Gaza: Israele rilascia altri prigionieri palestinesi, folla in festa a Ramallah

Hamas conferma la morte di Mohammed Deif. Liberate Arbel Yehoud, Gadi Mozes e Agam Berger. A Khan Younis caos dopo la liberazione della 29enne e dell'80enne, Netanyahu: "Scene scioccanti".

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Giovedì 30 Gennaio 2025
Roma - 30 gen 2025 (Prima Pagina News)

Hamas conferma la morte di Mohammed Deif. Liberate Arbel Yehoud, Gadi Mozes e Agam Berger. A Khan Younis caos dopo la liberazione della 29enne e dell'80enne, Netanyahu: "Scene scioccanti".

Sono state rilasciate stamani Arbel Yehoud, Gadi Mozes e Agam Berger, prigioniere dei terroristi islamici a Gaza dopo l'attacco compiuto da Hamas il 7 ottobre 2023. Yehoud e Mozes sono rimaste nelle mani della Jihad islamica per 482 giorni.

Stamani, i jihadisti palestinesi hanno pubblicato un video che le mostra mentre si abbracciano prima di essere liberate. La soldatessa Agam Berger, invece, è stata prigioniera di Hamas, che l'ha consegnata alla Croce Rossa a Jabalia. In seguito, la soldatessa è stata consegnata ai militari israeliani nella zona del Corridoio di Netzarim. Berger è stata portata in una struttura dell'esercito vicino al villaggio di Reim, al confine tra la Striscia di Gaza e Israele. Sempre stamani sono stati liberati altri 5 ostaggi, provenienti dalla Thailandia.

Arbel Yehud e Gadi Moses, peraltro, sono state rilasciate nel caos, in mezzo alla folla, mentre venivano urtate e prese a parolacce. “Guardo con grande severità alle scene scioccanti durante il rilascio dei nostri ostaggi”, ha dichiarato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, citato dai media di Tel Aviv. “Questa è un’ulteriore prova dell’inimmaginabile crudeltà dell’organizzazione terroristica di Hamas”, ha proseguito, aggiungendo che chiederà ai mediatori di “garantire che scene così orribili non si ripetano più e di garantire la sicurezza dei nostri ostaggi”.

“Siamo felici ed emozionati per il ritorno dei nostri amati Agam, Arbel e Gadi, ma le immagini orribili provenienti da Gaza lo rendono chiaro: questa non è una vittoria completa, è un fallimento totale, un accordo sconsiderato come nessun altro”, così l'esponente di estrema destra ed ex Ministro della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben-Gvir.

Intanto, Israele ha rilasciato altri prigionieri palestinesi, in ritardo rispetto alla tabella di marcia dopo le scene caotiche viste durante il rilascio di Arbel Yehud e Gadi Mozes. Stando a quanto ha fatto sapere Channel 12, Tel Aviv e Hamas hanno raggiunto un accordo in merito e il rilascio dei prigionieri è iniziato alle 16 locali (le 17 italiane, ndr). Secondo quanto riferisce YNet, il convoglio di prigionieri palestinesi è stato rilasciato dalla prigione di Ofer.

A Ramallah, in Cisgiordania, decine di prigionieri palestinesi sono stati accolti da una folla festante. Tra coloro che sono stati liberati ci sono anche 30 condannati all'ergastolo per attacchi mortali contro Israele. Gli autobus su cui viaggiavano sono stati presi d'assalto dalla folla, composta da parenti e amici dei rilasciati e da decine di loro sostenitori, rendendo la loro discesa dai mezzi pressoché impossibile.

Hamas ha confermato la morte di Mohammed Deif, ritenuto essere il leader militare dell'organizzazione. “Piangiamo il martirio del capo di stato maggiore delle Brigate Al-Qassam, Mohammed Al-Deif”, ha dichiarato il portavoce, Abu Obeidah, in un video, secondo quanto riferisce l'emittente panaraba Al Jazeera. Si presume che Deif sia stato ucciso nel luglio scorso a Khan Younis, ma fino ad oggi Hamas non ne aveva mai confermato il decesso.

A oggi, più di 47 mila palestinesi, oltre la metà dei quali donne e bambini, sono morti nel conflitto nella Striscia di Gaza. E' quanto fa sapere il Ministero della Sanità dell'enclave, controllato da Hamas, che non riferisce quanti morti fossero militanti nell'organizzazione islamica. Da parte loro, le Idf hanno fatto sapere di aver ucciso più di 17 mila miliziani, senza però dare prove in tal senso, e di aver fatto qualsiasi cosa pur di cercare di risparmiare la popolazione civile.

Secondo l'accordo, ora Hamas e Israele devono negoziare per la seconda fase, durante la quale il gruppo fondamentalista rilascerà gli altri ostaggi e il cessate il fuoco proseguirà a tempo indeterminato: se non dovesse esserci un'intesa, la guerra potrebbe ricominciare ai primi giorni di marzo. Da parte sua Israele ha dichiarato di essere ancora impegnato ad abbattere Hamas, mentre i fondamentalisti hanno riaffermato il loro dominio sulla Striscia di Gaza poche ore dopo la tregua.


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