Francis Ford Coppola: "Voglio fare altri due film, uno lo girerò in Italia"

"L'Italia è in grado di realizzare al meglio qualsiasi cosa, tranne un governo che funzioni".

(Prima Pagina News)
Lunedì 14 Ottobre 2024
Roma - 14 ott 2024 (Prima Pagina News)

"L'Italia è in grado di realizzare al meglio qualsiasi cosa, tranne un governo che funzioni".

Francis Ford Coppola ha due nuovi progetti in cantiere: “Vorrei fare due film ancora, uno piccolo e uno gigante, anche se sono vicino alla morte. Il piccolo, che voglio fare per divertimento, lo girerò per gran parte in Italia”.

A dirlo è stato lo stesso grande regista, 85 anni, incontrando i giornalisti a Cinecittà, dove stasera sarà presentato il suo nuovo film, dal titolo "Megalopolis", come evento di pre-apertura della Festa del Cinema di Roma e di Alice nella Città 2024.

“La Repubblica americana è a rischio, dovremmo tutti seguire quanto diceva Pico della Mirandola: l’essere umano è un genio in grado di risolvere qualsiasi problema. Ma spesso non è così. L’Italia è l’esempio migliore in questo senso: è un Paese fantastico, ha i migliori medici, i migliori fisici, ma anche i migliori telescopi o elicotteri. È in grado di realizzare al meglio qualsiasi cosa, tranne un governo che funzioni”, ha detto Coppola, che ha ricevuto la chiave di Cinecittà e ha posato davanti alla targa del viale che gli è stato dedicato.

Il regista di film come "Il Padrino" e "Apocalypse Now", che sarà protagonista di una due giorni di celebrazioni in suo onore a Roma, non intende essere chiamato Maestro: “Non credo di essere un pezzo grosso, chiamatemi zio Ciccio, non il Maestro, facciamo tutti parte della stessa famiglia”.

“Non sono interessato particolarmente agli USA, mi interessa che diventiamo un mondo unico. La concezione dei Paesi è old fashion, siamo un’unica famiglia umana e l’obiettivo è salvarla”, ha aggiunto.

Coppola ha spiegato di non avere interesse a parlare del suo cinema, volendo invece richiamare l'attenzione sul futuro del cinema in generale: “Chi pensa che il cinema sia un business vorrebbe che non si cambiasse mai la formula, come la Coca Cola, che crea dipendenza e funziona sempre. Ma per me il cinema è arte, non business. Il cinema dei nostri nipoti sarà così diverso da quello di oggi che non possiamo neanche immaginarlo, e questo è fantastico”.

Per non essere soggetto ai diktat del business, il regista ha deciso di autofinanziarsi per il suo ultimo film: “Volevo un film che finisse in maniera gioiosa, con la speranza, non potevo farlo seguendo una formula. Apocalipse now viene visto e rivisto da 40 anni, spero sarà così anche per Megalopolis”.


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