I Paesi dell'Unione Europea sono "vicini ad un accordo" sul regolamento per la gestione delle crisi migratorie.
Così il Ministro degli Interni spagnolo, della presidenza di turno del Consiglio Ue, Fernando Grande-Marlaska Gómez, in conferenza stampa a conclusione del Consiglio Ue Interni.
“C’è un’amplissima maggioranza di Stati membri che sono d’accordo con questo orientamento generale che cerchiamo di realizzare. Penso che siamo molto vicini a raggiungere il consenso necessario a breve. I lavori delle ultime settimane sono stati davvero importanti, mancano dei dettagli da rifinire, spero che nei prossimi giorni potremo annunciare il raggiungimento dell’orientamento generale sul regolamento della gestione delle crisi”, ha dichiarato.
“Sono solo questioni di sfumature che mancano, che di solito richiedono più tempo, ma sono sicuro che nei prossimi giorni avremo l’accordo“, ha proseguito, senza fornire alcun dettaglio su quali siano le ragioni del rallentamento sull'intesa.
Sulla stessa lunghezza d'onda la commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson: “Non sono rimasti ostacoli principali. Raggiungeremo un accordo con un’ampia maggioranza a favore della proposta, e ciò avverrà entro pochi giorni“, ha detto.
Durante il Consiglio, il Ministro degli Interni tedesco, Nancy Faeser ha dato conferma sul sì di Berlino alla modifica del regolamento per la gestione delle crisi migratorie: “Anche se è necessario un cambiamento maggiore e andare oltre, oggi ci assumeremo la nostra responsabilità e oggi approveremo questo compromesso che riteniamo sia stato negoziato in modo eccellente dalla Spagna e voteremo a favore“, ha detto.
“Quando si tratta di legislazione sul sistema migratorio comune europeo, abbiamo deciso di portare a termine questo lavoro e, a nome del governo tedesco, penso che dovremmo riuscire a farlo oggi, se non fossimo in grado di portare a termine questo lavoro, vedremmo ancora miseria e morte nel Mediterraneo, noi non lo permetteremo, quindi dobbiamo agire insieme”, ha proseguito.
“Abbiamo bisogno di un forte meccanismo di solidarietà ma ovviamente abbiamo bisogno di protezione per i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Bisogna anche garantire i diritti fondamentali dei richiedenti asilo anche in una situazione di crisi. È noto che la Germania vuole altre esenzioni per gruppi specifici di persone, bambini e familiari. Questo è molto importante ed è un peccato che non ci sia un’ampia maggioranza nel Consiglio Affari Interni. Continueremo a spingere questo punto nelle negoziazioni (con il Parlamento europeo) che riteniamo importante costituisca una priorità per i minori e i familiari”, ha concluso.
Sulla questione, durante una conferenza stampa a Berlino con l'omologa tedesca Annalena Baerbock, il Vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha riaffermato la comunanza d'intenti tra Berlino e Roma: “Germania e Italia sono Paesi alleati che lavorano insieme a livello internazionale. Quello di oggi è stato un incontro cordiale e franco dove abbiamo affrontato in maniera approfondita la questione migratoria sia per quanto riguarda il corridoio Mediterraneo che quello balcanico. Siamo entrambi convinti che serva un’azione Europea. Nessun Paese può essere lasciato solo”, ha dichiarato.
“Tutta l’Europa deve essere molto severa nei confronti dei trafficanti, nessuno vuole i naufragi e la perdita di vite umane”, ha continuato. “Gli sforzi finanziari dei singoli Stati si concentrino su soluzioni strutturali“, ha detto ancora Tajani.
“Dobbiamo favorire la crescita del continente africano, solo così possiamo risolvere a lungo termine la questione migratoria”, ha proseguito.
In merito a quanto detto dal Vicesegretario della Lega, Andrea Crippa (per il quale “ottant’anni fa il governo tedesco decise di invadere gli Stati con l’esercito ma gli andò male, ora finanziano l’invasione dei clandestini per destabilizzare i governi che non piacciono ai social-democratici”), Tajani ha commentato: “Le parole di un parlamentare non sono l’opinione del governo e non esprimono la posizione del governo. Quello che dobbiamo dire lo diciamo in maniera chiara ai nostri interlocutori. Nessuno pensa che il governo tedesco abbia una strategia che ricordi governi del passato“.
“Nessuno fa la guerra alle Ong, ma non possono essere una calamita per i migranti irregolari che poi casualmente li portano in Italia perché è il Paese più vicino con porti sicuri. Non si può trasformare l’Italia nel luogo dove le ong portano tutti i migranti, anche perché non ci vogliono venire”, ha proseguito.
Per quel che riguarda i rapporti tra Roma e Berlino, ha aggiunto, “la Germania è un Paese amico dell’Italia. C’è una collaborazione tradizionale all’interno dell’Ue, del G7 e della Nato ma l’amicizia e la collaborazione non impedisce di sottolineare quando ci sono dei punti di disaccordo ma i problemi non intaccano un’amicizia antica“. “Più si è amici più è giusto che si dica francamente che ci sono delle cose su cui non si è d’accordo”, ha continuato.
“In questi giorni l’intera Europa sta guardando ai confini esterni. Nella nostra Europa unita quella che succede in un Paese ha ripercussioni anche su noi stessi e dobbiamo discuterne insieme per lavorare a soluzioni congiunte. Noi come Germania non lasceremo soli i singoli Stati, cerchiamo soluzioni europee”, ha dichiarato, invece, la Ministra tedesca degli Esteri, Annalena Baerbock.
“Noi tutti negli ultimi giorni abbiamo visto le immagini di Lampedusa, una situazione difficile. Fortunatamente il 95% delle persone vengono salvate dalle autorità statali grazie al grande lavoro della Guardia Costiera italiana alla quale siamo grati. Anche soccorritori volontari svolgono il loro lavoro per salvare vite nel Mediterraneo e il loro impegno trova il nostro supporto”, ha continuato.
“Ogni vita umana conta, ogni persona che annega non è solo una morte di troppo. Quest’anno almeno 2.300 persone hanno perso la vita durante la traversata. Un dato terrificante e morire nel Mediterraneo non può diventare una cosa normale“, ha proseguito.
Stamani, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha sollecitato ”con forza gli Stati membri a trovare un accordo sulla regolamentazione delle crisi nella riunione odierna dei ministri degli Interni. Ora dobbiamo finire il lavoro. Dobbiamo garantire la corretta attuazione del pacchetto migrazione e asilo, quindi nell’Unione europea abbiamo bisogno di queste regole comuni”. Ha aggiunto che “gli ultimi eventi a Lampedusa mostrano la necessità di correggere il nostro sistema di asilo e migrazione”.
“I nostri cittadini, giustamente, si aspettano che sia l’Europa a decidere chi può venire da noi e in quali circostanze, e non i trafficanti e i contrabbandieri“, ha concluso von der Leyen.
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