L’Opinione di Rocco Turi. “Giorgia Meloni si faccia rispettare. La legge del mare non vale per gli incontri ravvicinati”.
Cosa accade nel Mediterraneo? Cosa rimane da fare? Lo abbiamo chiesto al sociologo Rocco Turi che ha analizzato per anni la materia e che oggi rivolge un appello personale e diretto a Giorgia Meloni.
di Rocco Turi
Martedì 26 Settembre 2023
Roma - 26 set 2023 (Prima Pagina News)
Cosa accade nel Mediterraneo? Cosa rimane da fare? Lo abbiamo chiesto al sociologo Rocco Turi che ha analizzato per anni la materia e che oggi rivolge un appello personale e diretto a Giorgia Meloni.

L’Austria, la Germania e la Francia hanno chiuso le frontiere ai cosiddetti migranti, che tali non sono se non per usare un linguaggio ipocrita ma politicamente corretto e condiviso. Nonostante la pseudo condanna dell’Unione Europea, la Francia ha addirittura inviato anche i reparti speciali in assetto di guerra davanti ai nostri confini. A queste nazioni si è aggiunta la Svizzera, che farà anche un “giro di vite” sugli italiani che ogni giorno attraversano le frontiere. L’Italia è praticamente accerchiata, ma non reagisce. Anzi, Germania, Francia e Spagna pagano le loro Ong affinché si dedichino ai soccorsi in mare - così, tanto per mettersi a posto con le coscienze - ma con l’ordine di non favorire gli sbarchi sulle proprie coste.

Detto questo, sfido chiunque a dimostrare che non sia vera la lezione scolastica - che fino a qualche anno fa abbiamo tutti appreso - secondo la quale chi sale su qualsiasi nave si trovi sul territorio della nazione per la quale essa batte bandiera.

“La nave che batte bandiera di uno Stato è considerata a tutti gli effetti territorio dello Stato di bandiera, ciò comporta la soggezione della nave e dell’equipaggio a bordo alla sovranità dello Stato di bandiera”.

Vero è che la legge del mare obbliga a sbarcare i naufraghi nel porto più vicino. Ma i cosiddetti migranti (illegali) non sono naufraghi; essi vengono a trovarsi sulle Ong francesi, tedesche e spagnole quasi (e senza quasi) per appuntamento. E’ stato infatti dimostrato come il “flusso migratorio”, anche con gestanti e bambini, aumenti con l’aumentare delle navi presenti in Mediterraneo. Pertanto è corretto che le varie “Organizzazioni non governative” facciano sbarcare i migranti (non naufraghi) nei porti dei paesi ai quali afferiscono con la propria bandiera. I “migranti” che le varie Ong soccorrono in mare non sono in situazione di pericolo improvviso, ma di un pericolo tutto studiato affinché la regola di chi si trovi su una nave - e quindi sul territorio del paese per il quale essa batte bandiera - venga interpretata in maniera scorretta.

Ma l’Italia è stata messa in minoranza su un concetto artificiosamente modificato che fino a pochi anni fa veniva insegnato nelle scuole. I moderni migranti nel Mediterraneo non sono naufraghi e nemmeno profughi per i quali valga la regola del soccorso e dello sbarco immediato. Essi andrebbero fatti sbarcare nei paesi cui afferiscono le navi, ovvero Francia, Germania e Spagna. L’Italia è stata messa in minoranza soprattutto dagli anti italiani e da certa magistratura politicizzata. Questo è il grande problema dell’Italia; capisco che è molto difficile aprire questo argomento perché il diritto non è scienza esatta.

Nel frattempo Emmanuel Macron dice “non lasciamo sola l’Italia”. Si può essere così ipocrita? Vedremo in che modo collaborerà con l’Italia, ma ho più l’idea che il Presidente d’oltralpe voglia infilarsi in ogni dibattito per sottolineare la grandeur francese di una volta. Non a caso e nella logica della grandeur, in occasione della visita di Papa FrancescoMacron ha pensato di reagire a modo suo alle parole di biasimo sull’accoglienza dei “migranti” avendo il coraggio di fargli fare anticamera. Il cancelliere Olaf Scholz, per parte sua, ha annunciato altri finanziamenti a favore delle Ong provocando una reazione di stupore della nostra Presidente del Consiglio.

Ma Giorgia Meloni dovrebbe reagire con maggiore veemenza - altro che solo stupore - ribadendo come le navi non siano nel mediterraneo per salvare naufraghi ma per dar seguito ad appuntamenti programmati, il cui epilogo non rientra nella casistica dell’improvviso e necessario salvamento in mare.

Giorgia Meloni si faccia sentire e rispettare perché chi sale sulle navi delle Ong per “appuntamento” mette piede sul suolo della nazione per la quale batte bandiera. Insomma, la legge del mare che prevede l’immediato sbarco dopo un salvamento non vale per gli incontri ravvicinati. Lo sa anche il peggiore dei giuristi. Olaf Scholz lo sa bene, ma anche i magistrati italiani.


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