Ieri pomeriggio è stato presentato nella Sala Spadolini del Collegio Romano il Padiglione Italia “Spaziale. Ognuno appartiene a tutti gli altri”, che aprirà al pubblico sabato 20 maggio 2023 alla 18. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia.
Il progetto del Padiglione Italia, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della cultura, è curato da Fosbury Architecture (Giacomo Ardesio, Alessandro Bonizzoni, Nicola Campri, Veronica Caprino e Claudia Mainardi).
"Ritengo giusta l’intuizione di mettere alla prova i nostri giovani architetti per la realizzazione del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia. In Italia abbiamo delle grandi firme dell’architettura, però ai giovani va sempre data una opportunità perché tra loro potremmo trovare i futuri geni. Ho voluto personalmente conoscere gli autori e mi hanno raccontato le loro origini, le loro prospettive e le loro ambizioni. Mi ha colpito il fuoco negli occhi, la voglia di fare, di proporsi, di costruire e tutto questo è stato importantissimo”, ha dichiarato il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano.
"Abbiamo accolto la sfida del Padiglione Italia come un'occasione di progetto - hanno commentato i curatori Fosbury Architecture - con la volontà di fotografare una nuova generazione di progettisti nostri coetanei, offrendo loro un terreno di prova per le loro ricerche. Abbiamo scelto di superare il formato della mostra enciclopedica, di andare oltre l’idea che una mostra debba essere solo “esibizione”. Per noi il Padiglione Italia è un concreto attivatore di progetti pionieri, di azioni a beneficio di agenti, territori e comunità locali. Abbiamo interpretato il nostro ruolo come facilitatori e promotori di processi con un orizzonte temporale che vada oltre la durata della Biennale Architettura 2023, convertendo le risorse utilizzate per realizzare la mostra in un investimento per il futuro".
Per il Presidente de La Biennale di Venezia Roberto Cicutto: "Per Lesley Lokko, Curatrice della Biennale Architettura 2023, l’Africa è il site-specific, mentre La Biennale è il luogo del dialogo con il resto del mondo, per vedere come esso si rapporta con le criticità che il continente africano ha conosciuto prima di tutti. Colgo affinità tra il progetto della Curatrice e il progetto dei Curatori del Padiglione Italia, Fosbury Architecture, che hanno invitato i rappresentanti dell’industria creativa ad accompagnare i giovani progettisti selezionati. Lesley Lokko fa della Biennale il laboratorio di conferma della conoscenza acquisita in loco, i Fosbury escono dal Padiglione dell’Arsenale e individuano nove luoghi emblematici della criticità ambientale".
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