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L'azzurro, reduce da un infortunio e dai calcoli renali, si è fermato a 2.24 metri, fallendo per tre volte l'obiettivo dei 2.27, ma è tra i primi 12 in classifica.
L'azzurro, reduce da un infortunio e dai calcoli renali, si è fermato a 2.24 metri, fallendo per tre volte l'obiettivo dei 2.27, ma è tra i primi 12 in classifica.
L'infortunio e i calcoli renali non fermano Gimbo Tamberi, che riesce a conquistare la finale del salto in alto alle Olimpiadi di Parigi, classificandosi tra i primi 12 pur essendosi fermato a 2.24 e avendo fallito per tre volte il tentativo di raggiungere i 2.27 metri.
In finale anche l'altro azzurro, Stefano Sottile, con la sua stessa performance.
Dopo aver evitato di saltare i 2.15 metri, Tamberi, medaglia d'oro a Tokyo, ha superato al primo tentativo i 2.20 metri, ma dopo essersi rialzato dal materasso di atterraggio, ha scosso la testa, mostrando insoddisfazione per la sua performance. Dopo aver saltato anche i 2.24, ha commesso per tre volte un errore sui 2.27.
Nell'altro gruppo ha saltato anche Barshim, oro ex aequo con lui a Tokyo, che prima dello stacco è stato costretto a fermarsi per aver accusato un dolore al polpaccio. Tamberi è andato immediatamente a soccorrerlo, addirittura precedendo i medici, per risolvere quello che sembra sia stato un crampo.