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L'Autorità giudiziaria ha ordinato 19 custodie cautelari in carcere e 6 ai domiciliari mentre per le restanti 25 persone è stato disposto il fermo di indiziato di delitto.
L'Autorità giudiziaria ha ordinato 19 custodie cautelari in carcere e 6 ai domiciliari mentre per le restanti 25 persone è stato disposto il fermo di indiziato di delitto.
Sono 50 i provvedimenti restrittivi eseguiti oggi dai poliziotti della questura di Palermo a carico di altrettante persone, ritenute per motivi diversi responsabili dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Al termine di quattro distinte indagini, due condotte dagli investigatori della Sezione antidroga della Squadra mobile palermitana, una da quelli della Sezione criminalità organizzata della stessa Mobile e della Sezione investigativa del Servizio centrale operativo (Sisco) di Palermo e infine una dagli agenti del commissariato Brancaccio, l’Autorità giudiziaria ha ordinato 19 custodie cautelari in carcere e 6 ai domiciliari mentre per le restanti 25 persone è stato disposto il fermo di indiziato di delitto.
Tramite le due attività investigative antidroga, i poliziotti hanno scoperto l’esistenza di tre organizzazioni criminali, due con base operativa nel capoluogo siciliano e una in Campania, i cui appartenenti rifornivano il territorio siciliano, soprattutto di Palermo, Catania e Trapani, di importanti quantitativi di stupefacenti.
Nell’operazione sono stati sequestrati un totale di due quintali e mezzo di hashish e quattro chilogrammi di cocaina. Attraverso le indagini antimafia invece, i poliziotti hanno delineato le posizioni e i ruoli all’interno del mandamento mafioso della “Noce”, nel quale le diverse famiglie che lo compongono, erano impegnate in un controllo del territorio per mezzo delle estorsioni e si stavano riorganizzando per colmare il vuoto di potere generato dagli arresti eseguiti dalla Polizia di Stato lo scorso mese di aprile.
Mediante le investigazioni gli agenti hanno fatto luce sia sull’ascesa di volti nuovi, sia sulla ricomparsa di figure di riferimento alla guida delle famiglie mafiose che vantano un curriculum di tutto rispetto all’interno di Cosa nostra, arrivando inoltre a identificare l’attuale capo mandamento.
Con l’ultima attività di Polizia giudiziaria condotta dai poliziotti nel quartiere Brancaccio, è stata individuata una rete di spaccio di cocaina, hashish e marijuana, riconducibile a importanti famiglie mafiose e attiva, oltre che su piazze cittadine, anche su una piazza virtuale su Telegram.
Complessivamente all’operazione hanno partecipato 350 poliziotti di diversi uffici investigativi siciliani e di altre regioni italiane, della Polizia scientifica, Reparto mobile, Polizia stradale, Reparto volo e Reparto prevenzione crimine.