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La società di via della Bardesca scarica due lavoratori simbolo in nome di una presunta “spending review”: il mondo dell’informazione si schiera, ora tocca ai tifosi e alle istituzioni.
La società di via della Bardesca scarica due lavoratori simbolo in nome di una presunta “spending review”: il mondo dell’informazione si schiera, ora tocca ai tifosi e alle istituzioni.
Nel giro di poche ore la Ternana ha allontanato due figure simbolo della sua storia recente: lo storico giardiniere del “Liberati”, Gabriele Mechelli, che da un quarto di secolo si prendeva cura del manto erboso, e l’addetto stampa Lorenzo Modestino(NELLA FOTO), da circa quindici anni riferimento per giornalisti e tifoseria.
Licenziamenti secchi, formalmente motivati da esigenze economiche e da una cosiddetta e presunta “spending review”, che colpiscono non solo due lavoratori ma un intero ambiente che si riconosceva nella loro professionalità silenziosa.
Negli ultimi anni la proprietà della Ternana è cambiata più volte, affidando il controllo del club a nuove compagini societarie e holding, mentre la sede operativa è rimasta quella di via della Bardesca, nel cuore di Terni. Nonostante questi passaggi di mano, la società non è riuscita a garantire continuità e serenità ai propri dipendenti: la stagione in corso è segnata da tagli al personale, tensioni interne e un clima di incertezza che investe ogni livello del club.
Ordine dei giornalisti dell’Umbria e USSI hanno espresso solidarietà a Modestino, riconoscendone il lungo servizio e la correttezza nei rapporti con la stampa, ma la loro vicinanza, pur importante, non è sufficiente di fronte a licenziamenti che molti giudicano sproporzionati e non convincentemente motivati. Servono passi concreti verso la società di via della Bardesca: pressione pubblica, azioni coordinate del mondo del lavoro e dell’informazione, una presa di posizione forte che metta al centro la dignità delle persone, non i soli numeri di bilancio.
L’associazione di categoria Giornalisti 2.0 – con il suo presidente Maurizio Pizzuto e l’intero direttivo – si schiera apertamente al fianco di Gabriele Mechelli e Lorenzo Modestino, chiedendo alla Ternana di revocare i provvedimenti di licenziamento e di aprire immediatamente un confronto vero, trasparente e partecipato.
Giornalisti 2.0 considera inaccettabile che, dopo decenni di servizio in ruoli chiave ma spesso invisibili, si possa perdere il lavoro con una lettera e una formula contabile, senza un percorso condiviso, senza un tentativo reale di salvaguardare posti e professionalità.
Per questo, Giornalisti 2.0 rivolge un appello diretto ai tifosi della Ternana: questa volta “scendere in campo” significa usare l’unica arma davvero efficace, quella del portafoglio e della presenza.
L’invito è a valutare una sospensione del sostegno attivo – niente curva piena, niente trasferte di massa, nessun incasso aggiuntivo – finché il club non farà un passo indietro sui licenziamenti di Mechelli e Modestino e non assicurerà garanzie chiare per tutti i lavoratori.
La vicenda si intreccia con il contestato progetto stadio-clinica e con il braccio di ferro istituzionale che coinvolge Comune e Regione Umbria, già al centro di tensioni e ricorsi.
Se la proprietà pensa di poter usare la città come un semplice scenario per operazioni immobiliari e sanitarie, allora la politica regionale ha il dovere di valutare un segnale forte: sospendere o bloccare ogni via libera al progetto finché non sarà garantito un quadro di tutela occupazionale e di responsabilità sociale all’altezza del nome Ternana.
Non si può accettare che, nel centenario e in una delle fasi più delicate della storia rossoverde, a pagare siano i volti storici che hanno tenuto in piedi il club giorno dopo giorno, sotto il sole e sotto la pioggia, negli uffici come sul prato.
Licenziare chi ha servito la Ternana per decenni non è solo una scelta aziendale: è un messaggio alla città, ed è un messaggio sbagliato che chi ama davvero queste maglie ha il diritto – e il dovere – di respingere.