Presentata la riforma della Farnesina. Tajani: "Ci sarà una direzione generale affari economici"

"Questa riforma contribuirà a farci raggiungere l’obiettivo di 700 miliardi di euro di esportazioni entro il 2027".

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Venerdì 05 Dicembre 2025
Roma - 05 dic 2025 (Prima Pagina News)

"Questa riforma contribuirà a farci raggiungere l’obiettivo di 700 miliardi di euro di esportazioni entro il 2027".

Diplomazia della crescita, promozione delle esportazioni, apertura del concorso diplomatico a tutti i corsi di laurea, rafforzamento della sicurezza informatica e più assistenza a connazionali e imprese all’estero: sono i temi centrali della riforma della Farnesina, che sarà in vigore dal prossimo primo gennaio, presentata stamani a Roma dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Si tratta, è stato sottolineato, di una riforma “a costo zero”, ma che ha molti obiettivi: innanzitutto, perseguire la “diplomazia della crescita”, tramite un’assistenza dedicata e integrata alle imprese italiane per l’internazionalizzazione, la delocalizzazione, oppure l'apertura e il consolidamento di nuovi mercati.

Per questo, ha spiegato il vicepremier, la Farnesina si doterà di una direzione per gli affari politici e la sicurezza internazionale, che si dedicherà agli aspetti politici, e di una direzione per la crescita e la promozione delle esportazioni, incentrata sui temi economici. Ognuna delle due direzioni sarà guidata da un vicesegretario generale.

“Ci sarà una rivoluzione all’interno del ministero degli Esteri”, ha proseguito Tajani, precisando che l'intento “è che le due teste si concentrino in maniera coordinata su politica ed economia”.

La Farnesina, ha aggiunto Tajani, ha “la responsabilità del commercio estero: l’export costituisce il 40 per cento del nostro Pil, siamo la quinta potenza commerciale a livello mondiale”. Per questo motivo, “non possiamo non avere una struttura efficace ed efficiente, adatta a rafforzare la nostra presenza nel mondo”.

Questa riforma, ha detto ancora Tajani, contribuirà a far raggiungere l'obiettivo di 700 miliardi di euro di esportazioni entro il 2027. Grazie alla nuova direzione generale crescita, ha aggiunto il ministro degli Esteri, “tutti gli imprenditori avranno dei punti di riferimento nel ministero per coordinare la politica economica”, e tutte le ambasciate “saranno delle piattaforme per sostenere tutte le imprese che operano” fuori dall'Italia.

La nuova direzione generale per la crescita e la promozione delle esportazioni, ha evidenziato il vicesegretario generale della Farnesina Carlo Lo Cascio, attribuirà al ministero “compiti strategici sul fronte internazionale” verso le aziende e la loro attività all’estero, e conferma “la centralità della diplomazia della crescita”. Le imprese italiane “devono poter competere con strumenti moderni e sostegno costante”, ha continuato. La Farnesina “sarà al fianco di chi investe e produce, creando opportunità concrete”.

La riforma prevede una maggiore presenza di Ice, Sace, Simest e Cassa depositi e prestiti (Cdp), oltre ad una maggiore e più definita collaborazione con le Camere di commercio.

Secondo il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, la riorganizzazione della Farnesina è una “riforma sistemica” necessaria “perché stiamo vivendo un’epoca di cambiamenti epocali”, con conseguenze “profonde” sulle economie dei nostri Paesi. Sono cambiamenti “che non si possono affrontare con la stessa organizzazione del passato”, ha aggiunto Zangrillo, sottolineando che la riforma guarda soprattutto alle “prossime generazioni”, che è in linea con quel che hanno fatto “molti Paesi dell’Ocse”, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, e che “si innesta” con il “disegno riformatore” della pubblica amministrazione condotto negli ultimi tre anni.

Approvare la riforma in Senato “è stato semplice perché è una riforma a costo zero”, che “investe nelle capacità dell’Italia” di essere presente in un mondo in cambiamento, ha detto la senatrice e presidente della commissione Affari esteri e difesa a Palazzo Madama, Stefania Craxi, secondo cui la riforma “risponde a necessità cruciali”, consentendo di “muoversi con facilità dinanzi alle crisi”, con una “struttura integrata” e una “migliore integrazione tra funzione politica ed economica”.

Oltre a favorire la crescita e il commercio, la riforma prevede anche un rafforzamento della direzione per la sicurezza informatica, per “garantire nel modo migliore la sicurezza del nostro sistema. Avremo anche un’unità di crisi per tutelarci da attacchi ibridi e cibernetici”, ha spiegato il titolare della Farnesina, anticipando che saranno coinvolti tecnici esperti anche da altri ministeri, specialmente della Difesa.

“Vogliamo far sì che questo ministero possa essere all’avanguardia per respingere attacchi cibernetici e non essere vittima di attacchi informatici, per prevenire attacchi ai nostri siti, e proteggere dossier e dati sensibili”, ha aggiunto. La riforma sulla cybersicurezza ha l'obiettivo di “mettere la Farnesina al passo coi tempi”, ha spiegato Alessandro De Pedys, che sarà alla guida della direzione generale sul tema.

Per De Pedys, il ministero deve “contrastare in modo efficace la minaccia ibrida”, un fenomeno che non è “solo teorico ma reale” che si manifesta con “operazioni sinergiche verso il sistema economico e informatico per indebolire un Paese o un’alleanza”. In questo contesto, servono “tecniche sofisticate”. Un filone della riforma prevede la tutela delle infrastrutture digitali del ministero (comunicazioni, dati, applicativi informativi), anche attraverso un centro di controllo e reazione agli attacchi.

L'altro aspetto, ha aggiunto De Pedys, è “più politico” e prevede di “seguire in modo sistemico” iniziative internazionali come cybersicurezza, intelligenza artificiale, tecnologie, disinformazione, tramite una “strettissima cooperazione” con tutti gli interlocutori interessati, come i media e i centri di ricerca.

La riforma, inoltre, istituisce un’unità per la semplificazione e il coordinamento “con il compito di raccogliere e presentare proposte per snellire e semplificare i servizi” esterni, ma anche per rendere più flessibili i procedimenti interni. Secondo Francesca Santoro, a capo di questa unità nella segreteria generale, un aspetto “fondamentale” sarà semplificare le procedure interne, attraverso nuove tecnologie e intelligenza artificiale, ma anche quelle esterne, in modo da “rendere semplice immediato e diretto il rapporto con gli utenti le aziende e i connazionali all’estero”.

Per la direttrice della direzione generale per le risorse e la formazione, Patrizia Falcinelli, la riforma porterà ad un “profondo rinnovamento” che coinvolgerà le risorse con la modifica del concorso diplomatico, che verrà aperto a tutti i corsi di laurea, e con l’apertura a “professionalità nuove” con “competenze aggiuntive rispetto a quelle tradizionali”.

“Oggi i criteri sono limitanti”, ha continuato Tajani, precisando che con la riforma “il concorso rimane uguale ma si vuole ampliare il bacino di coloro che possono diventare diplomatici”, per “avere una scelta maggiore” e incentivare alla professione. Ci si attende anche l'allargamento del numero di funzionari tecnici e amministrativi: “Il mondo cambia, la guerra ibrida e l’intelligenza artificiale richiedono di avere ingegneri ed esperti”.

La riforma prevede, infine, l'ampliamento dell’assistenza ai cittadini all’estero, con la direzione generale “per i servizi agli italiani all’estero”, guidata da Silvia Limoncini, che ha spiegato che l'obiettivo è “offrire servizi efficaci e semplificati” ai connazionali. Per esempio, sono previsti un ufficio dedicato al turismo delle radici e una sala permanente per assistere “in maniera integrata, efficace e veloce” i connazionali su tematiche come il rimpatrio sanitario, "lo stato di detenzione e i bambini contesi".

Sarà migliorata anche l'assistenza tecnologica, tramite l’evoluzione della piattaforma “Fast-It” in un’app, con cui i connazionali all'estero avranno la possibilità di iscriversi all’Anagrafe italiani residenti all’estero (Aire) e prenotare appuntamenti per rinnovare il passaporto o atti di stato civile. Questa riforma, ha detto il segretario generale della Farnesina Riccardo Guariglia, è il risultato di “un lavoro lungo, paziente, attento e concreto” e lancia molte sfide, ma persegue anche molti obiettivi, per “mettere la crescita a servizio della politica estera”.


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