Omicidio Giulia Cecchettin: l'interrogatorio di Turetta terminato dopo 30 minuti
Il ragazzo potrebbe aver scelto di non rispondere.
(Prima Pagina News)
Martedì 28 Novembre 2023
Verona - 28 nov 2023 (Prima Pagina News)
Il ragazzo potrebbe aver scelto di non rispondere.
E' terminato dopo circa 30 minuti l'interrogatorio di Filippo Turetta, il ragazzo accusato dell'omicidio della sua ex fidanzata, Giulia Cecchettin. Il ragazzo, attualmente in carcere a Verona, è stato ascoltato dalla Gip Benedetta Vitolo.

All'interrogatorio hanno partecipato anche il pm di Venezia, Andrea Petroni, e l'avvocato del ragazzo, Giovanni Caruso. E' possibile che Turetta abbia scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, o che abbia rilasciato una breve dichiarazione spontanea.

La Gip ha già lasciato il carcere. Il legale del ragazzo ha chiarito che non saranno presentate istanze al Tribunale del Riesame, neanche per richiedere gli arresti domiciliari, che potrebbero non essere accolti. Caruso non ha accennato nemmeno a una richiesta di perizia psichiatrica, che in questa fase va sollecitata in incidente probatorio. Ieri, Turetta ha incontrato uno psicologo e il cappellano del carcere, ed è sembrato essere in buone condizioni.

Intanto, stanno continuando le indagini tra Italia e Germania. Gli uomini del Ris di Parma indagheranno sui due coltelli, trovati al parcheggio di Vigonovo e nell'auto di Turetta, oltre che sul guanto, sulle macchie di sangue ritrovate nella Grande Punto del 22enne e sulle tracce rinvenute sull'asfalto. Sono in corso anche analisi sul libro per bambini trovato accanto al corpo della ragazza e per capire se Giulia avesse le mani legate con un nastro adesivo, ipotesi che gli investigatori al momento smentiscono.

Secondo quanto fa sapere una fonte qualificata, il capo d'imputazione non è fissato sulle accuse di omicidio e sequestro di persona con l'aggravante del vincolo affettivo, ma è "fluido".

Nel caso in cui Turetta dovesse avvalersi della facoltà di non rispondere al Gip, il pm potrebbe fare domande sulle novità emerse dalle investigazioni, inclusi i 300 euro e il guanto trovati in auto, che potrebbero configurare l'aggravante della premeditazione, e sugli altri elementi emersi dalle indagini, come l'acquisto di nastro adesivo alcuni giorni prima dell'omicidio, che probabilmente potrebbe essere stato utilizzato per zittire la ragazza nel corso dell'aggressione. Al momento, l'aggravante della premeditazione non figura nel capo d'accusa.

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