Delitto di Garlasco, Sempio negli appunti: "Ho fatto cose brutte e inimmaginabili"

I Carabinieri hanno trovato nella spazzatura una serie di bigliettini accartocciati.

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Mercoledì 21 Maggio 2025
Pavia - 21 mag 2025 (Prima Pagina News)

I Carabinieri hanno trovato nella spazzatura una serie di bigliettini accartocciati.

Una serie di appunti in cui avrebbe scritto di aver "fatto cose brutte", da "non immaginare", in riferimento, secondo gli inquirenti, all'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto del 2007, nella villetta dove la ragazza viveva con la sua famiglia, a Garlasco (Pv).

E' quanto hanno trovato, lo scorso febbraio, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, nella spazzatura di Andrea Sempio, indagato nel nuovo filone dell'indagine sull'omicidio della 26enne.

Del ritrovamento di questi bigliettini accartocciati hanno parlato alcuni quotidiani. Sarebbero alcuni indizi che, secondo l'accusa, dimostrerebbero la colpevolezza del 37enne. Inoltre, potrebbero servire anche all'esperto del Racis, che dovrà tracciare un profilo dell'uomo, che 18 anni fa frequentava casa Poggi.

Continuano, invece, le analisi sui manoscritti sequestrati in casa di Sempio la scorsa settimana.

Andrea Sempio "ha frequentato ogni angolo della casa, tranne la camera da letto dei genitori di Chiara e di Marco", incluse la taverna e le scale in fondo alle quali fu ritrovato il corpo di Chiara Poggi e dove, lungo la parete destra, è stata trovata l'impronta di una mano, che una consulenza disposta dalla Procura di Pavia ha attribuito al 37enne, amico del fratello della vittima.

E' quanto ha spiegato l'avvocato Angela Taccia, legale di Sempio insieme a Massimo Lovati.

"Quella della Procura è una mera consulenza tecnica di parte, non una perizia", come quella attualmente in corso, ordinata dal Gip, sulle analisi genetiche, ha evidenziato Taccia. "È solo ciò che dice una parte, senza averlo verificato in contraddittorio", ha continuato, aggiungendo "chi vivrà, vedrà".

"L'impronta 33 evidenziata mediante l'impiego della ninidrina, è stata lasciata dal palmo destro di Andrea Sempio per la corrispondenza di 15 minuzie dattiloscopiche", ha spiegato, in una nota, il procuratore di Pavia Fabio Napoleone, confermando quanto emerso ieri e anticipato da alcuni quotidiani, in merito all'impronta repertata nella taverna di casa Poggi.

La traccia, ha precisato Napoleone, è stata esaminata "alla luce della nuove potenzialità tecniche a disposizione, sia hardware che software".

Una nuova testimone, sentita dalla Procura di Pavia, ha svelato che Stefania Cappa le avrebbe confidato "di non essere affezionata alla cugina Chiara Poggi, anzi di non avere particolare simpatia nei suoi confronti. Si avvertiva dell'invidia o del rancore verso la cugina. Le stava antipatica. Diceva: 'Adesso che è morta tutti a dire che è buona, brava, bella. Non è buona e non è bella', aggiungendo altre parole offensive".

La donna, 48 anni, avrebbe ricevuto queste confidenze all'epoca dell'omicidio: ora sono state messe per iscritto e depositate in Procura dal suo avvocato, Stefano Benvenuto, nell'ambito della nuova indagine sull'omicidio di Chiara.

"Loro mi devono vedere che vado al cimitero". E' quanto avrebbe detto Stefania Cappa poco dopo l'omicidio di sua cugina, vedendo i giornalisti davanti alla tomba di Chiara, secondo quanto riferito dalla testimone.

La 48enne, che ha deciso di uscire allo scoperto dopo aver letto sui giornali che Stefania Cappa aveva detto "di aver avuto un ottimo rapporto" con la cugina, ha anche chiesto di essere sentita dagli investigatori. Il suo avvocato, Stefano Benvenuto, non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito.


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