Breaking news infrastrutture energetiche - Auto, Merz sfida Bruxelles: dopo il 2035 chiede spazio per ibridi e biocarburanti

Il cancelliere tedesco scrive alla presidente della Commissione Ue von der Leyen per chiedere una revisione delle regole sulle emissioni di CO2 e il superamento del bando “solo elettrico” dal 2035, puntando su ibridi, Phev, biocarburanti avanzati e combustibili sintetici in chiave competitività industriale e neutralità climatica.

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Lunedì 01 Dicembre 2025
Roma - 01 dic 2025 (Prima Pagina News)

Il cancelliere tedesco scrive alla presidente della Commissione Ue von der Leyen per chiedere una revisione delle regole sulle emissioni di CO2 e il superamento del bando “solo elettrico” dal 2035, puntando su ibridi, Phev, biocarburanti avanzati e combustibili sintetici in chiave competitività industriale e neutralità climatica.

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha inviato una lettera ufficiale alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per chiedere un cambio di rotta sulla strategia Ue per l’auto dopo il 2035. Nel mirino c’è il divieto di fatto ai nuovi motori endotermici, che secondo Berlino rischia di penalizzare l’industria europea e non valorizza appieno il contributo delle tecnologie ibride e dei biocarburanti nel percorso verso la neutralità climatica.

Merz conferma che l’auto elettrica resta la tecnologia centrale per decarbonizzare i trasporti, ma rivendica “maggiore flessibilità e apertura tecnologica” per tenere conto dei diversi punti di partenza industriali e dei percorsi di innovazione all’interno dell’Unione. Chiede quindi che, nella revisione del regolamento sulle emissioni di CO2 attesa a dicembre, vengano considerate tutte le soluzioni disponibili, dai doppi sistemi di trazione alle motorizzazioni alimentate con carburanti sintetici e biocarburanti avanzati.

Nella proposta tedesca, dopo il 2035 dovrebbero poter essere immatricolate non solo auto a batteria, ma anche veicoli con doppio sistema di trazione, cioè motore elettrico abbinato a motore a combustione, a condizione che le emissioni residue siano compensate sia dal lato veicolo sia dal lato carburanti. In questa logica rientrano le tecnologie di transizione come le ibride plug-in (Phev), le elettriche con range extender (Erev) e i motori a combustione ad alta efficienza, che la Germania vuole mantenere nel perimetro delle opzioni regolamentari oltre la soglia del 2035.

La lettera sottolinea anche il potenziale ancora inespresso del parco auto circolante per ridurre le emissioni nel breve e medio periodo. Per questo Berlino chiede di aumentare in modo strutturale le quote di miscelazione di carburanti sintetici e biocarburanti avanzati, salvaguardando allo stesso tempo il contributo dei biocarburanti tradizionali agli obiettivi di riduzione della CO2. L’idea è intervenire non solo sulle nuove immatricolazioni, ma sull’intera flotta, combinando efficienza dei motori e decarbonizzazione dei carburanti.

Merz propone inoltre che le riduzioni di emissioni lungo l’intera catena del valore vengano conteggiate nel rispetto dei target di flotta: dall’uso di acciaio verde europeo alla produzione di celle per batterie in Europa. Allo stesso tempo, chiede di evitare sanzioni automatiche a livello Ue per il mancato rispetto dei limiti e di rendere più flessibili gli obiettivi intermedi, a partire da quelli 2025-2027 e 2030, per consentire all’industria di adattarsi senza perdere competitività globale.

Sul fronte delle flotte aziendali, il governo tedesco dice sì a un processo di elettrificazione ma respinge l’idea di una quota vincolante uguale per tutti i Paesi. Per i veicoli ibridi, chiede che l’autonomia elettrica reale, in costante aumento grazie al progresso tecnologico, sia meglio valorizzata nei calcoli delle emissioni di flotta, riducendo al contempo il carico burocratico per costruttori e operatori. L’obiettivo dichiarato è una regolazione che sia favorevole all’innovazione, tecnologicamente neutrale e capace di bilanciare protezione dell’ambiente e competitività industriale.

La mossa di Berlino riapre così il confronto politico sulle politiche Ue per l’auto, in un momento in cui il settore è chiamato a conciliare transizione verde, investimenti in nuove tecnologie e difesa dell’occupazione. La richiesta di un “Green Deal dell’auto” più flessibile punta a ridisegnare la road map europea verso lo zero emissioni, affiancando all’elettrico puro una gamma più ampia di soluzioni ibride e a biocarburanti per i prossimi decenni.


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