Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
La Cooperativa Radiotaxi 3570 smentisce le accuse de Il Messaggero: "Nessun accordo per gonfiare i prezzi. Il sistema itTaxi assicura assegnazioni automatiche e rispettose delle normative." Diffida al quotidiano per contenuti falsi e lesivi dell'immagine aziendale.
La Cooperativa Radiotaxi 3570 smentisce le accuse de Il Messaggero: "Nessun accordo per gonfiare i prezzi. Il sistema itTaxi assicura assegnazioni automatiche e rispettose delle normative." Diffida al quotidiano per contenuti falsi e lesivi dell'immagine aziendale.
In merito al contenuto degli articoli pubblicati, nei giorni scorsi su Il Messaggero, riteniamo necessario – come Presidente della Cooperativa Radiotaxi 3570 – chiarire le modalità operative del rapporto tra il servizio Uber e la nostra Cooperativa, in quanto la “ricostruzione” fornita in detti articoli non corrisponde alla realtà e pregiudica, gravemente, l’immagine della Cooperativa e dei tassisti ad essa aderenti.
La tesi secondo cui l’integrazione tra la Piattaforma itTaxi della Cooperativa Radiotaxi 3570 e la Piattaforma Uber consentirebbe di "beffare" gli utenti attraverso un presunto aumento dei prezzi è, infatti, completamente infondata.
"L’operatività del nostro sistema – sottolinea Loreno Bittarelli, Presidente della Cooperativa Radiotaxi 3570 (NELLA FOTO) – garantisce piena coerenza e conformità alla normativa vigente: sia per quanto riguarda il principio del servizio rivolto a un’utenza indifferenziata, sia per quanto concerne il rispetto della tariffa amministrata determinata dal Comune. La tariffa, lo ribadisco, è indipendente da qualsiasi stima preventiva del costo della corsa."
Qualsiasi insinuazione, dunque, che lasci intendere un "gonfiamento" della tariffa amministrata – a seguito dell’accordo tecnico con Uber – risulta falsa e diffamatoria.
"È altrettanto inesatta e contraria alla realtà – continua Bittarelli – l’asserzione secondo cui i tassisti associati alla nostra Cooperativa possano scegliere arbitrariamente e preventivamente tra le corse provenienti dalla Centrale Radiotaxi e quelle prenotate dagli utenti tramite la Piattaforma Uber."
La Cooperativa Radiotaxi adotta, infatti, un sistema tecnologico avanzato rappresentato dall’app itTaxi, che integra – indifferenziatamente – tutte le richieste ricevute. Questo sistema assegna le corse in modo automatico e trasparente al primo taxi in fila al posteggio o a quello geolocalizzato più vicino al punto di chiamata. Non esiste alcuna possibilità tecnica, per i tassisti, di effettuare scelte discrezionali basate su presunte convenienze economiche.
"Con l’app itTaxi – precisa ancora il Presidente Bittarelli – ogni tassista presente in un parcheggio è obbligato ad accettare la corsa assegnata, indipendentemente dalla sua provenienza o dalla sua destinazione. Al pari, il tassista in movimento non ha, neanche teoricamente, la possibilità di manipolare il dispositivo per ricevere le corse, anche per il rischio di esporsi alle sanzioni previste dall’Art. 173 del Codice della Strada, ulteriormente inasprite dalla recente riforma del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (MIT)."
È necessario, inoltre, smentire ancora un'ulteriore affermazione pubblicata negli articoli in questione, secondo cui "dal prezzo pattuito con il cliente e pagato al conducente, una percentuale del 15% va alle due piattaforme: metà a Uber e metà al 3570".
"Il prezzo delle corse taxi – ribadisce Loreno Bittarelli – non è pattuito, ma stabilito esclusivamente dal tassametro, come previsto dalla normativa vigente. Inoltre, nell’accordo tecnico con Uber, non è prevista alcuna percentuale per la Cooperativa Radiotaxi 3570, né quest’ultima trae alcun profitto da tale accordo. Esso è stato stipulato unicamente per garantire maggiore accessibilità al servizio taxi, nel rispetto dei principi di cooperativismo che costituiscono il fondamento del nostro operato da oltre 60 anni nella Capitale."
Riteniamo quindi particolarmente grave la diffusione di informazioni false o inesatte, in quanto ingenerano confusione e disorientano l’utenza, compromettendo la fiducia in un servizio pubblico essenziale per la città.
"La Cooperativa Radiotaxi 3570 – conclude il Presidente Bittarelli – garantisce da decenni, ed è l’unica in Italia, un livello di servizio ulteriormente potenziato grazie all’accordo di integrazione tecnologica con la Piattaforma Uber. È inaccettabile che un quotidiano autorevole come Il Messaggero pubblichi articoli non veritieri, senza alcuna verifica preventiva. Attendiamo, quindi, un’immediata smentita e ci riserviamo di tutelare l’immagine e la reputazione della nostra Cooperativa nelle sedi opportune."