Eccellenze Italiane in giro per il mondo. Vincenzo Viola,”Compagno di viaggio il mio violino”

Ad Amsterdam, nel cuore più antico della capitale olandese, c’è oggi un pezzo di Calabria che parla di musica. Anzi, c’è un grande musicista calabrese che suona il violino come pochi altro sanno fare al mondo.

di Pino Nano
Venerdì 19 Luglio 2024
Milano - 19 lug 2024 (Prima Pagina News)

Ad Amsterdam, nel cuore più antico della capitale olandese, c’è oggi un pezzo di Calabria che parla di musica. Anzi, c’è un grande musicista calabrese che suona il violino come pochi altro sanno fare al mondo.

Lui si chiama Vincenzo Viola, guai a chiamarlo maestro, ma la critica lo considera oggi una stella di prima grandezza nel firmamento dei grandi maestri di violino. “E’ solo una esagerazione di chi scrive- dice lui- in realtà sono solo il compagno di viaggio del mio violino”.

Ha appena tredici anni quando Vincenzo inizia lo studio del violino presso il Conservatorio di Musica “Stanislao Giacomantonio“di Cosenza per poi diplomarsi nel 1989 all’ Istituto Musicale Pietro Mascagni di Livorno sotto la guida del Maestro Sergio Dei. Oggi lui di anni ne ha 57.  Nel corso dei suoi studi ha le sue prime collaborazioni importanti con varie formazioni musicali, il “Barocco Ensemble di La Spezia e l’Orchestra “Filarmonica Lavinia” di Livorno. Conseguito il diploma lavora fino al 1995 presso l’Ente Lirico di Cagliari dove ha la possibilità di esibirsi con direttori e solisti di fama internazionale. Sono Gabor Otvos, Hans Graf, Anton Guadagno, Hubert Soudant, Uto Ughi per citarne solo alcuni. Poi, nel 1995 si trasferisce in Olanda dove vince il concorso nella “Amsterdams Promenade Orkest” ricoprendo il ruolo di “concertino dei primi violini”. E nel 2003 entra a far parte della Johan Strauss Orchestra, la popolare orchestra di André Rieu, con cui da vent’anni si esibisce ovunque nel mondo e nelle sale ed arene più prestigiose del mondo, dalla Radio City Music Hall di New York alla Royal Albert Hall di Londra, dalla Town Hall di Sydney, all’International Forum di Tokyo, e naturalmente il Concertgebouw di Amsterdam.

“Come faccio a dimenticare le mie origini? Come potrei mai dimenticare la mia Calabria? Campana, il mio paese natio? Come potrei non portarmi dentro, e per tutto il resto della mia vita, i colori del mio mare e i profumi della mia campagna calabrese? Credo che sia impossibile per chiunque di noi dimenticare i propri amici di un tempo, le strade che noi allora -prima a Campana poi a Cariati- vivevamo giorno e notte intensamente e tutti insieme. Indimenticabili gli odori delle nostre stalle, il profumo delle nostre ginestre, il colore dei nostri tramonti a Pietrapaola. È vero, qui ad Amsterdam ho la fortuna di vivere in una grande capitale europea, una città modernissima e piena di suggestioni di ogni genere, con i nostri canali che attraversano la città, ma vuoi mettere l’odore acre del mosto delle nostre cantine con i campi sterminati di tulipani che crescono dietro casa nostra? Non c’è paragone. Anche se io devo molto a questa città meravigliosa e alla sua gente. Qui ho trovato il benessere che cercavo, qui ho trovato la civiltà che ho sognato da ragazzo, e qui ho trovato tanti amici e tanti stimoli che mi hanno portato poi in giro per il mondo. E se devo dirti tutto quello che ora mi viene in mente parlando con te non posso non dirti che il mio violino ha riempito meravigliosamente bene tutti i miei vuoti, e sono stati tanti soprattutto da giovane, e ogni attimo della mia eterna malinconia”.

È bellissimo leggere quello che di Vincenzo Viola scrive sul suo profilo FB il suo maestro di sempre, André Rieu, uno dei più grandi direttori d’orchestra di questi anni, il team leader della Grande Orchestra Johann Strausse di cui il musicista calabrese è oggi punta di diamante.

Vincenzo Viola. Con un cognome così musicale - scrive André Rieu- Vincenzo Viola deve essere stato messo sulla terra per diventare un ottimo musicista, soprattutto in Italia, paese di cantanti e violinisti! Vincenzo ha talenti in entrambe le direzioni: è un violinista meraviglioso, che possiede anche una voce favolosa. Viene dalla Calabria, nell'estremo sud dell'Italia. Quindi non sorprende che Vincenzo abbia in larga misura fascino, umorismo ed entusiasmo italiani. Anche nei momenti più frenetici, che inevitabilmente capitano durante i nostri tour, Vincenzo è l'immagine della calma. Per lui è sempre vero dire “La vita è bella!”.

-Vincenzo che effetto le fa leggere queste cose scritte su di lei dal suo maestro?

“Mi emozionano e mi rendono felice e fiero del mio lavoro insieme a lui e alla nostra orchestra. L'Orchestra Johann Strauss è stata fondata nel 1987, e dopo sei mesi di prove, abbiamo dato il nostro primo concerto il 1° gennaio 1988. All'inizio l'orchestra aveva solo dodici membri, ma ora ce ne sono 60, a volte anche da 80 a 150 su palcoscenici molto grandi”.

-Un’orchestra molto famosa la vostra?

“Senza dubbio è un’orchestra che ha girato il mondo. I suoi spettacoli fanno il paio con le più grandi esibizioni rock internazionali. E si inizia ogni anno con il tradizionale concerto di Capodanno allo Ziggo Dome di Amsterdam. A Maastricht, invece, dal 2005, ogni estate diamo grandi e fantastici concerti all'aperto sul Vrijthof, a cui partecipano centinaia di migliaia di persone da tutto il mondo”.

-Maestro so che si sta preparando ad un grande concerto anche in Italia

“È vero, il 20 novembre prossimo con la mia orchestra saremo a Milano, al Forum di Assago, e ci stiamo preparando per questa tappa tutta 
italiana che abbiamo atteso per tanto tempo. Milano è diventata oggi una delle piazze musicali più importanti del mondo, e per noi sarà
un piacere immenso poterci essere. Venga a vederci se si trova da quelle parti”.

 


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