Anzola nell'Emilia (Bo), ex vigilessa uccisa, legale Gualandi: "E' stato un incidente"

"Non è stato un femminicidio. E' una tragedia immane per cui siamo tutti devastati".

(Prima Pagina News)
Venerdì 17 Maggio 2024
Bologna - 17 mag 2024 (Prima Pagina News)

"Non è stato un femminicidio. E' una tragedia immane per cui siamo tutti devastati".

E' stato fermato per omicidio volontario Giampiero Gualandi, il 63enne ex Comandante della Polizia Locale di Anzola nell'Emilia (Bo), accusato di aver ucciso ieri l'ex vigilessa 33enne Sofia Stefani, con un colpo di pistola alla testa mentre erano al Comando. 

Il proiettile è partito dalla pistola d'ordinanza dell'uomo. Stefani aveva chiesto a Gualandi di incontrarsi per chiarire la loro situazione sentimentale: i due avevano intrapreso una relazione, ma negli ultimi mesi si era deteriorata, tanto che lui aveva deciso di troncare. L'incontro, però, si sarebbe trasformato in un femminicidio.

Secondo la difesa di Gualandi, il colpo sarebbe partito incidentalmente. "Nell'udienza di convalida intendiamo rispondere all'interrogatorio e chiariremo ogni aspetto di quello che è successo. E' stato un incidente, non è stato volontario, non è stato un femminicidio. E' una tragedia immane per cui siamo tutti devastati", ha detto il legale di Gualandi, Claudio Benenati.

Nel corso delle prime telefonate ai soccorritori per avvisare della morte della Stefani, l'uomo avrebbe parlato di un proiettile partito per errore, in un ufficio della Polizia Locale di Anzola, ma per gli inquirenti questa versione non è credibile. 

La Stefani aveva un fidanzato, ascoltato dagli inquirenti, mentre Gualandi era sposato. I due avevano avuto una relazione sentimentale: lei voleva portarla avanti, mentre lui voleva troncare. A confermare questa ipotesi sarebbero alcuni messaggi, acquisiti agli atti, che i due si sarebbero scambiati. La Procura ordinerà l'esecuzione dell'autopsia e gli esami sui dispositivi tecnologici per ricostruire l'accaduto. 

Gli inquirenti, inoltre, stanno indagando su un'altra circostanza: dopo essere stata per due anni nella Polizia Locale, la vittima era stata congedata e non era tornata in servizio. In base all'analisi delle testimonianze dei colleghi, dei tabulati telefonici e dei messaggi WhatsApp tra i due, il sostituto procuratore di Bologna Stefano Dambruoso potrebbe inserire l'aggravante della premeditazione nell'accusa di omicidio volontario a carico di Gualandi, a cui sono contestati anche i futili motivi.

Gualandi, denunciato dal Sindaco di Anzola Giampiero Veronesi nel 2015 per diffamazione (per un post polemico su Facebook), è stato fermato dai Carabinieri del Reparto Operativo - Nucleo Investigativo e della Compagnia di Borgo Panigale, per ordine del pm Stefano Dambruoso.

Nell'ufficio non sono presenti telecamere, per cui non ci sono immagini che possano mostrare ciò che è accaduto, e le altre persone presenti non hanno sentito nessun grido, soltanto lo sparo. Gualandi ha ribadito la versione del proiettile partito accidentalmente anche in alcune brevi dichiarazioni spontanee, rese durante un interrogatorio alla presenza del suo avvocato. Nel corso delle prossime ore, l'uomo potrà chiarire ancora la sua posizione davanti al Gip.


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