Taranto: paziente aggredisce tre infermiere in ospedale

Sono state aggredite con calci e pugni, rimediando delle contusioni. L'uomo, che era in stato di alterazione psico-fisica, è stato sedato. Fp-Cgil: "Le tre infermiere erano completamente sole in reparto".

(Prima Pagina News)
Lunedì 20 Gennaio 2025
Taranto - 20 gen 2025 (Prima Pagina News)

Sono state aggredite con calci e pugni, rimediando delle contusioni. L'uomo, che era in stato di alterazione psico-fisica, è stato sedato. Fp-Cgil: "Le tre infermiere erano completamente sole in reparto".

Ancora un caso di aggressione ai danni del personale sanitario: è accaduto all'Ospedale Moscati di Taranto, dove tre infermiere sono state aggredite all'interno del reparto di Otorinolaringoiatria da un paziente che era ricoverato lì.

L'uomo era in uno stato di alterazione psico-fisica. Le tre donne sono state prese a calci e pugni, rimediando delle contusioni. Poi, una di loro è riuscita a lanciare l'allarme, allertando una dottoressa che stava prestando servizio nel reparto di Psichiatria, che è riuscita a sedare il paziente.

La vicenda è accaduta nella nottata tra venerdì e sabato, ma è stata resa nota solo oggi. Dopo l'aggressione, le tre infermiere hanno continuato a lavorare e, al termine del loro turno, si sono recate presso il punto di primo intervento, nello stesso ospedale, per ricevere le cure mediche del caso. Per loro, la prognosi iniziale stimata è stata fissata in tre giorni.

Le tre infermiere, hanno fatto sapere il segretario generale della Fp Cgil di Taranto, Cosimo Sardelli, e la segretaria provinciale-settore sanità, Cristina Fama, "erano completamente sole nel reparto. Senza personale medico, socio sanitario, né ausiliario. Si sono ritrovate abbandonate da tutti e non tutelate".

Le tre stavano provvedendo ad effettuare il solito controllo dei parametri vitali, quando l'uomo ha iniziato a dare in escandescenza. Si continua "a parlare insistentemente del fenomeno delle aggressioni, sempre più dilagante, come un fenomeno inaccettabile ma è del tutto evidente che le attuali misure quali l'inasprimento della pena e le linee guida ministeriali e regionali non sono servite a nulla", hanno proseguito Sardelli e Fama.


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