Mattarella: "Il Trattato di Osimo ha chiuso uno dei passaggi più amari della recente storia italiana"

"Il percorso di riconciliazione e ampia collaborazione con Slovenia e Croazia costituisce un esempio nella comunità internazionale".

(Prima Pagina News)
Lunedì 10 Novembre 2025
Roma - 10 nov 2025 (Prima Pagina News)

"Il percorso di riconciliazione e ampia collaborazione con Slovenia e Croazia costituisce un esempio nella comunità internazionale".

“Ricorre il cinquantesimo anniversario del Trattato di Osimo, firmato, sullo slancio dello spirito della Conferenza di Helsinki, per comporre in modo positivo la tormentata “questione adriatica”, la cui mancata soluzione si frapponeva al dispiegamento pieno delle relazioni bilaterali. A esso dobbiamo la definitiva attribuzione, con certezza giuridica, di Trieste alla Repubblica Italiana e la risoluzione delle divergenze relative ai confini, ingrata eredità della guerra fascista che aveva comportato la perdita di territori uniti all’Italia al termine della Prima Guerra Mondiale e con il Trattato di Rapallo del novembre 1920.

La buona volontà delle parti, riflessa nell’accordo, ha consentito di chiudere in quelle aree uno dei passaggi più amari della recente storia italiana, trasformandole, nel giro di pochi anni, da pagina dolorosa a confine il più aperto d’Europa e, da luogo di aspra contrapposizione, a luogo di cooperazione, consolidato, in seguito, dalla comune appartenenza con Slovenia e Croazia alla Unione Europea”.

Così il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in occasione del cinquantesimo anniversario del Trattato di Osimo.

“Il percorso di riconciliazione e ampia collaborazione con quei Paesi costituisce un esempio nella comunità internazionale – ha aggiunto Mattarella -. La cooperazione transfrontaliera, al pari del riconoscimento del ruolo e della promozione delle rispettive minoranze linguistiche nelle zone di insediamento storico – fondamentale elemento di dialogo e di sviluppo congiunto – ha concorso a bonificare i lacerti di odio giacenti ed è stata capace di contribuire a sanare lacerazioni, a promuovere benessere e stabilità per le rispettive comunità. Segno concreto, in questo nostro continente, di affermazione dei principi di libertà, uguaglianza, democrazia e rispetto dello Stato di diritto”.

Secondo il Presidente della Repubblica, “l’apporto italiano a fare dei Balcani una terra di pace rappresenta un impulso affinchè si superino le contrapposizioni e le tensioni tuttora presenti nell’area, facendo prevalere processi di stabilizzazione e prospettiva europea per ciascuno dei partner regionali. L’orizzonte di pace e prosperità sarà rafforzato dal ricongiungimento dei Paesi balcanici, con Italia, Slovenia e Croazia, alla piattaforma di valori dell’Unione Europea”.


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