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"Per Milano-Cortina voglio migliorare l’efficienza della mia sciata, essere veloce senza forzare troppo".
"Per Milano-Cortina voglio migliorare l’efficienza della mia sciata, essere veloce senza forzare troppo".
Il cammino di Sofia Goggia per arrivare alle Olimpiadi di Milano e Cortina prende il via da St. Moritz. Dopo le sue prime uscite di stagione con il gigante, la campionessa azzurra è pronta per le "sue" gare, con la Coppa del Mondo di sci alpino che arriva in Svizzera con due discese (venerdì e sabato) e un super-G (domenica).
Due specialità in cui la 33enne bergamasca, vista anche l'assenza di Lara Gut-Behrami e Federica Brignone (vincitrici l'anno scorso), può fare da protagonista.
“Il mio obiettivo è tornare al mio livello più alto, gareggiare con costanza ed essere competitiva ogni weekend nelle discipline veloci –ha detto Sofia al sito della Fis – Voglio lottare per la vittoria quando le condizioni lo permettono, ma soprattutto desidero una stagione solida, sana, che mi permetta di esprimermi al massimo”.
Con l'obiettivo di qualificarsi ai Giochi Olimpici di febbraio e vincere un'altra medaglia olimpica, dopo l'oro di Pyeongchang nel 2018 e l'argento di Pechino 2022, vinte entrambe in discesa, la Goggia vuole “migliorare l’efficienza della mia sciata, essere veloce senza forzare troppo. Sto lavorando su linee più pulite, una migliore aerodinamica e la stabilità nei punti chiave dove spesso si decidono le gare”.
Per questo ha lavorato molto con le porte larghe, “perché credo che la tecnica del gigante sia fondamentale anche per la velocità. Ho lavorato sulla continuità, cercando di combinare istinto e tecnica affinché uno rinforzi l’altra”.
Questa preparazione, ha aggiunto la sciatrice azzurra, è “un percorso di ricostruzione. Sento di essere più consapevole di ciò di cui il mio corpo e la mia mente hanno bisogno. C’è una chiarezza diversa nel mio lavoro: sono più matura, più orientata all’equilibrio a lungo termine”. E la prima verifica di questo lavoro avverrà proprio sulla Corviglia: “St. Moritz è un posto che amo, è una pista impegnativa e tecnica. La prima gara di velocità arriva un po’ tardi, ma ho già rotto il ghiaccio con le gare di gigante. È una pista dove bisogna attaccare con lucidità e dove l’esperienza conta davvero. Non ci sono grandi riferimenti visivi, quindi non è una pista facile, ma la conosco bene”.