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Il 28 marzo il duo si esibirà dal vivo alla Casa del Popolo Grassina - Firenze.
Il 28 marzo il duo si esibirà dal vivo alla Casa del Popolo Grassina - Firenze.
Prima del progetto c’è la storia di chi gli ha dato vita. Il percorso di Fabio Balzano - cantautore e chitarrista toscano con origini siciliane - ha un’identità chiara ascritta nel DNA. È nel sangue la matrice che ha dato la scintilla alla sua carriera, in quanto nella sua famiglia c’è una storia importante di impegno socio-politico che discende dalla prozia Rosa Balistreri.
Per capire Fabio è bene approfondire la storia di questa donna incredibile su cui sono stati realizzati documentari e racconti che meritano la riscoperta.
La strada scelta del pronipote Fabio è infatti debitrice a Rosa. Si appassiona al mondo della musica jazz e blues americano, complice certamente anche l’incontro con il cantautore e produttore, Gianfilippo Boni: da qui prende vita il suo album di esordio solista Per 10 minestre.
E poi, nel 2016, in collaborazione con L’Istituto Ernesto de Martino, il principale Istituto italiano di Etnomusicologia, dà vita al suggello del suo percorso artistico con Rabbia Rosa, tributo a Rosa Balistreri che porta in scena al Teatro di San Salvi di Firenze e a cui dedica una canzone anche nell'album "Luoghi Latitanti" dal titolo "Dell'amore che si dice".
Insomma, per capire Fabio Balzano bisogna prima riannodare questi fili, dal più remoto al più recente passato.
Il progetto Fabio Balzano & Marabesque
Professionisti del bar, bucolici swingaroli con influenze zigane e latine, eruditi della TV contro eruditi del Web, sciamani della domenica e guerrafondai della settimana. Il manifesto intellettuale con cui si celebrano i Fabio Balzano & Marabesque è tutto un programma.
Il progetto fondato dal frontman e autore Fabio Balzano nasce in primis dalla collaborazione decennale con il polistrumentista Gabriele Savarese con cui un paio di anni fa, insieme alla nuova entrata del batterista Daniele Magnani e del contrabbassista Marco Lorini, danno vita a Marabesque ispirato al disegno intrecciato come metafora del mischiare e fondere le idee musicali e le loro diverse contaminazioni.
I primi concerti su e giù soprattutto per la Toscana e poi, per mezza Italia. Tradizione manouche che incontra il folk cantautorale alla Capossela con inevitabili citazioni balcaniche: se fosse una brochure turistica, così trovereste descritto il loro percorso musicale.
Il singolo d’esordio Mondo Nero in uscita il 28 marzo, combacia con il titolo dell’album che ascolteremo il prossimo ottobre. Godiamoci intanto il loro primo vagito musicale. Mondo Nero è un gioco di sonorità giocosamente orecchiabile proprio come il messaggio di un cronista qualsiasi che più che al contenuto tiene al modo con cui comunicare.
L'apparenza devota al dogma della comunicazione, paradossalmente rassicura come un buon motivetto musicale che ci accompagna a fare la spesa. Il testo svela infatti inutilmente la verità delle "nere" intenzioni completamente camuffate dal trasporto musicale (...vedremo insieme il mondo in nero e tu sarai un po più blu!).
Nel brano collabora anche il sassofonista Claudio Ingletti che eseguirà un perfetto solo in stile Simpson perché queste sono state le uniche direttive di ingaggio.
Il sound di ispirazione balcanica, sfocia in derive come in Mondo Nero, quasi folk, quasi funk, quasi jazz e sono veicolo di tematiche cantautorali non lontane da un impegno socio-politico ma anti-retorico. I richiami alla canzone d'autore - vedi Paolo Conte, Vinicio Capossela - sono consapevoli omaggi.
Il sarcasmo e il poliedrico repertorio sono una manna per la danza e il coinvolgimento spontaneo che può scaturire dal suono genuino di una band che potresti incontrare per le strade del Mondo.