento - 07 ago 2024 (Prima Pagina News)

Avrebbero fatto entrare illegalmente i 15 migranti salvati il 1 agosto.

Nella mattinata di oggi la Polizia di Stato ha dato esecuzione a 2 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto emessi dalla Procura della Repubblica di Agrigento, nei confronti di 2 cittadini originari del Sudan e Sud Sudan sbarcati a Lampedusa il 02 agosto.

I predetti sono ritenuti responsabili del reato di cui all’art. 12 del d.lgs. 286/98 perché, in concorso tra di loro e con altri soggetti allo stato non identificati, residenti in Libia, in violazione delle disposizioni contenute nel medesimo decreto legislativo, avrebbero compiuto atti diretti a procurare illegalmente l’ingresso nel territorio nazionale di 15 migranti, prevalentemente originari del Bangladesh.

I due indagati hanno condotto e governato, tracciando la rotta, un’imbarcazione in legno avente lunghezza di circa sette metri priva del carburante necessario a giungere a destinazione, in tal modo esponendo le persone a pericolo per la loro vita o per la loro incolumità.

I fatti sono avvenuti la notte del 1 agosto quando, in acque internazionali, a circa 24 miglia nautiche a sud di Lampedusa, la Guardia Costiera ha intercettato alla deriva la barca in legno con a bordo 17 migranti.

L’attività di indagine condotta presso l’Hotspot di Lampedusa dallo Sco dalla Sisco di Palermo e dalla Squadra Mobile di Agrigento, attraverso l’audizione di tutti i migranti sbarcati, ha consentito di ricostruire le fasi della traversata in mare dalle coste libiche a quelle italiane. In particolare, gli elementi acquisiti nel corso dell’indagine hanno fatto emergere che i due indagati, nelle fasi dell’imbarco lungo la costa di Zawiya, sono rimasti staccati dal resto dei migranti che poi ha affrontato il viaggio, poiché, secondo le dichiarazioni acquisite, i due sudanesi erano impegnati a parlare con i libici organizzatori della traversata, dai quali ricevevano le indicazioni per il viaggio, una bussola ed un telefono satellitare per tracciare la rotta verso le coste italiane.

I decreti di fermo del Pubblico Ministero emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento sono stati eseguiti nella mattinata odierna e gli indagati sono stati associati in carcere, in attesa dell’udienza di convalida. Le indagini sono ancora in corso.


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