Pirati: I vertici della difesa in visita ai contingenti militari italiani nel Corno d'Africa

Il generale di corpo d'armata Giovanni Maria Iannucci, comandante operativo di vertice interforze (COVI), ha visitato le forze terrestri e aeronavali di stanza nella regione per garantire la libera navigazione del traffico mercantile dell'area. Questo anche in vista del “Piano Mattei”, che interessa tanto la Somalia, Gibuti, quanto le vicine Etiopia ed Eritrea, che punta a creare e rafforzare la collaborare anche in altri ambiti

di Renato Narciso
Venerdì 07 Marzo 2025
Gibuti - 07 mar 2025 (Prima Pagina News)

Il generale di corpo d'armata Giovanni Maria Iannucci, comandante operativo di vertice interforze (COVI), ha visitato le forze terrestri e aeronavali di stanza nella regione per garantire la libera navigazione del traffico mercantile dell'area. Questo anche in vista del “Piano Mattei”, che interessa tanto la Somalia, Gibuti, quanto le vicine Etiopia ed Eritrea, che punta a creare e rafforzare la collaborare anche in altri ambiti

Il generale di Corpo d’Armata Giovanni Maria Iannucci, comandante operativo di vertice interforze (COVI), ha concluso una visita ufficiale nel corno d'Africa, esattamente a Gibuti e Mogadiscio, dove ha incontrato i militari di stanza nella BMIS (base militare italiana di supporto), l’equipaggio di nave Martinengo, impegnato nell’operazione “ASPIDES”, (l'operazione di sicurezza marittima dell'Unione Europea per la salvaguardia della libertà di navigazione nelle aree del Mar Rosso, Golfo Persico e Mar Arabico Settentrionale, nord del parallelo di Mogadiscio), e il contingente italiano della EUTM-S (european union training mission Somalia ). Insieme loro, il generale Iannucci ha fatto un punto di situazione sull’andamento delle missioni nel Corno d’Africa. Tale area infatti, presenta problematiche complesse anche sotto il profilo della sicurezza, che richiedono la cooperazione tra attori locali e partner europei, per sviluppare rapporti solidi, fondati su progetti condivisi e di lungo periodo. È anche in tale ottica che si inquadra la profondità strategica del “Piano Mattei”, che interessa la Somalia, Gibuti, così come le vicine Etiopia ed Eritrea e che punta a creare e rafforzare nuove partnership per collaborare anche in altri ambiti, come l’agricoltura, le infrastrutture, l’energia, la sanità o la formazione. Settori, questi ultimi, che sono sempre e comunque interconnessi e legati alla sicurezza, senza la quale non ci sono le condizioni per il normale svolgimento della vita dei cittadini e la fruizione di tutti i servizi interni: libertà delle vie di comunicazione, commercio, scuole e ospedali. Accolto a Gibuti dai colonnelli Stefano Capriglione e Fabio Coppolino, rispettivamente comandante della BMIS e della “MIADIT Somalia” (missione addestrativa italiana), il generale ha salutato il personale italiano della base e ha visitato l’installazione. Dal 2012, la BMIS fornisce supporto logistico alle operazioni militari nazionali che si svolgono nell’area del Corno d’Africa, Golfo di Aden, bacino somalo, Oceano Indiano, nonché al personale italiano in transito sul territorio gibutiano o impiegato in Somalia. Inoltre, ospita il contingente Carabinieri della MIADIT, missione che si inserisce nelle iniziative di capacity building e concorre alla stabilizzazione della Somalia e al consolidamento della capacità operative delle Forze di sicurezza gibutiane. La visita è proseguita a bordo di nave Martinengo, FREMM italiana comandata dal capitano di fregata Giuseppe Germinario, che dal 1° febbraio ha assunto il ruolo di flagship di “Aspides”, i cui assetti aeronavali contribuiscono a garantire la sicurezza marittima e salvaguardare la libertà di navigazione lungo le principali vie di comunicazione. Nel rivolgere ai militari italiani il saluto del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, del capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano e suo personale, il comandante del COVI ha ribadito l’importanza del loro lavoro, quali rappresentanti della Difesa e dell’Italia, che con le sue forze armate è fortemente impegnata per contribuire alla pace e alla stabilità della regione. Dal corno d’Africa, infatti, passa la gran parte del traffico mercantile diretto nel Mediterraneo e il lavoro dei militari italiani ha effetti tangibili, con la presenza della BMIS quale hub logistico e amministrativo, con i Carabinieri della MIADIT e con le attività legate alle operazioni “Atalanta” e “Aspides”, alle quali l’Italia partecipa con navi della Marina Militare che incrociano i mari dal Golfo di Aden al Canale di Mozambico. La visita si è conclusa con l'incontro con il Capo di Stato Maggiore della Difesa di Gibuti, con il quale Iannucci ha condiviso una valutazione della situazione di sicurezza regionale confrontandosi su come rendere ancora più efficace la presenza italiana nel Paese. A Mogadiscio il generale Iannucci invece ha incontrato il contingente militare italiano opera nell’ambito della EUTM-S, missione finalizzata all’addestramento delle Somali National Security Forces e guidata dal Generale di Brigata Giuseppe Zizzari. Al suo arrivo nella capitale somala, il generale ha incontrato il vice ministro della Difesa e il vice capo di Stato Maggiore della Difesa somali, che hanno ringraziato le autorità italiane per l’impegno e le risorse che l’Italia investe nell'area a sostegno delle Istituzioni, delle comunità locali e delle forze di sicurezza somale, impegnate a contrastare e arginare l’azione del gruppo terroristico Al-Shabaab. Rivolgendosi ai circa 150 militari italiani di stanza a Mogadiscio, il generale Iannucci li ha ringraziati per il loro servizio, sottolineandone il ruolo fondamentale e il contributo alla stabilità e sicurezza regionale. Sono stati, inoltre, molto proficui i dialoghi che il Comandante operativo ha avuto presso l’International Campus con il vice capo della Missione European Union Capacity Building (EUCAP), con l’ambasciatrice della European Delegation in Somalia (EUDEL), Karin Johansson e con l’ambasciatore d’Italia Pier Mario Daccò Coppi, presso la residenza diplomatica. Tra i temi di interesse comune, è emersa la volontà di tutte le parti di impegnarsi e ricercare ogni possibile soluzione nel perseguire una strategia comune, efficace e in grado di contribuire alla crescita delle Forze Armate e di sicurezza somale.  


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