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Sergio Santoro, Presidente Onorario del Consiglio di Stato, chiarisce l'equivoco sulla vicenda Sangiuliano-Boccia: le nomine e i rimborsi dei collaboratori del Ministro della Cultura seguono regole precise stabilite dal decreto del Presidente del Consiglio, escludendo ogni sospetto di irregolarità.
Sergio Santoro, Presidente Onorario del Consiglio di Stato, chiarisce l'equivoco sulla vicenda Sangiuliano-Boccia: le nomine e i rimborsi dei collaboratori del Ministro della Cultura seguono regole precise stabilite dal decreto del Presidente del Consiglio, escludendo ogni sospetto di irregolarità.
A margine della vicenda Sangiuliano-Boccia vi è un evidente equivoco: la nomina dei collaboratori del ministro della cultura non è un atto libero nei fini, ma è dettagliatamente disciplinata dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri n. 57 del 15 marzo 2024 (regolamento di organizzazione del Ministero della cultura), che all’art.32, comma 6°, dà al Ministro la facoltà di nominare quindici suoi consiglieri a contratto, “nonché fino a ulteriori quindici Consiglieri a titolo gratuito, salvo il rimborso delle spese effettivamente sostenute”.
Il che comporta che i collaboratori nominati a titolo gratuito possono ottenere solo il rimborso delle spese verificate dagli organi di controllo contabile dello stesso Ministero e poi corrisposte dagli uffici preposti ai pagamenti.
Quindi non ha senso imputare al ministro il sospetto di rimborsi non dovuti, la cui corresponsione spetta ad altri autonomi organi e solo alle anzidette condizioni. Né ha senso criticare il potere dello stesso ministro di avvalersi, ovviamente entro i limiti assegnati dalla norma, della collaborazione di chi ritiene più idoneo. Quanto ai comportamenti tenuti nelle occasioni ufficiali, è ovvio che ciascuno risponde dei propri.
Così, l'analisi di Sergio Santoro, Presidente onorario del Consiglio di Stato