Ucraina: Mosca diffonde video di un drone che avrebbe attaccato la residenza di Putin. L'Ue: "Tutte accuse infondate"

Vari Stati Ue sarebbero pronti all'invio di 15 mila soldati in Ucraina per monitorare la situazione dopo la firma dell'accordo di pace tra Kiev e Mosca.

(Prima Pagina News)
Mercoledì 31 Dicembre 2025
Roma - 31 dic 2025 (Prima Pagina News)

Vari Stati Ue sarebbero pronti all'invio di 15 mila soldati in Ucraina per monitorare la situazione dopo la firma dell'accordo di pace tra Kiev e Mosca.

Il ministero russo degli Esteri ha divulgato, tramite il suo canale Telegram, un video in cui si vedono i rottami di uno dei droni che, nella notte tra il 28 e il 29 dicembre, avrebbero attaccato la residenza del presidente Vladimir Putin nella regione di Novgorod.

Nel video, un militare, a volto coperto, afferma che si tratta di un "drone ucraino Chaklun-V, abbattuto durante l'attacco terroristico da parte del regime di Kiev", che "portava 6 chili di esplosivo, con diverse componenti per arrecare danno".

Il video, che è stato girato in un bosco innevato, mostra in dettaglio i componenti del drone, in particolare il chip di comando e la scheda Sim per pilotare il velivolo a distanza, oltre che fare un primo piano della parte anteriore, che è rimasta quasi intatta.

Avvicinandosi al mezzo, il soldato spiega che "dato il fatto che è stato colpito alla coda è rimasto intero, si tratta di un caso più unico che raro che resti intatta la testata".

In un altro video, diffuso dal ministero della Difesa, il comandante di un equipaggio della difesa aerea spiega come è stato respinto l'attacco, il cui "obiettivo era una struttura protetta nel distretto di Valdai, nella regione di Novgorod".

Lo stesso ministero ha diffuso una mappa con le rotte e i luoghi di abbattimento dei 91 droni che sarebbero stati indirizzati verso la residenza di Putin, attraverso le regioni di Bryansk, Smolensk, Tver e Novgorod. Più della metà dei droni, secondo la mappa, sono stati distrutti nelle fasi iniziali di rotta, 49 nella regione di Bryansk e uno nella regione di Smolensk.

"L'affermazione della Russia secondo cui l'Ucraina avrebbe recentemente preso di mira siti governativi chiave in Russia è una deliberata distrazione. Mosca mira a ostacolare i reali progressi verso la pace dell'Ucraina e dei suoi partner occidentali", ha scritto su X l'Alta rappresentante Ue, Kaja Kallas. "Nessuno dovrebbe accettare affermazioni infondate da parte dell'aggressore che ha preso di mira indiscriminatamente le infrastrutture e i civili ucraini dall'inizio della guerra", ha concluso.

"Mi congratulo con tutti i nostri soldati e comandanti per l'imminente Capodanno. Crediamo in voi e nella nostra vittoria". Così il presidente russo, Vladimir Putin, nel messaggio augurale di Capodanno.

"Milioni di persone in tutta la Russia, ve lo assicuro, sono con voi in questa notte di Capodanno. Vi pensano, provano empatia per voi, sperano in voi. Siamo uniti nel nostro amore sincero, disinteressato e devoto per la Russia", ha aggiunto Putin, ripreso dall'emittente Rossija24.

"Certo, ognuno di noi ha il proprio destino personale, speciale e unico, ma è inseparabile dal destino della nostra patria", ha proseguito, per poi osservare che la forza dell'unità del popolo russo "determina la sovranità e la sicurezza della patria, il suo sviluppo, il suo futuro".

"L'anno che è passato è stato certamente segnato da eventi importanti: alcuni lieti, come il pellegrinaggio di tanti fedeli in occasione dell'Anno Santo; altri dolorosi, come la dipartita del compianto Papa Francesco e gli scenari di guerra che continuano a sconvolgere il pianeta. Alla sua conclusione, la Chiesa ci invita a mettere tutto davanti al Signore, affidandoci alla sua Provvidenza e chiedendogli che si rinnovino, in noi e attorno a noi, nei giorni a venire, i prodigi della sua grazia e della sua misericordia". Lo ha detto Papa Leone XIV, nella catechesi dell'ultima udienza generale di quest'anno, in Piazza San Pietro.

"È in questa dinamica che si inserisce la tradizione del solenne canto del Te Deum, con cui stasera ringrazieremo il Signore per i benefici ricevuti", ha evidenziato Papa Prevost. "Ed è con questi atteggiamenti che oggi siamo chiamati a meditare su ciò che il Signore ha fatto per noi nell'anno passato, come pure a fare un onesto esame di coscienza, a valutare la nostra risposta ai suoi doni e chiedere perdono per tutti i momenti in cui non abbiamo saputo far tesoro delle sue ispirazioni e investire al meglio i talenti che ci ha affidato".

"Non siamo vittime di circostanze esterne. Non siamo pedine nelle mani delle grandi potenze. Non abbiamo le mani legate". Così il Cancelliere tedesco, Friedrich Merz, nel suo primo discorso di fine anno, che verrà trasmesso stasera, alle ore 19:15.

Merz ha evidenziato come "per la quarta volta consecutiva, gli ucraini festeggeranno il Capodanno in condizioni estremamente difficili: molti di loro senza elettricità, sotto il fuoco dei razzi, nel timore per i propri amici e familiari", evidenziando che "non si tratta di una guerra lontana che non ci riguarda.c Infatti, è sempre più evidente che l'attacco della Russia era ed è parte di un piano diretto contro l'intera Europa. Ogni giorno anche la Germania è vittima di sabotaggi, spionaggio e attacchi informatici".

"Il nostro rapporto con gli Stati Uniti d'America, che per lungo tempo sono stati il garante affidabile della nostra sicurezza, sta cambiando", ha riaffermato il Kanzler, tornando a insistere sulla necessità per l'Europa di riuscire a difendere i suoi interessi.

Il governo federale tedesco, secondo Merz, deve "rinnovare le fondamenta della nostra libertà, della nostra sicurezza e del nostro benessere per i prossimi anni e forse decenni".

Vari Stati Ue sarebbero pronti all'invio di 15 mila soldati in Ucraina per monitorare la situazione dopo la firma dell'accordo di pace tra Kiev e Mosca. E' quanto fa sapere Die Welt, riportando fonti diplomatiche Ue.

Secondo quanto riferiscono le fonti, i piani per le possibili garanzie di sicurezza per l’Ucraina sono già stati definiti e messi a punto da militari britannici e francesi, in collaborazione con l'Ue.

La Francia e il Regno Unito sarebbero “disposti a partecipare al monitoraggio del cessate il fuoco anche senza un mandato delle Nazioni Unite o dell’Unione europea”, mentre un invito formale da parte degli ucraini sarebbe sufficiente. A garantire il monitoraggio aereo e marittimo sarebbero gli Stati confinanti con l'Ucraina, in collaborazione con la Turchia per il controllo della regione del Mar Nero.

Le fonti hanno aggiunto al quotidiano tedesco che gli Stati membri dell'Ue stanno preparando un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia per il 24 febbraio 2026, giorno in cui cadranno quattro anni dall'inizio dell'invasione militare dell'Ucraina. Tra i provvedimenti ci sarebbero restrizioni ai viaggi, congelamenti di beni per persone fisiche e organizzazioni, e nuove sanzioni per il settore dell'energia e per le banche russe.

Intanto, durante la scorsa notte, un massiccio attacco russo con droni ha colpito la città di Odessa, lasciandola in parte senza acqua, riscaldamento ed energia elettrica, e causando incendi in edifici residenziali: E' quanto hanno fatto sapere il governatore dell’amministrazione militare della città, Serhiy Lysak, e il governatore regionale, Oleh Kiper. Lysak ha riferito che “a causa dell’attacco nemico, in una parte della città mancano elettricità, acqua e riscaldamento”.

Le autorità locali hanno confermato che i droni hanno attaccato infrastrutture civili ed energetiche, e i magazzini logistici di un villaggio.

A Odessa, invece, i droni hanno colpito alcuni grattacieli in due quartieri, dando alle fiamme diversi appartamenti.

Il bilancio dei feriti, al momento, è di sei persone, tra cui un neonato di sette mesi, una ragazza di otto anni e un ragazzo di 14 anni, che hanno riportato ferite moderate. Un 42enne, invece, è ricoverato in gravi condizioni. 

Durante la notte, Mosca ha attaccato l'Ucraina con 127 droni. L'Aeronautica Militare di Kiev ha fatto sapere che 101 velivoli sono stati abbattuti mentre altri venti hanno colpito undici località. I droni sono partiti dalle regioni russe di Kursk, Orel, Brijansk, Millerovo, Primorsko-Akhtarsk e dalla Crimea.


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