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Nostra intervista a Maria Fedele, Assessore alla Cultura di Taurianova, la cittadina calabrese diventata un anno fa “Capitale del Libro in Italia” e che oggi fa i conti con un successo davvero straordinario.
Nostra intervista a Maria Fedele, Assessore alla Cultura di Taurianova, la cittadina calabrese diventata un anno fa “Capitale del Libro in Italia” e che oggi fa i conti con un successo davvero straordinario.
“Taurianova Capitale Italiana del Libro è stata al contempo un punto di arrivo e un punto di partenza. Da tanti anni lavoriamo affinché la cultura diventi il punto cardine della ripresa della nostra società civile e questo titolo è stato il suggello perfetto che ha sicuramente dato uno slancio maggiore in quantità e qualità ai tanti eventi che si svolgevano sul nostro territorio”.
A quasi un anno di distanza dal giorno in cui i giornali di tutto il mondo hanno raccontato che la città di Taurianova sarebbe diventata, contro ogni previsione immaginabile, la Capitale del Libro in Italia, Maria Fedele giovane assessore alla cultura del centro aspromontano spiega così il successo di un anno di impegno al servizio della diffusione del libro: “Dalla nomina di Capitale del Libro è stato tutto un lavoro di squadra, insieme a tutta l'amministrazione e a tutto lo staff di Capitale del Libro, ci ha permesso di realizzare eventi che mai avremmo immaginato e di ospitare importanti autori del panorama nazionale e negli ultimi tre mesi anche internazionali”.
-La parte più complessa?
Costruire un programma giorno per giorno non è stato affatto semplice, ma gli apprezzamenti non sono mancati, dal ministero al Cepell tutti si sono resi conto dell'enorme sforzo che Taurianova ha compiuto per adempiere con onore la missione della capitale del libro. La riapertura della biblioteca, che è diventata fin da subito il centro nevralgico della città ha ravvivato l'antico palazzo municipale di Radicena, frequentatissima soprattutto da bambini e studenti, vede ogni giorno lo svolgersi di molteplici attività”.
Bella come idea…
“Vede, “Nati per la Cultura” ci ha dato l'opportunità di creare all'interno della biblioteca stessa il punto “Nati per Leggere”, per i bimbi da 0 a 3 anni, e i vari concorsi ci hanno permesso di approfondire, valorizzare e promuovere i nostri illustri cittadini del passato, le loro storie e le loro opere. Le rassegne Taurianova Legge, il Taurianoir, Diritto e Legalità: le voci della giustizia, le Culture Mediterranee, il Festival per Ragazzi "Due Mari e Tantemila Storie", e i tanti autori, le librerie, gli editori, le associazioni che ci hanno accompagnato in questo straordinario anno ci hanno permesso di aprire le nostre menti a nuovi mondi. Le parlo di oltre 240 eventi già realizzati, ma ancora tanta meraviglia ci attende. Ci affacciamo all'ultimo trimestre che sarà concluso da una bellissima serata di Gala e dopo, dopo riprenderemo con le nuove edizioni delle rassegne per il 2025”.
-Se lei dovesse raccontarsi come lo farebbe?
“La mia vita, fin dai primissimi anni, è sempre stata animata da una profonda curiosità ed un’insaziabile fame per la conoscenza, sicuramente la scelta della scuola superiore non è stata consona del tutto a questa mia inclinazione ma è stata dettata da necessità familiari, il percorso universitario nasce invece proprio da questa mia passione per le lettere e la storia, conoscere l’uomo, la sua evoluzione, i contesti in cui si sono verificati i grandi cambiamenti epocali e le menti che hanno favorito queste trasformazioni anche grazie al frutto del loro intelletto, mi ha sempre portato ad approfondire temi ed argomenti, ho iniziato questo percorso che comunque sia credo non si concluderà mai, sono un’eterna studentessa”.
-Vedo che va fiera di tutto questo?
Essere l’assessore alla cultura della Capitale del libro è un onore immenso ma anche un onere molto impegnativo, creare un programma annuale che parli alla Nazione non è semplice, ma le risposte positive che ci giungono continuamente dal ministero ci dimostrano che siamo sulla buona strada. La Cultura è il mio pane quotidiano, è stata l’unica delega che ho richiesto espressamente al sindaco, ottenendo anche qualche sguardo torvo da componenti della lista, che consideravano la cultura un mero accessorio, invece è per me impegno costante. Porto avanti questo incarico con un profondo senso del dovere perché ho la certezza che sia l’unica strada perseguibile per dare un’immagine nuova dei nostri territori, della nostra bellissima terra.
Donna, madre, animatrice culturale e tanta politica insieme, quante difficoltà ha incontrato?
Essere donna e madre è difficile in tutti i campi e le professioni. Essere donna, madre, imprenditrice, studentessa e politica è ancora più complesso. Il tempo è sempre poco ma faccio in modo che sia di qualità. I miei figli vivono un’età particolare, Rebecca ha 16 anni, Raffaele ne ha 12, hanno immenso bisogno della presenza della mamma e del sostegno familiare ma devono anche essere autonomi nel loro percorso di vita e consapevoli delle loro scelte. Sanno che mamma c’è sempre, e quello che fa e realizza attraverso il suo impegno politico è un riflesso più ampio del ruolo di madre stessa, nei confronti non solo dei miei figli ma di tutti i bambini e i giovani della comunità cittadina”.
-Posso scrivere che con lei il paese è molto cambiato?
Il mio paese ha cambiato rotta, ma non possiamo assolutamente abbassare la guardia. Tra venti anni spero solo sia più consapevole del suo valore, della sua bellezza, dei suoi tesori storici e artistici e che si sappia valorizzare ancora di più. Il cammino è avviato, ma la strada è lunga ed in salita, non molliamo.
-Quanti progetti futuri?
“La mia mente, mi creda, partorisce progetti in maniera costante, sono molto creativa ma anche pragmatica e questo mi porta a comprendere le direzioni da prendere per raggiungere il prima possibile gli obiettivi prefissati, ho diversi cantieri figurativi in campo, li conoscerete presto, generalmente sul punto di essere ultimati, non mi piacciono gli slogan e i lanci nel nulla della propaganda, parlo sempre attraverso azioni concrete. Sono molto soddisfatta del mio lavoro, ma soprattutto mi piace vedere che viene apprezzato dalla gente che mi sostiene e mi aiuta ad andare avanti. Dopo la capitale del libro perché non pensare ad una capitale della cultura, ovviamente su assetto territoriale oltre i confini della città.
-A chi crede oggi di dover dire grazie?
Devo dire grazie a molte persone, alla mia famiglia che mi sostiene, a mio marito che mio appoggia, ai miei figli che mi spronano, al sindaco di Taurianova che mi dà fiducia, ai colleghi dell’amministrazione, agli amici, ai cittadini e grazie al ministero, al Cepell e alla commissione ministeriale per la capitale del libro guidata dal professore Pierfranco Bruni. Tutti loro hanno soprattutto compreso la nostra necessità di una spinta ulteriore per terminare la biblioteca comunale e poterla riaprire al pubblico. Grazie a tutti coloro che credono in me.