Libri, Buchmesse 2024, scrittori italiani: "Preoccupati per ingerenza politica in cultura"

Mollicone: "La delegazione non è in alcun modo rappresentativa dell’indirizzo del Governo Meloni".

(Prima Pagina News)
Lunedì 24 Giugno 2024
Roma - 24 giu 2024 (Prima Pagina News)

Mollicone: "La delegazione non è in alcun modo rappresentativa dell’indirizzo del Governo Meloni".

Dal caso di Roberto Saviano, che “non è un evento isolato in Italia“, fino alle “forme più o meno esplicite di censura”, per arrivare ad un “uso spregiudicato delle querele ai danni di scrittori, giornalisti e intellettuali da parte di chi occupa posizioni di potere”.

E' una parte dei motivi che hanno portato più di 40 scrittori italiani a firmare una lettera, indirizzata alla Buchmesse e all'Associazione Italiana Editori (Aie), in cui esprimono "preoccupazione" e "disagio" di fronte ad “una volontà esplicita di ingerenza sempre più soffocante della politica negli spazi della cultura” e chiedono un incontro pubblico tra autori italiani e tedeschi durante la prossima edizione della Fiera del Libro di Francoforte, per parlare di queste tematiche.

Tra i firmatari della lettera ci sono lo stesso Saviano, Paolo Giordano, Antonio Scurati, Dacia Maraini, Melania Mazzucco, Alessandro Veronesi e Chiara Valerio.

“Siamo felici e onorati che l’Italia sia il paese ospite della Buchmesse 2024. Come scrittrici e scrittori, conosciamo bene l’importanza unica di questa occasione, che non si presentava all’Italia da decenni e non si ripresenterà per chissà quanto tempo” è la premessa della lettera, inviata al direttore della Buchmesse, Jürgen Boos, e al presidente dell’Aie Innocenzo Cipolletta.

“È proprio la consapevolezza di questa importanza che ci porta oggi a scrivervi per manifestare la nostra preoccupazione“, proseguono gli scrittori, sottolineando che l'Italia partecipa all'evento “in modo insulare, tramite un programma di duetti fra autori italiani, un’anomalia che sappiamo avere pochi precedenti nella storia dei paesi ospiti e che denota una mancanza grave di strategia culturale ed editoriale da parte della commissione straordinaria incaricata in Italia. Solo l’iniziativa dei singoli autori e dei loro editori tedeschi permetterà di ovviare almeno in parte a questa impostazione sconsiderata”.

“Abbiamo ricevuto una lettera da un gruppo di autrici e autori italiani. Stiamo condividendo con la Buchmesse una risposta: accoglieremo la richiesta delle autrici e degli autori di aggiungere momenti di dibattito alle occasioni già individuate”, dichiara il Presidente dell'Aie, Innocenzo Cipolletta.

“Abbiamo sempre lavorato perché tutti gli autori e le autrici si sentissero a casa, e continuiamo a lavorare con questo spirito. Tutti coloro che hanno ricevuto e accolto l’invito a partecipare alla Buchmesse potranno esprimersi liberamente nel padiglione italiano durante gli incontri in programma che, come già previsto, vedranno personalità tedesche nel ruolo di mediatori e moderatori tra il pubblico internazionale e gli autori stessi. In aggiunta stiamo raccogliendo le richieste degli editori stranieri, in particolare tedeschi, per valorizzare ulteriormente la presenza autoriale italiana a Francoforte”, continua.

“Il mondo del libro ha come presupposto la massima libertà di espressione delle idee e da questa libertà trae le forze per permettere al libro di essere ancora oggi il più efficace strumento di diffusione del pensiero. La Buchmesse è largamente l’evento più rappresentativo di questo contesto: con lo scambio dei diritti sulle opere a livello internazionale, le idee escono dai confini nazionali e si diffondono globalmente. Per questo siamo lieti di aggiungere, anche in accordo con il Commissario Mauro Mazza, un momento di dibattito alle occasioni già individuate, come richiesto dai firmatari della lettera”, conclude Cipolletta.

“Fa sorridere che l’appello di una sparuta minoranza dei più di 100 autori coinvolti della Buchmesse di quest’anno venga definito da alcuni media ‘rivolta’. Come candidamente confermato dall’editrice Susanne Schüssler, capo della Wagenbach, la casa che pubblica la maggior parte degli autori letti in Germania, ben più della metà degli scrittori inseriti nella delegazione italiana alla Fiera del libro di Francoforte sono di sinistra e la delegazione non è in alcun modo rappresentativa dell’indirizzo del Governo Meloni. La cosa che, invece, fa morire dal ridere è la firma di Roberto Saviano nello stesso appello per la sua presunta estromissione, già smentita in maniera documentata dal Commissario Mazza, a cui va la nostra solidarietà insieme a quella dovuta al Ministro Sangiuliano”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, Federico Mollicone.

“Sarebbe interessante capire se secondo questi autorevoli scrittori – Scurati incluso – una sentenza definitiva di plagio, come quella inflitta a Saviano, si debba considerare un titolo di merito per partecipare alla delegazione italiana della più grande fiera mondiale dell’editoria. Noi crediamo che dovrebbe essere al contrario motivo di esclusione automatica“, ha proseguito.


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